Stanotte è morto il Re saudita Abdullah. Gli succede il fratello Salman che ha 80 anni e la cui salute non è delle migliori (qui un profilo by Reuters).
All’inizio di gennaio il bravo Cordesman del CSIS di Washington ha realizzato una buona analisi sul tema della successione saudita. Ovviamente il punto di vista è quello statunitense.
http://www.reuters.com/article/2015/01/23/us-saudi-succession-funeral-idUSKBN0KW0N020150123
http://www.reuters.com/article/2015/01/23/us-saudi-succession-oil-policy-idUSKBN0KW0AF20150123
Il CSIS, per essere serio in ciò che scrive sull'Arabia Saudita, dovrebbe restituire prima il milioncino e spicci di dollari di finanziamento saudita.
Anche questo è vero, caro XXL. Anche se le analisi del CSIS sul Medio-Oriente sono sempre piuttosto accurate.
Per una volta non sono d'accordo con te
Trovo i lavori del CSIS dei grandi patchwork, molto generici e senza sostanza, orientati a sostenere sempre una linea nemmeno troppo vagamente neocon.
Nella migliore delle ipotesi li trovo dei lavori compilativi. Il vero problema del CSIS è che quelli che si occupano di Medio Oriente, l'hanno visto col lanternino.
Non sono buffonate come quelle del Washington Institute o dell'American Entreprise, ma sono funzionali sempre e solo a quei tagliagole tipo Menendez e compagnia bella.
My two cents.
Se il CSIS è troppo allineato con i neocon allora i lavori del RAND dovrebbero essere considerati un'emanaziine diretta del Tea Party.
😛
😉
La Rand è una società di consulenza, non un vero e proprio think tank. Il grosso del loro lavoro è quello di assistere l'amministrazione della Difesa in un'ampia gamma di settori, dove quello delle relazioni internazionali è forse quello meno rilevante.
Il CSIS ha invece la pretesa di porsi come centro di riflessione non-partisan.
Avevo l'impressione che RAND entrasse a pieno titolo nella categoria dei think-tank, per statuto e definizione, ma evidentemente mi sbaglio.
(Quella del Tea Party era comunque una battuta sciocca, come il suo autore del resto…)
😉
Caro XXL, buongiorno.
Posso chiederti maggiori dettagli? O meglio, in che senso ritieni le analisi del CSIS troppo orientate?
Rispetto pienamente la tua opinione ma ho difficoltà a trovarmi d’accordo. Al contrario, trovo le analisi del CSIS alcune, magari, troppo descrittive e poco approfondite ma mai orientate. Per questo sono curioso e molto interessato al tuo parere.
Il CSIS (con un doversoso "secondo me" davanti, che non guasta mai) è espressione di commesse e linee di sviluppo del pensiero che affondano le loro radici in ambiti ben precisi e "orientati" del sistema. Attraverso una costruzione spesso più tecnico-descrittiva che analitica, riescono sempre a dire alla fine ciò che i loro committenti vogliono sentire.
Lo fanno tuttavia in modo serio, non scrivendo banalità come ad esempio l'American Entreprise Institute, e quindi hanno la capacità di apparire al lettore come asettici e indipendenti.
L'altro grande difetto è quello di fare spesso opere perlopiù compilative, che alla fine servono poco e niente.
Grazie di cuore per il parere. A questo punto ti chiedo: …ed il CFR?
Sile, quello merita anche solo per la posizione, a due passi dal MET e dal Guggenheim!
😉
Caro Hood, lo so bene. Ci sono stato 😀
Da notare anche lo stile… nessuna targa sul portone d’ingresso. Noblesse oblige…
Anche il CFR ha una posizione abbastanza netta in tremini di orientamento. Li trovo molto concentrati (e preparati) sull'evoluzione della politica domestica americana, ma assai scarsi e senza reale "grasping" sulla gran parte delle questioni internazionali. Sul Medio Oriente, ad esempio, grazie anche ai deliri di Takeyh partono spesso per la tangente.
Alcuni dei loro "guru" hanno poco da invidiare al nostro "pagliaccio nazionale", con la differenza però di averne altri realmente addentro al sistema finanziario.
My two cents, of course.
Inusuale per gli americani, chissà se dettato da una forma di anglosaxon understatement o dalle necessità imposte da un mondo post 9/11. Peccato fosse inverno quando eri lí, a meno che tu non ci sia tornato in altre occasioni magari in primavera o inizio autunno: una passeggiata a Central Park through the Children's Gate in una giornata di sole tiepido ti riconcilia con il mondo.
(Qui si parla di geopolitica ed io scrivo cose da Vanity Fair, sopportatemi… è l'età)
Prima che iniziano le successioni in Italia….anche io vorrei essere e-saudita: Silendo adotta Morgana a distanza, ti spedisco pure i disegnini per farti vedere i progressi nel tempo, poi una volta l'anno per tutta la prossima Presidenza della Repubblica riceverai gadget della onlus che si prende cura di me, mi insegneranno a cantare le canzoni popolari della tua terra natia e scriverò poesie nel tuo dialetto…ti invieranno foto sorridenti da inserire nel futuro curriculum di servizi……………..
…………………………………………………………………..Morgana
http://csis.org/files/publication/150123_Saudi_Arabia_Transition.pdf