Arrivano i "controllori" degli 007, di Marco Ludovico – pubblicato sul Sole24ore di oggi
Arrivano gli ispettori per l`intelligente italiana. I quattro nomi, finora riservati, sono stati decisi da pochi giorni.
Si tratta di Pier Luigi Magliozzi, prefetto capo dell`ufficio legislativo del ministero dell`Interno, uno dei tecnici di norme più stimati nel Governo; Liliana Ferraro, magistrato, una lunga carriera che l`ha vista tra l`altro lavorare con Falcone e Borsellino; Alessandro Merola, ambasciatore a Belgrado, già vicesegretario generale della Farnesina; Franco Giannini, generale di divisione dell`Esercito, ex numero due per la Protezione civile dei commissari ai rifiuti Guido Bertolaso e poi Gianni De Gennaro.
Proprio il prefetto De Gennaro oggi è il capo del Dis, il Dipartimento informazione per la sicurezza (ex Cesis) che coordina Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna, ex Sismi) e Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna, ex Sisde).
Ma i quattro super-ispettori non dipendono da De Gennaro, in base alla legge di riforma dei servizi (n. 124/2007).
La norma, infatti, stabilisce che l`ufficio ispettivo «può svolgere» quando è stato «autorizzato dal presidente del Consiglio dei ministri» una serie di (inchieste interne su specifici episodi e comportamenti verificatisi nell`ambito dei servizi di informazione per la sicurezza».
Secondo la legge, inoltre,le inchieste possono essere fatte «anche a richiesta del direttore generale del Dis» ma l`autorizzazione rimane tutta in capo all`autorità delegata dal presidente del Consiglio, cioè il sottosegretario Gianni Letta.
Dunque: almeno sul piano formale, i controllori, inquadra ti con il grado di capo reparto, non sono sottoposti in linea gerarchica al direttore del Dis. Resta da vedere nella prassi come si svilupperà l`attività prevista per gli ispettori, rimessa a una facoltà – quella di palazzo Chigi – tutta da verificare.
Vadetto che queste nomine sono state sollecitate dal Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica presieduto da Francesco Rutelli. E facile immaginare perché: le eventuali inchieste degli ispettori «su specifici episodi e comportamenti» potrebbero fornire preziosi ele- menti al comitato parlamentare che ha, tra i suoi compiti, quello di «verifica, in modo sistematico e continuativo, che l`attività del Sistema di informazione per la sicurezza – dice la legge – si svolga nel rispetto della Costituzione, delle leggi, nell`esclusivo interesse e per la difesa della Repubblica e delle sue istituzioni».
Certo, questo è possibile se è l`autorità politica (Letta) a mettere a disposizione del Copasir atti di ispezione e, risultati d`indagine significativi sul piano del controllo politico-parlamentare svolto dal Copasir.
Si tratta in ogni caso di un percorso tutto da inventare: il sistema di intelligence non è proprio abituato a un sistema di controlli.
E anche quelli in vigore da sempre, cioè i controlli della Corte dei conti, non hanno di certo brillato per risultati particolari.
"Un occasione per l’Intelligence" di Marco Ludovico