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    Anonimo at |

    The parameters outlined by Mogherini agreed for future negotiation:

    • Iran's enrichment capacity and stockpile would be limited, and Iran's sole enrichment facility would be at the Natanz nuclear facility. Other nuclear facilities would be converted to other uses.

    <<<• The nuclear facility at Fordo would be converted to a nuclear physics and technology center and the facility at Arak would be redesigned as a heavy-water research reactor that will not produce weapons-grade plutonium.

    • The European Union would terminate all nuclear-related economic and financial sanctions against Iran, and the United States would do the same once Iran's implementation of the agreement is confirmed.

    • The United Nations would terminate all previous resolutions sanctioning Iran, and would incorporate other restrictions for an agreed-upon period. >>

    WHAT  ABOUT  ON   ISRAEL  … NPT?    ;-))  http://disarmament.un.org/treaties/t/npt

     

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    Morgana at |

    Gentile Silendo,

    per capire la complessità di questi rapporti ho letto l'intero capitolo che Kissinger dedica in "World Order"  pag. 157 chapter 4 "The United States and Iran:Approaches to Order"…mi ha colpito molto un dettaglio evidenziato in una missiva inviata nel 2006 dal Presidente iraniano Ahmadinejad al Presidente Bush che si concludeva con una frase "Peace only unto those who follow the true path". Kissinger indica che la stessa frase fu usata nel 700 dal Profeta Muhammad verso gli imperatori di Bisanzio e Persia "..soon to be attacked by the Islamic holy war". Nelle pagine successive rispetto al Nuclear proliferation, in riferimento ai dati IAEA (fino al 2013), gli Stati Uniti e l'UN Security Council nei "reports and resolutions have all declared an Iranian nuclear weapon unaccepttable.." inoltre "Iranian negotiators sono divisi in due fronti opposti: the negatiators western were convinced that the consequences of a militay attack on Iran dwarfed the risks of a growth in the Iranian nuclear capability. In conclusione Kissinger sostiene una visione realista del processo di pace, della quale ha avuto percezione: nel 1981 in seguito al suo personale incontro con Sadat, nel 1975 nell'incontro tra Israele e l'Egitto, nel 1994 in seguito ai negoziati di pace tra Peres e la Giordania. Tuttavia, "Sadat and Rabin were assassinated..and doctrines of violent intimidation challenge the hopes foe world order".

    Silendo scusami se ti tampino al punto da sembrare a tratti una gran rottura….ma abbi pazienza mi hanno tartassato per anni e come un guru (chissà perchè?) anche quando viaggio le persone mi raccontano il loro mondo e il loro punto di vista sull'Islam e il nucleare!

    Ecco…personalmente non ho un'idea precisa l'unica fermezza per me è la mia fede, pertanto mi sono affidata alle parole di Kissinger per capire, poichè descrive una complessità insoluta in modo davvero chiaro, come se la tematica del nucleare è data da una costante instabilità nei rapporti internazionali, nonostante i tentativi di risoluzione.

    Colgo l'occasione per augurare a tutti Buona Pasqua…dove avete nascosto il mio uovo di Pasqua? Dov'è la sorpresa?

                                                                                                                       Morgana

     

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    Anonimo at |

    …While Iran has no bomb or nuclear-weapons program, nine other countries do, including five that also signed the NPT. While the world is focused on the nonproliferation requirements of a country with zero bombs, promises  remain unfulfilled from those countries with 9,835 of bombs, as well as the four countries that are nuclear outliers. 

    Civilian    Research    of    the    Status    of    Worldwide    Nuclear    Forces   

    http://fas.org/wp-content/uploads/2014/05/Brief2015_Japan-RECNA1.pdf

     

     

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    Anonimo at |

    http://fas.org/wp-content/uploads/2014/05/Brief2015_Japan-RECNA1.pdf

    http://www.theatlantic.com/international/archive/2015/04/iran-has-been-two-years-away-from-a-nuclear-bomb-since-the-1980s/389333/

    ……While the world is focused on the nonproliferation requirements of a country with zero bombs, keep in mind the promises that remain unfulfilled from those countries with 9,835 of bombs, as well as the four countries that are nuclear outliers  …..

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    Anonimo at |

    “i nemici dei miei amici non sono necessariamente e sempre i miei nemici”….dopo aver letto queste parole di Netanyahu e la complessità dell'articolo del Sole24ore, ti volevo dire caro Silendo che ti voglio tanto bene per tutte le volte che riporti luce su questi argomenti…evviva la chiarezza!….Ti ringrazio soprattutto sui documenti che…ogni tanto non si leggono…il fondo è bianco…più bianco delle pagine bianche…

                                                                                          Morgana che barba che noia

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    Anonimo at |

     

    INTRIGO INTERNAZIONALE: ARMI E DRONI DA GUERRA DA ROMA A TEHERAN – TRE IRANIANI, INCARICATI DI COMPRARE CLANDESTINAMENTE UNA PARTITA DI ARMI DA PIÙ DI 300 MLN €, SONO INDAGATI PER TERRORISMO INTERNAZIONALE – I TRE SONO IRREPERIBILI. NON LO SONO, INVECE, GLI ALTRI 11 INDAGATI (VENDITORI D’ARMI E FACCENDIERI) – TUTTO È INIZIATO CON IL MISTERIOSO OMICIDIO DI UN IMPRENDITORE IRANIANO LEGATO AI SERVIZI A FORMELLO…

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    INTRIGO INTERNAZIONALE ARMI DRONI FORMELLO

    Giuseppe Scarpa per “la Repubblica – Edizione Roma”

     

    Pioggia di armi made in Italy sull'Iran. Tre emissari ombra del governo di Teheran, incaricati di comprare clandestinamente una partita di armi da più di 300 milioni di euro, sono indagati a Roma per associazione con finalità di terrorismo internazionale.

     

    Mohamad Hamed Adibpour, Mehran Aalipour Birgani e Esamil Nasab Safarian sono però irreperibili. Rifugiati in Patria, con ogni probabilità. Non lo sono, invece, il resto degli indagati, in tutto 11, venditori d'armi nostrani e faccendieri, sui cui si dovrà esprimere il gup Anna Maria Gavoni il prossimo 26 maggio.

     

    Magistrato che ha impugnato l'archiviazione e che dovrà decidere il da farsi. Chiudere tutto? Delegare una più approfondita inchiesta? Nel frattempo corre parallela l'indagine madre. La principale. Quella che tira in ballo il principale protagonista di questa storia: Said Ansary Firouz, 68 anni, un altro iraniano assassinato da un connazionale che poi si è suicidato un secondo dopo avergli sparato, il 20 ottobre 2020 a Formello.

    FIROUZ UCCISO A FORMELLO

     

    Ma andiamo con ordine in una vicenda complessa. Firouz ha da sempre ha vissuto in Italia, nella Capitale. Titolare di un autosalone, figlio di un ex ambasciatore iraniano ai tempi dello Scià, era il trait d'union tra domanda e offerta: era lui l'anello di congiunzione tra la richiesta degli Ayatollah di acquistare le armi con i tre delegati spediti in Italia – e la volontà di vendere da parte di alcuni produttori bellici italiani.

     

    Ma Firouz aveva una tripla vita, perché era legato anche ai nostri servizi segreti. Gli 007 erano consapevoli e informati sulla trattativa che Firouz aveva imbastito a Roma. Un business che avrebbe fruttato, tra il 2016 e il 2017, più di 300 milioni di euro ai mercanti d'armi.

     

    Gli Ayatollah volevano accaparrarsi dalla Flytop di Gabriele Santiccioli droni da guerra. Il sospetto degli inquirenti è che l'oggetto della trattativa fossero gli Hunter mq5, aeromobili con una apertura alare di nove metri, un raggio d'azione di 120 chilometri, in grado di volare per 18 ore continue a 5mila metri d'altezza. Ma più di ogni cosa capaci di sganciare la pericolosa bomba GBU- 44/ B Viper Strike. Inoltre i carabinieri del Ros erano certi che Firouz stesse per spedire verso la Repubblica Islamica «5000 pezzi di materiale di armamento » . In questo caso il mitragliatore Browing m2, l'AK 47, il fucile di precisione Sako trgm 10 e la carabina Tikka t3. Le armi non sono mai arrivate a destinazione. I carabinieri hanno bloccato sul nascere la spedizione nella primavera del 2017.

     

    INTRIGO INTERNAZIONALE ARMI DRONI FORMELLO

    Ad ogni modo Firouz aveva spiegato tutto agli inquirenti, quando è stato interrogato il 7 maggio 2020, dopo che i carabinieri del Ros avevano scoperto il negoziato in atto tra iraniani e italiani all'hotel degli Aranci ai Parioli. In quella occasione, di fronte agli investigatori, il 68enne aveva ribadito la sua vicinanza alla nostra intelligence. E a conferma della versione offerta da Firouz gli investigatori avevano intercettato delle chiamate partite dal suo cellulare ad un numero intestato alla presidenza del consiglio dei ministri il 22 novembre del 2016, proprio nei giorni in cui avvenivano gli incontri con i delegati di Teheran.

     

    Firouz, però, si sarebbe sentito tradito dalla nostra intelligence, come risulta dalle carte dell'inchiesta. Per l'uomo i nostri 007 non sarebbero intervenuti in due occasioni: per evitare che finisse sotto indagine dalla procura per la vendita di armi in Iran e, come conseguenza dell'inchiesta, per il blocco dei suoi conti correnti.

    TRAFFICO D'ARMI OMICIDIO-SUICIDIO FORMELLO

     

    Firouz pensava, inoltre, di essere stato abbandonato dal gruppo di 007 con cui si interfacciava, perché finito in mezzo a un guerra tra bande della nostra intelligence. « Voglio preliminarmente precisare che ho conoscenze dentro i servizispiega Firouz ai carabinieri che a maggio lo interrogano – in questo contesto (vendita di armi all'Iran) ho cercato di acquisire informazioni. In particolare avevo rapporti con un maresciallo che periodicamente incontravo e scambiavo informazioni, ho incontrato alcuni suoi superiori che mi hanno ringraziato per la collaborazione».

     

    Ma c'è dell'altro, perché a gennaio 2020 un preoccupatissimo Firouz parla con un dipendente della banca Ifigest dove l'iraniano ha un conto. Il bancario, come emerge dall'intercettazione, è a conoscenza dei rapporti tra il suo cliente e i servizi segreti italiani. Gli dà però una notizia terribile, gli stanno per congelare il conto a motivo dell'inchiesta sulle armi. Questa la reazione dell'iraniano: «Per maggio ( l'inchiesta) mi hanno garantito che è chiusa».

     

    TRAFFICO D'ARMI OMICIDIO-SUICIDIO FORMELLO

    Dei «gruppi tra di loro ( servizi) stanno litigando » . Firouz, come spiegherà al suo interlocutore in un'altra conversazione, pensa di essere finito in mezzo ad un litigio tra due anime dell'intelligence in conflitto tra loro. E aggiunge: «Io sono un amico loro, e ho lavorato per loro punto e basta e ho fatto quello che loro mi hanno chiesto » . Infine la minaccia: « Io per ste cose vado a finire sui giornali, io vado sui giornali, gliel'ho già detto a loro». Pochi mesi dopo Firouz muore.

     

    L'uccisione dell'uomo è solo l'ultimo giallo di una vita vissuta al limite. Ad assassinarlo un connazionale che accusava Firouz di non aver onorato un debito: per questo prima gli ha sparato e poi ha puntato verso di sé l'arma e ha fatto fuoco. Un omicidio- suicidio su cui pendono diversi punti interrogativi, sebbene questa sia la pista maggiormente battuta dagli investigatori.

     

    Tuttavia per quale motivo un creditore dovrebbe uccidere il suo debitore e poi autoeliminarsi? La procura di Tivoli indaga sul mistero della doppia morte. Roma oltre al traffico internazionale d'armi, adesso cerca di fare chiarezza sui tre iraniani Mohamad Hamed Adibpour, Mehran Aalipour Birgani e Esamil Nasab Safarian, pronti a consegnare un fiume di denaro pur di ricevere droni da guerra.

    TRAFFICO D'ARMI OMICIDIO-SUICIDIO FORMELLOTRAFFICO D'ARMI OMICIDIO-SUICIDIO FORMELLO

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