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    Nemo Profeta at |

    Due note.

    1. Notare lo stile dei Russi. Quando hanno deciso che uno dei loro protégés è diventato un impedimento, gli mandano uno del livello del capo del GRU ad avvertirlo e a proporgli un modo per salvare le pelle. Noi ai nostri stacchiamo la spina, voltando faccia senza preavviso, e li accoppiamo o li mandiamo davanti a un tribunale internazionale. Certo, siamo ipocriti, non ammenttiamo neanche con noi stessi che alcuni dittatori sono 'i nostri', ci negoziamo, ci facciamo affari, ma poichè noi siamo "democratici" noi non abbiamo protégés… quindi quando arriva il momento di scaricarli lo facciamo, cambiando rotta di 180°, e pensiamo di rifarci una verginità che non abbiamo mai avuto quando la folla li accoppa o un tribunale farsa li processa. Quelli seri sono i Russi, noi siamo dei dilettanti. Nella testa di un autocrate, se non è scemo, è che coi russi si puo' fare del business gestendo i riski, con noi occidentali no. Diciamo che ci stiamo creando un brutto karma e lo pagheremo caro la prossima volta che dovremo disinnescare una crisi o parlare di non proliferazione (per i diversamente intelligenti notare che ciccio Kim è ancora vivo e vegeto e Gheddafi no: cercate la differenza).

    2. I Russi si stanno impegnando come dannati in Siria per un motivo ben più importante del avere una presenza/influenza nella regione, come suggerisce Guido Olimpio, che evidentemente capisce di Russia quanto io capisco di cucina macrobiotica (una beatissima mazza). I Russi hanno capito che il caos nella regione, la costituzione di santuari per integralisti islamici, la crazione di un califfato puo' portare attraverso influssi e spinte varie, alla radicalizzazione ulteriore della loro popolazione musulmana e la destabilizzazione delle repubbliche caucasiche. Ora, capire una cosa del genere non richiede un QI spaziale. Direi che dovremmo capirlo anche noi (vedesi Colonia, Parigi ecc) se solo potessimo affrancarci dalle cavolate liberalumanitarie che ci propinano e iniziare a usare un po' di sano realismo.

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      The Hooded Claw at |

      Al di là delle valutazioni sulla professionalità dei russi, in quell'articolo del FT di sabato scorso viene proposta una semplice analogia che ho trovato instruttiva (con tutti i limiti interpretativi che una metafora può avere): i russi hanno deciso di aggiustare il motore facendo una valutazione a cofano chiuso, poi una volta che hanno aperto il cofano si sono resi conto che i danni erano molto peggio di quanto ci si potesse aspettare. Bisogna dare loro credito che almeno sono quelli che hanno deciso di provare a far qualcosa in modo serio, tanto che anche Hillary Clinton nella sua campagna elettorale, sta allineando gli obbietivi per la risoluzione della situazione in Siria con quelli di Mosca. Non in maniera esplicita ovviamente, ma queste sono le voci. Una cosa sembra scontata: la soluzione stabilizzante dovrà procedere attarverso il mantenimento al potere della élite alawita. Gli esperti tra voi di religioni mediorientali sapranno benissimo perché questa setta interna agli sciiti sia per molti aspetti, o almeno alcuni, la più culturalmente 'occidentale'.

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        The Hooded Claw at |

        (Mi riferisco all'articolo che Olimpio usa come fonte e spunto per il suo articolo.)

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    ALBATOR at |

    @NEMO PROFETA

    Ho letto l'articolo di Guido Olimpio, e oltre alle sue considerazioni (giuste o sbagliate) mi sono fatto un idea mia 

    Non vi è dubbio che gli stati uniti sono ormai fuori dai giochi mediorentali per via della sciagurata politica estera di obama a questo punto si sonor resi conto che con un colpo possono prendere almeno due o tre bersagli

    in primis la possibilità di vincere sul campo la guerra con il daesh, sappiamo tutti che contro un esercito regolare e ben determinato gli allegri barbuti non hanno scampo con tutti i risvolti d'immagine che questo potrà avere

    poi a guerra vinta, la possibilità di gestire la transizione post assad il che gli permetterebbe di stazionare a lungo nella zona

    ed infine come hai detto tu, la possibilità di coprirsi le spalle da una crescente egemonia del daesh, il che non guasta mai, soprattuto in prospettiva delle future intenzioni delle repubbliche caucasiche, 

    ma vorrei aggiungere comunque che quello mediorientale é uno scenario di difficile interpretazione e quindi nessuno é in grado di prevedere in effetti quello che sarà il futuro, e comunque dire che guido olimpio non capisce una beata fava di Russia è perlomeno discutibile 

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    Anonimo at |

    I Russi si stanno impegnando come dannati in Siria per un motivo ben più importante del avere una presenza/influenza nella regione…..

    <<<…la soluzione stabilizzante dovrà procedere attraverso il mantenimento al potere della …….. setta interna agli sciiti>>>  

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    Anonimo at |

    Scopo dei russi e' infatti garantirsi ulteriore sbocco a mare, far cadere nel dimenticatoio il caso Crimea, fidelizzare gli Iraniani onde poter chiedere loro in un secondo tempo di non sviluppare eventuale gas pipeline a favore di quelle russe ed in danno di quelle qatariote. Nel contempo guadagnano crediti in noi occidentali per la preminenza ed interventismo militare. A noi Italici va bene perche' i nostri assets commerciali sono in russia, ora si aprira' un magnifico spazio di mercato in Iran. Credo che al motto "moglie americana, amante araba",  valga ora il motto:" moglie arabo sunnita, amante arabo sciita"

    Ave hastatus

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