da Grnet.it
Roma, 25 OTT – Il vertice sui servizi segreti che si è tenuto ieri a palazzo Chigi ha fatto il punto sulle bozze dei regolamenti che dovranno essere approvati entro la prossima primavera. Fino ad allora la riforma varata qualche mese fa dal Parlamento non potrà trovare piena applicazione.
Ma le difficoltà non mancano perchè le norme contenute nella riforma pongono dei problemi interpretativi attorno ai quali le due agenzie, l’Aisi che ha preso il posto del Sisde e l’Aise, subentrata al Sismi, discutono ormai da qualche settimana. Nel tentativo di trovare una soluzione che accontenti tutti si è resa necessaria la riunione alla quale hanno partecipato oltre al presidente del Consiglio Romano Prodi, i ministri dell’Interno Giuliano Amato e della Difesa Arturo Parisi e i tre direttori delle agenzie, Bruno Branciforte, Franco Gabrielli e Giuseppe Cucchi, il responsabile del Dis, che ha sostituito il Cesis e che dovrà svolgere attività di coordinamento. C’è da decidere anche il taglio di quasi mille uomini, da 4.000 dipendenti circa a non più di 3.000/3.200. Un ridimensionamento cospicuo che si aggiunge a quello realizzato nei mesi scorsi e che ha portato già all’allontanamento di 300 persone. E la scelta su chi dovrà restare fuori dalle nuove agenzie è terreno di polemiche e scontri. Ma è sui bacini di operatività che le difficoltà a trovare un accordo sono maggiori. Sia l’Aise sia l’Aisi vorrebbero mantenere in proprio attività che, invece, la riforma vorrebbe unificare e assegnare a una delle due agenzie.