I fatti in breve.
Attraverso una dichiarazione congiunta il Presidente Obama, il Presidente Sarkozy ed il Primo Ministro Gordon Brown hanno annunciato la scoperta di un secondo sito nucleare iraniano, fino ad ora tenuto segreto da Teheran.
Il sito si trova vicino la città di Qom, all’interno di una serie di tunnell in una base delle Guardie della Rivoluzione.
All’inizio di quest’anno le intelligence occidentali sono giunte alla conclusione che il sito è destinato all’arricchimento dell’uranio. Leggo inoltre dal documento informativo (anche qui) appena diffuso che "The site is intended to hold approximately 3000 centrifuges, but we do not know what type of centrifuge Iran intends to employ there. We assess an enrichment plant containing 3000 centrifuges is not adequate to produce regular fuel reloads for civilian nuclear power plants, which require a much larger number of centrifuges."
Sempre secondo le informazioni delle intelligence il sito è in costruzione almeno dal 2005 ed è stato scoperto qualche tempo dopo e attentamente tenuto sotto osservazione.
Ovviamente, per proteggere fonti e metodi non è stato reso noto da quando ed altrettanto ovviamente i Servizi segreti hanno accuratamente mantenuto segreta la scoperta al fine di raccogliere tutte le info possibili e, deduco, anche per riservarsi la sorpresa di un eventuale attacco militare all’installazione.
Lunedì il governo iraniano, molto probabilmente dopo aver capito che il sito era (o poteva essere stato) scoperto, ha avvisato l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica dell’esistenza di un nuovo sito in costruzione senza dare, tra l’altro, ulteriori informazioni.
Sarà interessante adesso vedere come si svilupperà la situazione. Non solo da un punto di vista politico-strategico.
Mano a mano, infatti, che saranno disponibili ulteriori informazioni sui retroscena della vicenda sarà utile inquadrare l’attività di sorveglianza svolta sul sito nell’ambito del più ampio sforzo di contro-proliferazione svolto dall’intelligence americana. Mi viene da pensare, ad esempio, al NIE del 2007 ed alle valutazioni che allora, se non ricordo male, qualcuno considerò stranamente "soft"…
In aggiornamento: Maurizio Molinari (La Stampa), Guido Olimpio (Corriere della Sera), e le foto satellitari .
Per chi volesse documentarsi sul ruolo dell’intelligence nelle attività di contro-proliferazione consiglio le seguenti letturine (alcune tra le tante…): "Combating Proliferation: Strategic Intelligence and Security Policy", "Shopping for Bombs: Nuclear Proliferation, Global Insecurity, and the Rise and Fall of the A.Q. Khan Network", "Spying on the Bomb: American Nuclear Intelligence from Nazi Germany to Iran and North Korea", "Deception: Pakistan, the United States, and the Secret Trade in Nuclear Weapons".