Secondo quanto riportato da Debkafile.com, un sito che fornisce informazioni strategiche e tattiche sui conflitti nell’area medio-orientali, i direttori dei tre principali Servizi d’Intelligence israeliani (Mossad, Aman e Shin Bet) sarebbero talmente sfiduciati riguardo la gestione politico-militare dell’ultimo conflitto libanese da aver deciso di rendere pubbliche le analisi della minaccia proveniente da Gaza e dalla West Bank.
Secondo Yuval Diskin, direttore dello Shin Bet (il Servizio di sicurezza interno), dalla Penisola del Sinai (diventato un paradiso del contrabbando) vengono introdotte nella Striscia di Gaza grandi quantità di armi.
Hamas, destinataria finale di questi carichi, starebbe "strutturando" un ambiente tattico simile a quello del Libano del sud precedente all’attacco israeliano: bunker, fortificazioni occultate e ovviamente grandi disponibilità di armi leggere e razzi. Il tutto dietro consiglio e supporto degli Hezbollah.
Secondo Debka, quindi, i Servizi israeliani ritengono che gli Hezbollah, in questa fase, mirano a mantenere calmo il fronte nord (il Libano, appunto) trasferendo la minaccia a sud, tra Gaza e West Bank. Il tutto per tenere sotto scacco Israele.