Se lo sono chiesti alla RAND Corporation (ovviamente non solo loro) la quale ha organizzato una serie di wargames (stanno tornando in auge, per fortuna) proprio per testare lo scenario di un'ipotetica invasione russa al fianco est della NATO costituito dai Paesi Baltici: Estonia, Lettonia e Lituania.
I risultati sono stati sintetizzati in questo report di David Shlapak e Michael Johnson – "Reinforcing Deterrence on NATO's Eastern Flank: Wargaming the Defense of the Baltics" – e sono stati anche ripresi dalla stampa internazionale.
In breve, secondo le simulazioni del think tank statunitense ove la Russia decidesse di aggredire i paesi baltici riuscirebbe ad arrivare alle porte di Tallin e di Riga in soli tre giorni. Una situazione, questa, che renderebbe molto, molto difficile la risposta da parte della NATO. L'Alleanza Atlantica, infatti, dovrebbe scatenare una pesante contro-offensiva, la quale però rischierebbe facilmente di degenerare in un conflitto più ampio con Mosca poichè ci sarebbe la necessità tattica di colpire pesantemente infrastrutture militari in territorio russo. In altri termini, per tentare di liberare Lettonia, Estonia e Lituania la NATO dovrebbe invadere il territorio russo.
Un'altra opzione sarebbe quella di far ricorso alla dottrina della Guerra Fredda della "massive retaliation" minacciando la Russia di far ricorso alle armi nucleari qualora non abbondasse i territori baltici. Anche (e forse soprattutto) questa opzione, però, rischierebbe di far esplodere un conflitto su vasta scala e di tipo non-convenzionale.
La terza possibilità sarebbe quella di abbandonare gli alleati al loro destino, perlomeno nel breve o medio termine. Tale opzione, però, probabilmente segnerebbe la fine dell'Alleanza. Incapace di adempiere alla sua missione principale: la difesa degli alleati.
Secondo l'analisi della Rand le condizioni geo-strategiche ed operative rendono necessario ed urgente un rafforzamento dello schieramente militare a difesa dei paesi baltici. In particolare, scrivono gli esperti di Santa Monica, sette brigate, tre delle quali corazzate, adeguatamente supportate da artiglieria e forze aeree, sarebbero sufficienti per evitare una rapida invasione dei tre membri dell'Alleanza. Anche se non sufficienti, infatti, per difendere la regione ad oltranza sarebbero, sempre secondo la RAND, indispensabili come strumento di deterrenza e darebbero alla NATO, in caso di aggressione, tempo per poter organizzare una difesa più solida con armi convenzionali senza dover minacciare il ricorso agli armamenti nucleari.
In altri termini, lo schieramento militare della NATO sul continente europeo si è ridotto troppo e visto che "la ricreazione è finita" andrà rivisto a rafforzato. Cosa, peraltro, che stanno per fare gli Stati Uniti, come preannunciato giorni fa proprio dal Ministro della Difesa americano (qui la nuova strategia di teatro dell'EUCOM) anche se non ancora nei termini auspicati dalla RAND.
Able Archer 2.0 ?
No, si è trattato di una serie di wargames. A tavolino, per intenderci.
Infatti ho scritto 2.0, non revisited!
😉
😀
(curiosamente ci sarebbe pure l'elemento dell'aereo civile abbattuto dai russi, come nel lontano '83 quando tirarono giù un aereo di linea coreano).
A parte le mie estrapolizioni sciocche, più seriamente: pensi che i paesi baltici siano veramente in pericolo di invasione? Non sarebbe una mossa azzardata anche per Putin?
A me pare che la ricerca RAND risponda bene a esigenze comunicative del Pentagono…
Concordo. Ma è pur vero che la si tratta di una realtà oggettiva
La Russia dovrebbe invader i paesi baltici? E per farsene cosa? Questa è la dimostrazione di come i videogiochi riducano il potenziale cognitivo e l'esplicito intelletivo.
Uccio, perdonami, non vorrei creare scompensi al tuo elevato potenziale cognitivo, ma….i wargames non sono 'videogiochi'.
barry lyndon
Per motivi storici:
https://en.wikipedia.org/wiki/Russians_in_the_Baltic_states
Per motivi geografici:
http://www.ezilon.com/maps/images/Europe-physical-map.gif
Per motivi geopolitici:
http://www.europeangeostrategy.org/2014/09/baltic-states-affirmation-west/
https://www.academia.edu/8044564/Europe_After_the_U.S._Pivot
(qui la lista potrebbe continuare parecchio)
Ma la cosa importante del post era capire quali sono le effetive capacità russe, non necessariamente programmare una guerra. I russi non sono dei pivelli e vanno trattati con cautela e rispetto, per quello è importante capire dove possono arrivare. Durante le guerra fredda hanno sempre rispettato i trattati che avevano fatto con gli americani sia sul disarmamento bilaterale, che in molte altre occasioni. Lo stesso non si può dire dei cinesi, vedi ad esempio la violazione dei trattato che avevano appena firmato con le Filippine nel 2012 sulle isole del Mare del Sud della Cina. Se i russi si sentono rispettati tendono a giocare secondo le regole, almeno così mi disse un colto conoscitore della società russa. Se sia vero o meno non sta a me a dirlo.
Barry mi devi scusare ma non hai capito che la mia battuta era ironia all'inglese…un po' tipo Mr Bean.Credo che adesso che ti ho dato questo suggerimento, senza offendere ovviamente il tuo altrettanto elevato potenziale cognitivo,potrai finalmente goderne a pieno .Ma se preferisci battute piu' alla checco zalone dimmelo…
Ragazzi, non mi toccate Checco Zalone 😀
A Claw: mi scusi ma la lista della spesa che lei mi propone non vuol dire niente…seguendo la logica dei "motivi storici" noi italiani dovremmo forse apsettarci una recrudescenza dei conflitti con i cartaginesi? E sugli "aspetti geografici" forse qualche colluttazione politica con i dirmpettai albanesi? Suvvia questo è quello che generalmente si chiama vulgata mediatica…una invasione sarebbe una scelta da parte russa tanto da pivelli qunto improbabile…giusto per ritornare agli scacchi e ai continui gambetti-usa a dire il vero alquanto rozzi.
Uccio sono d'accordo con il fatto che la scelta di invadere sarebbe improbabile da parte dei Russi, se leggi bene il link a Wikipedia però non puoi negare che le minoranze russe nei paesi baltici possano avere un peso determinate nello sviluppo degli eventi come lo hanno avuto in Crimea o Osssetia.
Ovviamente se nei paesi baltici dovesse proporsi uno scenario come in Ucraina , cioè l'insorgenza di movimenti nazisti e golpisti con tendenze genocidiare nei confronti delle popolazioni russe,allora è chiaro che la Russia opterebbe per azioni asimmetriche di difesa dei propri connazionali.Ma da qui a parlare di "invasione",che è un termini molto specifico e de facto fuorviante se applicato alla strategia russa nei paesi ex-urss,mi pare che ce ne passi.Bisogna comunque ammettere che in una logica di neolingua orwellina,molto usata li al pentagono, anche l'uso di un termine come "invasione" troverebbe un suo perche'.