… se ci sorpassa persino la Grecia penso che mi trasferirò altrove per la vergogna…
da Corriere.it
«L’Italia? Vecchia e povera». Dopo il New York Times, arriva un’altra sonora bocciatura per l’ormai ex Belpaese. Un’altra autorevole testata straniera, il londinese Times,da qualche anno entrato nella scuderia di testate di Rupert Murdoch (che in Italia controlla la tv satellitare Sky), boccia l’ormai ex Belpaese: «La dolce vita diventa amara. L’Italia deve fare i conti con l’essere vecchia e povera», è il titolo di un ampio articolo del quotidiano britannico, secondo il quale dietro le scintillanti decorazioni natalizie che rallegrano Piazza Navona e San Pietro, nel cuore di Roma, gli italiani a casa sono consumati da un enorme senso di depressione. Mentre l’anno volge la termine – scrive il corrispondente da Roma, Richard Owen – l’Italia resta vittima dell’angoscia. Questo malessere va ben oltre l’aumento dei prezzi e la stagnazione dei salari, ma raggiunge il cuore del dibattito sull’Italia stessa, sulla propria anima e identità.
IL SORPASSO – Insomma, un quadro dal quale non emergono note positive, corredato peraltro da numeri chiari sul declino del Paese, dall’invecchiamento della popolazione al debito pubblico smisurato, alla stagnazione non solo dei consumi e dei salari, ma anche della procreazione, visto che ci sono 1,29 figli per donna (mentre per mantenere stabile la popolazione ne servirebbero almeno 2,1). Anche il Times di Londra, come già il NY Times, ha avviato la sua analisi dall’ormai celebre sorpasso iberico: «La mazzata – scrive Owen – è arrivata questa settimana quando la Spagna ha superato l’Italia in termini di pil pro capite». E ora la Grecia – scrive il Times – sta con il fiato sul collo del nostro Paese.
STELLE – E’ vero che alcuni italiani recitano ancora ruoli importanti nel mondo: Fabio Capello ha preso la guida della nazionale inglese, Carla Bruni ha conquistato il cuore del presidente francese. Ma a casa la faccenda è differente. «Quanto un intero paese va in crisi sul dibattito "chi siamo e dove stiamo andando", significa che stiamo raggiungendo nuovi picchi di isteria – ha commentato un italiano molto conosciuto all’estero, Umberto Eco – questa esplosione di provincialismo è veramente penosa. Personalmente mi sento depresso». E così si sentono – scrive Owen – molti connazionali: il passato rappresenta la gloria dell’Italia, ma è anche la sua prigione.
GERONTOCRAZIA – «La politica e l’economia sono in mano alla gerontocrazia, per i giovani imprenditori e politici è impossibile far carriera». La fotografia più impietosa è stata scattata durante il vertice dell’Unione mediterranea a Roma: il leader spagnolo Zapatero ha 47 anni, il collega francese Sarkozy 52, Romano Prodi ne ha ben 68. Per non parlare del capo dell’opposizione ed ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che di primavere ne conta 71.
CINEMA – Il Times critica anche il nostro cinema: sebbene ci siano eccellenti registi in Italia, nessuno di loro riesce ad uguagliare Fellini o Visconti, e Monica Bellucci, per quanto bellissima, non è Sophia Loren, e comunque vive a Parigi. Il quotidiano britannico non manca di citare, come anche il New York Times, il libro di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, La Casta: questo bestseller – commenta – ha rivelato che l’Italia ha il maggior numero di auto blu in Europa e che il Quirinale costa quattro volte Buckingham Palace.
ECONOMIA– In questo scenario non brilla neanche il mondo degli affari: Alitalia in crisi e venduta ai francesi, sindacati mobilitati contro il «lavoro precario», la protesta selvaggia dei camionisti, persino la Scala di Milano è continuamente al centro di conflitti sindacali. La conclusione? «L’Italia ha bisogno di una Margaret Thatcher», come ha auspicato, spiega il Times, Francesco Gaetano Caltagirone, uno dei maggiori imprenditori italiani. Uno dei principali motivi dei problemi economici degli italiani sono i crescenti costi energetici.
Un altro è la forza dell’euro sul dollaro. Anche il settore del lusso, nel quale l’Italia brilla con marchi quali Gucci, Armani e Versace, avverte il colpo mentre – scrive Owen – calano gli ordini. La globalizzazione e la concorrenza a basso prezzo in Asia stanno insidiando l’export tradizionale tra cui il tessile. Per Luca Cordero di Montezemolo «l’Italia non si è solo fermata, sta arretrando». Il problema – attacca il capo della Fiat e di Confindustria – non sono solo la mancanza di investimenti nello sviluppo e nella ricerca, ma il fatto che ogni italiano pensa a se stesso, non al bene comune.
I NUMERI DELLA CRISI ITALIANA (SECONDO IL TIMES)
0%
Tasso di crescita della popolazione italiana.
42,5
Età media degli italiani; in Gran Bretagna è di 38,5 anni.
65
Un italiano su cinque ha più di 65 anni.
1,29
Figli per donna italiana. Il tasso minimo di rinnovamento della popolazione (perché il numero di abitanti si mantenga stabile) è di 2,1 figli per donna.
120
Giorni di lavoro persi ogni anno per sciopero ogni mille abitanti, nel periodo 2001-2005. In Gran Bretagna lo stesso valore è di appena 26 giornate di lavoro.
20esima
Posizione dell’Italia secondo lo Human Development Index. l’indice usato dall’Onu per misurare il grado di sviluppo di un Paese. L’Italia è quattro gradini dietro la Gran Bretagna e sette dietro la Spagna. E per giunta, nel corso di un anno, ha perduto tre posizioni.
7%
Il tasso di disoccupazione in Italia: è più basso in 76 Paesi, incluse Romania, Nigeria, Cambogia e Ucraina.
106%
Il debito pubblico rispetto al Pil. E’ il sesto peggior valore al mondo.
Riflessione: e da noi il dibattito non va oltre la stronzata sul sistema elettorale !!!!!
Come se un (presunto) nuovo sistema possa risolvere problemi talmente profondi !
Anzichè proporre soluzioni per i veri problemi del Paese da mesi si va avanti con questo dibattito del c…o su soglie di sbarramento, sistema tedesco, spagnolo, francese &C.
Vorrei tanto che qualcuno si occupasse seriamente di cosette come il nostro sistema scolastico ed universitario che oramai è andato chiaramente a puttane (i dati del PISA 2006 sono choccanti!), o come il Mezzogiorno, ampie zone del quale non sono più sotto il controllo statale, o come ammodernare la Pubblica Amministrazione che è sempre più una carretta acefala ecc ecc.