Dal Corriere.it:
Mattarella, Renzi, Gentiloni: la propaganda di Isis sempre più focalizzata sull’Italia
Un primo filmato di quasi 16 minuti arriva dalla Libia ed è stato prodotto dalla divisione media di Isis Tarablus (Tripoli) che lo ha diffuso verso la fine di luglio. La retorica è la stessa degli altri video di propaganda del sedicente Stato Islamico visti fin qui: gli eroi del jihad combattono contro i nemici della coalizione. Putin, Kerry, il premier libico Fayez al Serraj, Obama. Tutti i leader mondiali vengono accusati di essere crociati. Un cartello mostra tutti i Paesi che compongono la coalizione, Italia compresa.
Già da circa due anni in molti filmati del Califfato si parla genericamente di Roma che verrà conquistata e rasa al suolo. Non sono pochi gli esempi, realizzati anche con uno notevole sforzo di post produzione per mostrare il Colosseo in fiamme. Ma per la prima volta, come sottolineato da «Il Foglio», i volti dei politici italiani fanno la loro comparsa tra i frame prodotti dalla potente macchina mediatica di Isis. Il premier Matteo Renzi, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni finiscono nella lista dei nemici, con l’accusa di sostenere il nemico Serraj e le milizie di Misurata. Verso la fine del filmato spuntano anche Benito Mussolini e Rodolfo Graziani, quest’ultimo noto in Libia come il macellaio del Fezzan per i metodi brutali adottati durante l’occupazione italiana. «Non stupisce più di tanto, sia i riferimenti a Roma sia alla storia coloniale non sono una novità», spiega al Corriere della Sera Marco Arnaboldi, analista ed esperto di Islam politico. «Ma la retorica dello Stato Islamico sembra star diventando più precisa per quanto riguarda il nostro Paese».
A conferma di questo nuovo approccio, anche un secondo video, diffuso all’incirca cinque giorni fa. Qui, negli ultimi fotogrammi, compare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questa volta a produrre i 13 minuti di immagini propagandistiche è la divisione media siriana Al Khyar che dileggia le milizie di Misurata impiegate nell’assedio a Isis nel bastione di Sirte. «Si tratta di una nuova campagna media dal titolo Al-Bunyan al-Mahdum, lanciata dalla Libia, cui partecipano anche le divisioni siriane», continua Arnaboldi. Anche in questo caso il messaggio sull’Italia è più preciso di un riferimento generico a Roma. «In altri messaggi si leggono parole come: Arriviamo a Roma, arriviamo per distruggere la croce del Vaticano e per trasformare le sue chiese in moschee».
L’Italia dunque nel mirino di Isis? In realtà il nostro Paese è a rischio di attacchi tanto quanto gli altri Paesi europei. «In questi giorni stanno circolando immagini e messaggi che mettono al centro i politici spagnoli», avverte ancora Arnaboldi. Difficile dunque stabilire una connessione certa tra i messaggi di propaganda e gli attacchi terroristici. Difficile anche che questi video siano destinati ai lupi solitari e alle reclute europee, essendo in lingua araba. «Si tratta per lo più di narrativa politica che ha l’obiettivo di spaventare il pubblico italiano in un goffo tentativo di deterrenza», conclude Arnaboldi. Che, però, aggiunge: «Tuttavia è chiaro come la caduta di Sirte e l’impegno dell’Italia per la soluzione della crisi libica rappresentino uno scenario che ci mette al centro dell’attenzione del gruppo jihadista e delle sue divisioni media».
Inevitabile che, con la perdita di posizioni in Libia e Siria, la propaganda dei terroristi islamici si focalizzasse sul Paese più ideologicamente confuso e quindi vulnerabile. Sanno che siamo "brava gente" facilmente ipressionabile (indimenticabili le scene di chi faceva scorta ai supermercati ai tempi della Prima Guerra del Golfo del 1990 – '91) così come che altro non siamo se non esecutori materiali dei desideranda di Washington nonchè passivi incassatori delle strategie anglo-francesi, finalizzate a degradare la ns influenza e peso in una Libia nella quale eravamo interlocutori rispettati e ascoltati. Se, d'altronde, siamo passati da Giulio Andreotti al premiato duo di cabarettisti Gentiloni/Mogherini un motivo ci sarà.Con riferimento ai filmati propagandistici dello "Stato Islamico" dubito che questi "richiami" possano concretizzarsi in eclatanti episodi di violenza: non siamo in Francia o Belgio anche se, in ultima analisi, lo "spontaneismo" di qualche idota solitario armato di coltello o cacciavite (stile Mohammed Game) potrebbe colpire inermi cittadini in una via centrale o sui vagoni ferroviari o metropolitani.
Buon giorno. Guardo il sito del Corriere e leggo subito Mattarella "non ci si difende coi muri". Faccio sommessamente notare che i muri sono sempre stati uno strumento di difesa validissimo e secondo gli storici della military revolution (eg. G. Parker), la necessità di costruire fortificazioni nel periodo 500-700 e di gestire gli eserciti necessari a difenderle ha stimolato lo sviluppo dell'apparato burocratico dello stato moderno. Per dirla con Tilly, state made war and war made the state. Insomma, senza fortificazioni (muri) gli stati moderni non esisterebbero. Anzi, per la verità non saremmo neanche entrati in fase moderna, senza fortificazioni saremmo stati spazzati via dagli arabi molto prima. In effetti, le fortificazioni sulle cose italiane non sono state costruite da fessi che non sapevano che altro fare, ma da gente col cervello a posto.
Beh, Nemo… il senso del discorso del Presidente è un altro
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Roma-in-fiamme-il-Parco-del-Pineto-Oggi-30-i-roghi-nel-Lazio-18-nella-provincia-di-Roma-33a9b131-723b-4521-aad7-f4ca7e992287.html
Silendo,
sembra che il Personale dell'Aise sia intervenuto per l'incendio al Parco e che abbia fatto entrare all'interno del Forte gli ospiti della vicina Casa di Riposo A3 evacuate dalla struttura di via Ventura.
E se l'incendio fosse stato un espediente per far uscire il personale dell'Aise in caso di un attentato?
Mi sembra un po' strano il comportamento.
Secondo me ha detto cose sbagliate.
Il senso della frase del Presidente e" riconducibile al piu' ampio concetto de De Pluribus Unum. Per attuarlo bisogna non solo non erigere muri ma continuare a distruggere quelli ancora presenti, cosi' come di sta facendo (solve et coagula). Deve essere conosciuto pero' il fatto che per giungere al nuovo stato di cose 'si dovra' passare per il fuoco'.
Un saluto dal Nord Europa a tutti
Buonasera Silendo,
leggo che il nuovo Responsabile della Sicurezza Rai essendo francese non può avere il NOS avendo la cittadinanza francese .
Soluzione trovata : trattenere al suo fianco il precedente Responsabile.
Mi spieghi che senso ha, visto che il nuovo responsabile avrà la possibilità di accedere alle informazionie / documenti che gli dovrebbe fornire il precedente Responsabile ?
Se il fatto di essere straniero non permette di avere il NOS, che senso ha darlo ai cittadini con la doppia nazionalità?
I cittadini con la doppia nazionalità come possono a lavorare presso i Ns Servizi ?
Leggo che molti giovani Italiani ebrei scelgono di svolgere il servizio militare presso lo Stato di Israele.
Non so se questa scelta e' possibile solo per gli Ebrei con la doppia cittadinanza o anche per quelli con la sola Italiana.
Sia nel primo caso sia nel secondo caso penso che questo possa pregiudicare la Fedeltà all'Italia e quindi la possibilità di svolgere compiti particolarmente sensibili.
B.A.
P.S. Come facciamo a sapere se un cittadino italiano va a svolgere il servizio militare in un altro paese?
Audizione della nostra intelligence…che cosa stanno combinando ?
http://www.confindustria.vicenza.it/rassegna/20160803/AK13008.pdf