dal Sole24ore Roma di oggi
di Marco Ludovico
Poliziotti del web in allerta contro gli attacchi informatici alle grandi infrastrutture nazionali. In servizio «h 24 e 7 giorni su 7» a Roma, da circa un mese, nel Cnaipic, il centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche. Appena inaugurato nella sede a Cinecittà del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, guidato dal prefetto Antonio Manganelli, è l’ultima struttura nata all’interno della Polizia Postale, diretta dal questore Domenico Vulpiani.«Un centro probabilmente unico al mondo, perché solo in Italia abbiamo messo in piedi in base alle norme un’organizzazione centralizzata di polizia che difende le infrastrutture critiche dagli attacchi del web», spiega Vulpiani. Il primo banco di prova è stato il G8: un nucleo di poliziotti informatici è stato inviato all’Aquila, il resto ha vigilato a Roma.
Ma ci sono le maxi-reti nazionali da proteggere: le Poste, la Rai, le aziende che erogano energia e quelle di telecomunicazioni, solo per fare alcuni esempi. Ognuna ha un proprio sistema di sicurezza informativa e la Polizia Postale non ha alcuna intenzione né interesse a sostituirsi «ma vogliamo invece consolidare rapporti di scambio e di collaborazione ormai abituali»
Il Cnaipic è una struttura snella ma di alta qualità professionale, con una sala operativa e attività di intelligence e di analisi. Non è previsto, del resto, alcun accesso del Centro ai sistemi, le banche dati o le reti delle infrastrutture critiche. L’obiettivo è un altro: fissare una volta per tutte collegamenti telematici condivisi ed esclusivi, dedicati e protetti, tra il Centro e le maxi-reti. «Per mettere a sistema relazioni costruite negli anni che hanno dimostrato l’importanza del nostro lavoro», aggiunge il questore.
Qualcuno si ricorda, infatti, che all’inizio dell’era informatica le aziende guardavano con sospetto le proposte di collaborazione della Polizia: il timore, quantomeno comprensibile, era quello di fughe di notizie e danni d’immagine aziendale. Sembra ieri: istituito con decreto ministeriale il 31 marzo 1998, il Servizio Polizia delle comunicazioni ha conquistato spazi di manovra fino ad avere oggi 20 compartimenti a livello regionale e 76 sezioni a livello provinciale in Italia.
Sempre al polo Tuscolano del Dipartimento di Ps ha sede il Centro nazionale di contrasto della pedopornografia on line. Mentre un’altra squadra di web-agenti controlla la rete per la prevenzione, le indagini e il controllo del cyberterrorismo: in stretta collaborazione, al piano di sotto dello stesso palazzo in acciaio e vetro, con i colleghi della Polizia di prevenzione guidata dal prefetto Carlo De Stefano.
Ma la protezione – anche dai rischi di terrorismo on line – delle infrastrutture critiche è ora una scelta strategica. Non a caso le Poste hanno dato un contributo di 2,5 milioni per la realizzazione del Cnaipic. Nelle prossime settimane saranno rinnovati o firmati una serie di protocolli d’intesa che la Polizia Postale aveva già siglato, in via generale, con enti e ministeri. Il Centro, insomma, ambisce a diventare il 113 di ogni rischio o sospetto di attacco informatico delle grandi reti istituzionali.
Non solo: in considerazione della sempre più spinta internazionalizzazione delle infrastrutture critiche, è necessaria anche la collaborazione e lo scambio con le altre polizie e i servizi di intelligence. Sorride Vulpiani: «Abbiamo ottimi rapporti con tutti, a partire dagli americani».