Lo fa capire il New York Times di pochi giorni fa secondo il quale il Pentagono e l'Intelligence americana, in accordo con partner europei, avrebbe già pianificato una serie di opzioni di intervento in Libia con l'obiettivo di colpire e smembrare le basei dell'ISIS nel paese nordafricano il quale, attualmente, controlla un'ampia fascia di territorio costiero attorno a Sirte:
[…] While no decision has been finalized about when the United States and its allies will formally expand action in Libya against the Islamic State, also known as ISIS or ISIL, administration officials indicated that it might be very soon. A decision will probably come in “weeks” but “not hours,” Gen. Joseph F. Dunford Jr., the chairman of the Joint Chiefs of Staff, said Friday.
“It’s fair to say that we’re looking to take decisive military action against ISIL in conjunction with the political process” in Libya, General Dunford said. “The president has made clear that we have the authority to use military force.” […]
Scrive Olimpio sul Corriere della Sera:
[…] L'ipotesi più probabile è che un eventuale attacco sia condotto inizialmente con l'aviazione, incursioni di droni e caccia per impedire i movimenti dei jihadisti e neutralizzare gli armamenti più pesanti, dai pezzi di artiglieria ai tank. Un'azione combinata con quella delle forze speciali, la cui presenza in Libia è stata segnalata più volte e confermata anche da immagini che non lasciano dubbi.
Insieme agli americani opereranno inglesi, francesi e italiani: una task force multinazionale che ormai da tempo sta studiando gli aspetti tecnici e i problemi che potrebbero emergere. Le ultime valutazioni sostengono che lo Stato Islamico abbia circa 3500 mujaheddin sul territorio libico e altri sarebbero in arrivo in risposta a precise indicazioni. E Sirte è la loro roccaforte. Proprio in questa città misteriosi cecchini – secondo fonti non ufficiali – hanno ucciso numerosi membri dell'Isis in luoghi differenti. Sono colpi da attribuire a formazioni rivali o invece a cecchini delle unità d'elite alleate? […]
http://www.corriere.it/esteri/16_gennaio_28/pinotti-la-libia-non-puo-aspettare-ci-muoveremo-ma-gli-alleati-2090e830-c51b-11e5-9850-7f16b4fde305.shtml
Questo è quello che dice la Pinotti
«Al recente vertice di Parigi tra i ministri della Difesa della coalizione anti-Isis, dove io ho fatto la relazione sulla Libia, c’è stata totale condivisione su questo. Un governo operativo è indispensabile per evitare scenari come quello sperimentato in Iraq dopo la caduta di Saddam Hussein. Non dobbiamo fornire argomenti alla propaganda jihadista, che avrebbe interesse a presentare qualsiasi azione come una invasione occidentale"
Ed è quello che dicono i libici…gli altri libici no Isis. Tuttavia a manine diverse piace intervenire..vedi Ashton Carter..o il Guardian o misconosciuti esperti militari francesi che anticipano i commenti di Le Drian (mi pare che il ministro della difesa francese si chiami così..).
La linea Renzi è la migliore. Gentiloni lo sa lo condivide ed il pallino gestionale è suo. La Difesa poi può intervenire di concerto, ma nessun passo è opportuni prima che ci sia un governo in carica.
Nessuni