Estratto dall’articolo di Guido Ruotolo pubblicato oggi su La Stampa
«La vicenda presenta degli aspetti gravissimi che impongono al Parlamento di intervenire. Non è possibile che il direttore del Sismi, Niccolò Pollari, e persino i suoi familiari siano stati pedinati elettronicamente per 24 mesi».
Nel giorno in cui dalla maggioranza arrivano messaggi distensivi verso l’opposizione sul disegno di legge Alfano sulle intercettazioni – «il testo non è blindato e non porremo la fiducia» – il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), Francesco Rutelli, ha consegnato ai presidenti di Camera e Senato un promemoria sulla vicenda della banca dati dei traffici telefonici del consulente Gioacchino Genchi.
E poi, alla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio e di palazzo Madama, Rutelli ha aggiunto che la Procura di Roma, che sta indagando sull’ex consulente dell’ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, ha fatto sapere che anche altri 14 agenti e funzionari dei servizi segreti hanno subito lo stesso trattamento di Pollari.
Il termine «pedinamento elettronico» significa che attraverso i tracciati dei tabulati telefonici, Genchi ha documentato non solo con chi parlava Pollari ma anche dove si trovavano lui e il suo interlocutore.
E’ evidente, denuncia il Copasir, che si è determinata una falla nel sistema della sicurezza nazionale. Ed è per questo che il Copasir invita il Parlamento a individuare «nuove soluzioni di ordine normativo oppure di migliore organizzazione e collaborazione tra le istituzioni competenti».