La Sarzanini sul Corsera (da notare la dichiarazione di Malabarba), la Repubblica sulla riforma.
Ma molto più interessanti sono le interrogazioni parlamentari (tecnicamente: Atti di Sindacato Ispettivo) che il Presidente Emerito Cossiga ha presentato nelle ultime settimane .
Cominciamo dal 7 novembre (Atto numero 4-00812):
"Al Ministro dell’interno. –
Per sapere se il conferimento di uno speciale premio da parte del Federal Bureau of Investigation del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti al Capo della Polizia e Direttore generale della Pubblica Sicurezza, prefetto Gianni De Gennaro, sia motivato per la sua attiva partecipazione alla persecuzione giudiziaria, da parte della Procura della Repubblica di Palermo, contro un uomo di governo democratico-cristiano, valorizzando “pentiti” utili alle indagini della “law enforcement agency” americana, o anche per le indagini compiute dalle DIGOS e che hanno portato all’incriminazione, da parte della Procura della Repubblica di Milano, di venti agenti della Central Intelligence Agency, che il Federal Bureau of Investigation da sempre considera sua avversaria."
Sempre sul Capo della Polizia si continua il 14 (Atto numero 2-00091):
"Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell’interno. –
Si chiede di sapere:
se corrisponda al vero che sia intenzione del Governo della Repubblica confermare nell’ufficio di Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza il prefetto Gianni De Gennaro pur nell’annunciato vasto rimpasto dei vertici delle forze di polizia e dei servizi d’informazione e di sicurezza;
quali siano i motivi per i quali questa figura goda ancora di tanta forza, da aver passato indenne, e nonostante le incriminazioni e le sanzioni amministrative dispensate a suoi dipendenti, la tragica sua gestione del Vertice del G8 in Genova, il cambio traumatico, avvenuto a quanto si dice forse non senza la sua mano, tra due Ministri dell’interno del Governo Berlusconi e il cambio di maggioranza successivo alle ultime elezioni politiche generali, non potendosi ritenere determinante l’appoggio a lui concesso da agenzie e uffici investigativi americani, concretatesi recentemente in un fantomatico e incomprensibile premio conferitogli dal Federal Bureau of Investigation su richiesta di una sua amica del Bureau che fu, sua o del Ministero, ospite alle Olimpiadi Invernali di Torino: se tra questi motivi vi sia il fatto che in passato egli è stato tra i persecutori di un eminente uomo politico della prima Repubblica e accanito difensore di incontri durante viaggi in aereo di altri persecutori, o che egli, come si mormora, tiene “sotto schiaffo” qualche personalità politica importante della maggioranza e dell’opposizione, o per ricompensarlo per la campagna di delegittimazione da lui compiuta attraverso giornalisti suoi confidenti ed amici di un giornale della grande imprenditoria finanziaria ed economica nazionale, contro il SISMI e il suo direttore, e attraverso l’azione di spionaggio delle DIGOS di Roma e di Milano contro uomini ed installazioni del SISMI, uffici guidati da uomini della “cordata” che da tempo egli guida nella Polizia di Stato a vantaggio di alcuni e contro altri funzionari ed agenti di essa, e per la quale attività di spionaggio è attualmente sotto inchiesta penale della Procura della Repubblica di Brescia."
Si finisce il 21 con l’Atto numero 2-00096:
"Al Ministro dell’interno. –
Premesso che non esiste alcuna norma di legge che proibisca la somministrazione di denaro o altre utilità da parte delle Forze di polizia a giornalisti o collaboratori iscritti all’Ordine dei giornalisti,
si chiede di sapere se il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’interno, diretto dal prefetto De Gennaro, ritenga o meno di proseguire nella corresponsione di denaro ed altre utilità a due ben noti giornalisti, anche dopo che è stato raggiunto, anche per il loro forte impegno, con la sostituzione del direttore del SISMI, l’obiettivo di questi leciti foraggiamenti."
Aggiornamento – Cossiga rincara. Parte dell’interrogazione presentata oggi:
"(…) per sapere se non ritengano necessario ed opportuno dare mandato ai servizi nazionali di controspionaggio e di controterrorismo di compiere una inchiesta approfondita per accertare se l’opera di disarticolazione e di delegittimazione del Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare condotta sul piano giudiziario dalla Procura della Repubblica di Milano e da organi delle forze di polizia dello Stato, e sul piano della pubblica informazione da un noto grande quotidiano della Capitale, siano o meno frutto di una attività di disinformazione e di intossicazione di servizi di informazioni stranieri o di organizzazioni terroristiche internazionali, recepita anche involontariamente dai destinatari strumentali"