… ovvero come scrivere un post di 50 righe e cancellarlo per errore….
Sintesi veloce di quello che avevo scritto.
Oggetto: le intenzioni/strategie dei due candidati riguardo alla Comunità di Intelligence.
Svolgimento: per capire le intenzioni dei due candidati è necessario esaminare non solo le loro dichiarazioni ma anche (e forse soprattutto) quelle dei rispettivi staff di esperti che li assistono.
Facendo un breve riassunto da questa analisi emerge che le posizioni di Obama e McCain si inquadrano perfettamente nel solco delle rispettive culture politiche di appartenenza.
Obama, democratico, sembra puntare molto sulla separazione tra intelligence e politica. In tal senso Brennan (ex direttore del National Counterterrorism Center nonchè attuale consigliere di Obama) ritiene che sia utile che la carica di Direttore dell’Intelligence Nazionale (DNI) diventi "fissa".
Il DNI, secondo Brennan, dovrebbe restare in carica per un tempo di durata prestabilita e senza possibilità di essere rimosso prima della scandeza del termine (adesso "serve a piacere del Presidente")*. Ciò favorirebbe l’imparzialità del DNI e quindi limiterebbe l’influenza politica sull’intelligence.
McCain, dal canto suo, dimostra di non avere una grande simpatia per la CIA, cosa abbastanza comune all’interno dell’ambiente repubblicano dato che la Central Intelligence viene vista da sempre come una "struttura" di Sinistra. Qualche volta addirittura al limite del radical-chic (insomma l’opposto di come la nostra stampa l’ha sempre presentata).
McCain vorrebbe creare una nuova piccola ed efficiente agenzia focalizzata sullo Humint, sulle operazioni riservate, sullo spionaggio. Sul modello, per intenderci, dell’Office of Strategic Service, l’antesignano della CIA.
Entrambi i candidati, infine, sostengono che è fondamentale che l’Intelligence Community potenzi le reti informative e migliori il reclutamento di personale adeguatamento motivato e preparato e selezionato tra le menti migliori del Paese.
Entrambi i candidati parlano anche di necessità di coordinamento e di superamento delle sovrapposizioni esistenti all’interno della Comunità ma la cosa sorprendente è che, per quanto ho potuto leggere io, nessuno dei due ha accennato ad una eventuale riduzione del peso del Dipartimento della Difesa nella gestione della stessa.
Ovviamente sono dichiarazioni ancora un po’ generiche, da campagna elettorale insomma, ma indicano la strada che il nuovo Presidente probabilmente percorrerà una volta salito alla Casa Bianca**.
* Per fare un paragone è come se in Italia stabilissimo che il Direttore del DIS deve rimanere in carica un tot numero di anni senza sostanziale possibilità per il Presidente del Consiglio di revocarlo prima (vedi articolo 4, comma V della Legge 124).
** uhm… in effetti la Casa Bianca è in pianura…