… ovvero come la teoria economica incontra gli studi politico-strategici.
Ho scoperto solo adesso che l’economista Roger Myerson, uno dei tre premi Nobel per la teoria del disegno dei meccanismi, ha scritto un notevole paper sul "Nation Building".
Myerson analizza il libro dell’ex governatore Paul Bremer ("My Year in Iraq") ed il manuale di controguerriglia dell’Esercito statunitense contestandone le relative teorie in materia di "Nation Building".
Secondo il premio Nobel "i fattori rilevanti sono quelli che gli economisti associano ai ‘problemi di agenzia’: i fondamenti dello stato dipendono dalla reputazione dei leader politici soprattutto per quanto riguarda la valutazione e la ricompensa dei funzionari governativi. In altri termini, un sistema nel quale i funzionari bravi sono premiati e quelli cattivi licenziati – che è il sistema che funziona – richiede un governo che mantiene le promesse e leader che siano in grado di dare fiducia costruendosi la reputazione necessaria attraverso azioni cooperative ("patronaggio")"*
*da "La scienza triste", di Ernesto Felli e Giovanni Tria, articolo pubblicato sul Foglio del 19 ottobre, pag. I