Lupi solitari o gruppo organizzato, comunque la questione inizia a farsi seria. La notizia su Corriere.it e Reuters.
Notizie in aggiornamento: L’allarme sale anche in Italia (Corriere); i volti delle vittime (Corriere); qaedisti che parlano un ottimo francese (Corriere); i terroristi sono stati identificati (Corriere e Repubblica); una corretta analisi tecnica (Corriere); “Chi ha attaccato Charlie Hebdo?”: scenari ed Analysis of Competing Hypotheses (FPRI); i due terroristi sono in fuga (Corriere); “Paris Attack Reflects a ‘Dangerous Moment’ for Europe” (NYT); “I killer di Parigi sono terroristi professionisti” (La Stampa); il rischio emulazione (Corriere); il percorso di radicalizzazione di Cherif Kouachi (Il Giornale), uno degli assassini si è addestrato in Yemen (NYT e Corriere), “Killer barricati con ostaggi” (Corriere e NYT); ricercato ed inviduato il terzo uomo (Corriere), l’analisi di Vittorio Emanuele Parsi (Avvenire); “L’attacco a Charlie Hebdo «azzera» i messaggi pro Jihad in Rete” (Corriere), i Servizi algerini avevano avvisato (Repubblica); un’analisi preliminare sull’attacco by RUSI; chi sono Amedy Coulibay e Hayat Boumeddiene (Corriere).
A proposito di foreign fighters (visto che uno degli effetti certi dell’attentato sarà l’incremento nella capacità di reclutamento di gruppi terroristici e guerriglieri come l’ISIS): qui.
Guardando i video* è evidente che si tratti di persone con un buon livello di addestramento.
*Attenzione, il video è, ahimè, molto violento.
Non ho parole, addestramento e pianificazione ben collaudati.
Sarà importante scoprire a quale gruppo, eventualmente, fanno riferimento i due terroristi.
Questi da come si muovono hanno esperienza di combattimento a mio parere, non sono gente che sa solo usare le armi, questi sanno uccidere; son due cose ben diverse.
E poi sembrano avere una vera e propria extraction strategy che non rientra nel tipo di azioni viste finora, non sono un esperto di azioni paramilitari, ma non ci vuole molto a capire che hanno fatto un salto di qualità. Avranno imparato in Siria?
Hanno un discreto addestramento, sì. Sembrano abituati a muoversi in zone di guerriglia. I testimoni riferiscono che si sono qualificati come di Al Qaeda nello Yemen.
Sono anni che si parla di possibili attacchi random ad obiettivi non facilmente difendibili e in contesti permissivi. più che all'is guarderei a spezzoni di al-qaeda o similari che hanno bisogno di visibilità la francia pullula
Comcordo.
AQ deve rinconquistare 'fette di mercato' che ha perso, esiste la competizione anche tra i terroristi.
Esattamente…
Salve,
i due (o forse di più…) sono ancora in giro I fatti sono due: o ci saranno ulteriori e gravi fatti di sangue, ovvero spariranno, cosa che sarebbe ancora più preoccupante. In ogni caso le prossime settimane assisteremo ancora a fatti molto gravi che, certo, non sono arrivati inaspettati dagli addetti ai lavori.
Il comportamento, invece, non mi sembra di "professionisti" addestrati, quanto di combattenti esperti. Hanno combattuto nei teatri operativi e ora sono giunti in Francia.
Sorprendente la fuga con una macchina rapinata sul momento. Fa pensare a qualcosa di non bene preordinato, ma ad una condotta tenuta da chi ritiene di essere in grado di scontrarsi militarmente con le forze di Polizia. Se la situazione non si chiarisce rapidamente, non escludo che intervengano direttamente i corpi speciali dell'Esercito, Polizia e Gendarmeria potrebbero non essere attrezzati. In tema di terrorismo, normalmente, l'addestramento si fa su blitz a sorpresa o crisi di breve termine, non per scenari da rastrellamento urbano.
In ogni caso hanno colpito direttamente l'Occidente e non nel Mondo arabo come ha fatto l'ISIS finora, forse non avendone la logistica in Occidente. Ma i due kalashnikov da qualche parte sono passati… .
Come diceva Silendo si vedrà chi sono, ma sembra (ripeto: sembra) delinearsi un'azione diretta di Al Quaeda (o affiliati) e non dell'ISIS e bisogna capire se non si celi una competizione interna.
In ogni caso aspettiamoci il prossimo (solito) pacchetto di misure antiterrorismo, urgenti e non ben ponderate in tutta Europa, senza però che si abbia il coraggio di stabilire una politica di medio lungo periodo rispetto al terrorismo e alle possibili conseguenze in termini di diritti dei cittadini, libertà e diritti umani.
Così, ammesso che la situazione non peggiori, con la solita isteria che ci contraddistingue ci sarà una implicita (mai dichiarata, è ovvio) libertà di torturare, o quasi, per esigenze superiori, per qualche mese, per poi riabbassare eccessivamente la guardia dopo il primo scandalo che non potrà non soppiare.
Da questo punto di vista, debbo riconoscerlo e nonostante le accuse continue, sembra che Obama abbia fissato in maniera più chiara la direzione da seguire
Asterix,
Stando al European Strategic Intelligence and Security Centre di Bruxelles, interpellato dalla BBC, di AK 47 sul mercato nero di Parigi se ne trovano in abbondanza. Forse bisognava rastrellare il mercato delle pulci.
In quanto alla 'competenza' in azione la loro analisi concorda con la tua, gli aggressori sono gente che ha combattuto per davvero ed ha quasi sicuramnete ucciso in precedenza in qualche teatro di conflitto in giro per il mondo.
Hooded, è vero che non è così difficile procurarsi un AK. Come è probabile che mi sbagli, staremo a vedere.
Ma per strane logiche che in passato ho avuto nodo di approfondire, non basta che al mercato nero siano disponibili, ma ci debbono essere delle particolari condizioni. Paradossalmente c'è eccesso di offerta, ma potrebbe esserci scarsa domanda.
Mi spiego meglio.
Un conto è la criminalità, un altro è il terrorismo. Così, se sei un rapinatore francese, o slavo, magari zitano, ben introdotto e presentabile in certi ambienti, non è così difficile trovare un kalashnikov. Altrimenti è più facile che ti vendano alla Gendarmeria o alla Polizia Nazionale, oppure ti facciano il pacco, ti rapinino e ti va bene se resti vivo ma gonfio.
Ma se sei un terrorista o, comunque, uno che non è chiaro cosa vuole fare, comunque un soggetto non legato alla criminalità organizzata, puoi essere abbastanza sicuro che ti venderanno ai Renseignements Généraux (che fanno anche antiterrorismo, ma molto altro), che pagano bene… .
Se i compratori fossero Bosniaci o Albanesi musulmani, forse sarebbe più facile spacciarsi per slavi (sempre che lo sembrino), ma altrimenti rischierebbero troppo.
Io credo sia più probabile che chi ha combattuto e ucciso (come giustamente dici) ha messo in piedi o conserva il canale giusto per importare le armi. E per farlo serve logistica, questi non sono cani sciolti.
Altrimenti, checchè se ne dica, al mercato delle pulci troverebbero al massimo i Nerf di mio figlio.
Si, la questione fondamentale è capire come hanno agito e con l'appoggio di chi.
Un aneddotto recentissimo che mi vien da citare: lo scorso sabato avevo degli ospiti a pranzo ed uno di loro è un ex-sapper/combat engineer (l'equivalente del nostro Genio Militare) che ha appena lasciato l'esercito ed è diventato un poliziotto. Mi raccontava che stando a quanto si dice negli ambienti della polizia dagli eventi del 7/7 (metropolitana di Londra) ad oggi sono stati prevenuti dai 50 ai 60 attachi di entità comparabile anche se operativamente diversi. Il numero che fa più impressione però, è che si stima che il network di persone che danno attivamente aiuto materiale ai terroristi (non i simpattizzanti, quelli che hanno fatto qualcosa, per quanto poco, tipo procurare un componente chimico, recapitare un messaggio etc.) sia stimato intorno alle 75,000 unità.
Scusate ma quando alle elementari hanno spiegato l'ortografia io avevo la varicella…
A proposito di foreign fighters si sta discudendo per emanare una normativa italiana a riguardo.
Ora sul Tg La7 Speciale c'è il Dr. Margelletti M3 ci sta commentando l'attacco a Parigi.
B.A.
Margelletti è invitato in quanto esponente del mondo della satira?
Scandaloso su fatti di tale gravità dare voce a saltimbanchi del genere.
Babbano, confessalo, lo fai di proposito!
barry lyndon
E’ quello che pensavo proprio io, ma non l’ho scritto 😀 😀 😀
Ringraziate che non Vi ho segnalato l'intervento anche su Tg2 .
Era sparito dal La7, e lo ritrovo sul TG2. Più di un drone.
Vorrei fare una considerazione un po' "forte" per avere un Vostro parere:
reagiamo, perchè ci vogliono impedire di fare satira, ma cosa faremmo se qualche volta dei droni uccidessero qualche nostro civile o peggio bambino?
B.A.
Li andremmo a prendere e, spero, li faremmo a pezzi 😉
Detto ciò, Babbano, stiamo attenti a non pensare che il fenomeno terroristico islamista contemporaneo sia una risposta difensiva ad azioni aggressive occidentali. Perchè così non è.
Caro Silendo,
Ricordo un’articolo letto un po di tempo fa, dove parlavano di ex di AQ , che erano mischiati a guerriglieri dell’Is . Forse , è ripeto forse, gli ex AQ avendo maggiori conoscenze dei territori e città europee, sanno muoversi in maniera fluida rispetto ai combattenti dell’IS ; conoscono bene dove pervenire le armi e utilizzano appoggi in loco “più stretti”.
Integrati perfettamente.
Ma il vero quesito è: fino a che punto i servizi francesi avevano valutato l’attacco al giornale come” imminente”?
Quali altri obiettivi erano stati “scongiurati” da un’attacco?
Ed in particolar modo..quali sono stati gli ultimi appoggi , nei mesi antecedenti all’attacco, dei terroristi?
Ps. Scusate la mia poca professionalità nello scrivere il post!
Cara Ga, le ipotesi e quindi gli scenari possibili sono diversi.
Sembra di capire che si tratti di due cittadini francesi che sono andati a combattere in Siria e sono rientrati.
Bisognerà capire se hanno agito da soli, e quindi da “lupi solitari”. Oppure se sono inseriti all’interno di un gruppo. La differenza non è da poco.
Sembra si siano qualificati come membri di Al Qaeda nello Yemen. Bisogna vedere se sono membri effettivi o se si tratta di una affiliazione/ispirazione.
Il nostro Renzi oggi è ad Abu Dhabi speriamo metta una buoona parola per noi
Ciao Silendo,be io concordo sul fatto che sicuramente ex combattenti sul campo,come dici sempre..i più pericolosi,integrati perfettamente nel contesto in questo caso francese,ma potrebbe essere italiano o inglese o altro…
forse parte programmata,l altra come viene viene…ma visto che si parla sempre di martiri e strano che alla fine dell'attacco non si siano fatti esplodere in zona con gente per aumentare il numero delle vittime,ecco questo mi fa pensare invece ad emulatori che di sacrificarsi non gli importa molto . Ora in Italia la strategia quale sarà?? come si scelgono e coprono gli eventuali target??
una cosa è certa,alla faccia dei servizi sono riusciti a gabbare la Francia,come a suo tempo riuscirono a non farsi individuare a Londra negli attentati,o a Madrid sul treno…..e naturalmente per la Torri Gemelle….questo mi porta un pensiero….tornare alla vecchia intelligence,con uomini sul campo come nei migliori libri di Le Carrè,troppa tecnologia,basta scrivere il pizzino..e il gioco è fatto……
ciao grazie
http://www.lastampa.it/2015/01/08/multimedia/esteri/quando-cherif-kouachi-fin-in-televisione-VPg8EgPIZwc2WJRnL36toM/pagina.html
http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2015/01/08/francia-esperto-cia-killer-charlie-hebdo-preparano-secondo-atto_PMKF1bu7EuOq7EGRliExNO.html
Caro Sil, avevo scritto altri 2 post, ma non so come mai non si sono caricati sul sito.
Avevo sollevato la mia preoccupazione nel “come?dove?cosa?” Avevamo intenzione di fare i due terroristi tornando indietro a Parigi e cosa poteva contenere la macchina a parte i kalashnikov.
Ga, in queste ore io prendere tutto con le pinze. Le informazioni che circolano mi sembra siano state in più d’una occasione errate.
Peraltro personalmente non conosco se non superficialmente la geografia della Francia per cui non sono in grado di darti un parere serio.
Scusate. Ma cosa ne pensate della carta d’identità “dimenticata” nell’auto abbandonata? E perché non l’abbonamento della metro, uno smartphone oppure un kit per il prelievo del dna usato?
È verosimile il fatto che chi pone in essere un’azione simile, travisato ed attento a non lasciare impronte, si porti con se un documento d’identità? Oppure l’intelligence sapeva che stavano preparando qualcosa di simile, ma non sono stati abbastanza “preventivi” in grado di impedire l’evento? Conoscevano tuto di loo. Non lo so, ma qualcosa non quadra….
Buonasera Elperroloco. Sempre sulla base delle poche informazioni finora disponibili direi che se dopo l’attacco hai intenzione di fuggire non è strano portarsi dietro documenti di identità, nella speranza di poter superare qualche eventuale controllo di polizia. Se speri di non essere riconosciuto durante l’azione speri anche di poter circolare liberamente una volta allontanatoti dalla scena del crimine.
Sull’efficaci dell’intelligence per il momento sospenderei il giudizio
Come sempre è un mio modestissimo parere 😉
Buonasera,
però tutta la vicenda è sorprendente. L'unico (importante) aspetto che depone a favore dell'azione organizzata e preordinata nel tempo è la loro evidente capacità militare, ma tutto il resto non sembra così professionale. A partire dagli indirizzi sbagliati, scarpe (o altro?) perso per strada, la mancanza di vie di fuga preordinate e per finire con una carta d'identità stranamente persa. Non è strano che l'avessero con loro (sempre che sia loro…), ma che non la conservassero come si deve.
In pratica, restando io dell'opinione (poi vedremo…) che non sono cani sciolti, direi che c'è una buona possibilità che chi ha sparato (non è detto che corrisponda a chi si crede sia stato identificato) è arrivato lì proprio per fare quello che ha fatto, tenendo un comportamento aduso ad ambienti più da guerriglia nelle città mediorentali che da terrorismo urbano.
Singolare, inoltre, il fatto che avrebbero sparato selettivamente e non all'impazzata. Questo è inusuale ma, tanto più, i cani sciolti avrebbero proseguito la mattanza generalizzata fino all'arrivo della Polizia.
Siamo di fronte ad un nuovo capitolo e la debacle delle forze dell'Ordine (intendiamoci bene: non credo che da noi, ma pure in Germania, andrebbe meglio) aumenta notevolmente l'insicurezza. C'è da sospettare una strategia sopraffina…
Pardon per gli errori da smartphone, più phone che smart…
http://www.osservatorioanalitico.com/?p=5080
Sono d’accordo con te Asterix. Sempre nel campo delle ipotesi, come mai due fuggitivi (in nessun video si riesce ad intravedere il fantomatico terzo) sarebbero riusciti a raggiungere la cittadina (Reims, dove sembra che vivessero) senza essere intercettati, nonostante l’imponente spiegamento di forze? È quantomeno complicato. Forse, invece, erano già li in attesa?
Poniamo infatti che la carta d’identità sia stata lasciata li apposta per sviare le indagini e consentire ai veri autori di sparire. Immaginiamo che i due fratelli, consapevoli, fossero in attesa, da qualche parte nascosti, pronti ad apparire improvvisamente, farsi riconoscere da un benzinaio, per poi sparire di nuovo, magari aiutati da altri complici. Ciò, ad esempio, spiegherebbe come mai, nonostante lo spiegamento di forze sul campo (con 88mila, mi immagino le strade controllate veicolo per veicolo), i due fratelli ancora non sono stati presi.
Sono solo congetture.
Facciamo un’ipotesi, ok? Così, per gioco.
Mettiamo che siamo due fratelli e che, per motivi che qui non esploro, decidiamo di compiere un attentato. Uno (o entrambi) ha avuto un breve addestramento all’uso delle armi da guerra ed al movimento tattico e, magari, anche un breve periodo di “applicazione” in un teatro di guerriglia. Attenzione: combattere in un teatro di guerriglia è diverso dal pianificare un attentato. Diciamo che si tratta di due “specializzazioni” differenti. Essere validi guerriglieri non rende validi terroristi e viceversa. Aver combattuto in Siria fa sì che tu sappia adoperare bene un arma da guerra, che tu abbia fegato per uccidere… ma non che tu sappia pianificare correttamente un attentato.
Ora, noi due fratelli rientriamo in Patria e, per l’appunto, decidiamo di compiere un attentato. L’obiettivo è palesemente soft. Non c’è alcuna sorveglianza fisica di polizia alla sede del giornale (cosa, a mio avviso, veramente grave) ed il sistema di controllo del territorio parigino non è valido. L’auto dei due ha incontrato solo una flebile resistenza da parte di una volante accorsa sul posto, dopodichè si è potuta muovere con facilità. Certamente, il fatto di avere cambiato auto (così sembra) ha aiutato a “mascherarsi” ma altrettanto certamente le forze di polizia francesi, anche sotto questo aspetto, non si sono dimostrate di alto livello.
I due tizi si sono dimostrati scaltri nell’uccidere, nel maneggiare armi e nel muoversi tatticamente ma mediocri in tutto il resto. La stessa fuga, per quel poco che si sa fino ad ora, non sembra essere stata pianificata concretamente. Magari pensavano di morire armi in pugno? Fatto sta che ancora meno efficienti si sono dimostrati i piani di sicurezza dei francesi.
Una riflessione. Se fosse dimostrato che si tratta di “lupi solitari”, ovvero privi di una reale organizzazione alle spalle, la difficoltà nel trovarli sarebbe maggiormente comprensibile. Se non hai un’organizzazione è tutto più difficile per chi ti deve cercare perchè chi deve indagare ed arrestarti ha pochi o nessuno obiettivi da monitorare. Se invece ti muovi all’interno di un’organizzazione si presume che una valida struttura di anti-terrorismo conosca, più o meno, alcuni elementi di tale struttura e, una volta iniziata la ricerca, sia in grado di stringere il nodo attorno ai fuggitivi.
In questo caso, invece, sembra che i francesi procedano più o meno a caso e siano sempre un passo indietro rispetto ai fuggitivi. E’ questo un punto, a mio avviso, chiave.
Ma come diceva Elperroloco, si tratta solo di ipotesi.
L'ipotesi, ovviamente, ci sta tutta, però c'è il particolare degli AK47 che, ripeto, non credo sia così facile reperire in Francia nelle condizioni dei due sospettati, tantomeno contrabbandarli come "cani sciolti".
No, Asterix. Al contrario, in Francia esiste un “buon” commercio di armi.
Comunque da quello che emerge, ora dopo ora, questi non erano “cani sciolti”. Se per “cane sciolto” si intende un soggetto del tutto o quasi sconosciuto alle forze dell’ordine.
Tutt’altro. Si trattava di due elementi conosciuti per la loro pericolosità e per la loro vicinanza agli ambienti estremisti.
Ho paura però che questi non sono cani sciolti. Non come i fratelli di Boston.
flop dei servizi francesi…….i nostri peggio ancora
La carta di identità è stata lasciata ahppositamente credo. Il punto è se sia riconducibile a uno degli autori o ad altra persona che non ha partecipato materialmente all’operazione
Ragion di Stato: la trama della mini-serie
Il protagonista è Rosso (Luca Argentero), un agente segreto al servizio dell’Aise, Agenzia per le Informazioni e la Sicurezza Estera, che si occupa di ricercare tutte le informazioni utili alla sicurezza e l’integrità della Repubblica. Rosso dovrà occuparsi dell’elaborazione e della ricerca di attività di spionaggio dirette contro l’Italia nei Paesi del Medio Oriente, ma durante il suo servizio la sua storia si intreccerà con quella di Rania (Saadet Aksoy), moglie di un trafficante di armi orientale. Anche se le ragioni di Stato gli impediscono relazioni che possano compromettere la sua “missione”, Rosso, impulsivo e passionale, dovrà fare i conti anche con le ragioni del cuore, e non solo. Ma la storia non ruoterà solo attorno a questi due personaggi, dato che Rania è anche madre della piccola Fatma, insieme, poi, a tante altre figure, che renderanno la mini-serie fitta di intrecci.
Ragion di Stato: in programma già un seguito?
Le riprese sono terminate da poco e si sono svolte non solo a Roma, ma anche in Tunisia e Sabaudia e “Ragion di Stato” andrà in onda lunedì 12 gennaio e martedì 13 gennaio alle 21.10 su Rai1. Potrebbe anche essere soltanto l’inizio di un progetto più grande, dato che i palinsesti parlano di una prima stagione di “Ragion di Stato”, il che lascerebbe presupporre la speranza di una seconda stagione. Il tutto, ovviamente, dipenderà dagli ascolti e dalla soddisfazione del pubblico del piccolo schermo. Nonostante il 12 gennaio sia alle porte, tuttavia, sono ancora poche le notizie che trapelano sulla fiction e non resta che aspettare qualche news, che sveli qualche segreto in più sulla spy-story.
B.A.
E’ comunque veramente impressionante la poca efficienza dell’apparato di sicurezza francese…
non è una questione di inefficienza dell'apparato dell'intelligence anche perchè per ogni attentato compiuto almeno mille sono stati sventati e questo per ragioni di sicurezza non vengono pubblicati. Il fatto è che l'intelligence non può seguire 24/24 tutti i possibili "lupi solitari" in procinto di diventar kamikaze ma penso che usino delle metodologie o analisi dei comportamenti dalle ambientali alle tecnologice. Quindi nessuno è infallibile ma dire che l'intelligence ha fallito sulla base che erano nella lista nera mi sembra esagerato. Ciò vuol, dire che gli stessi apparati dovrebbero avere migliaia di persone 24/24 per ogni potenziale terrorista.
un'articolo de "il giornale" riporta il fatto che per ogni jihadista da controllare occorrino dalle 20/25 persone 24/24 e in francia ci sono 3000/5000 simpattizzanti a voi i conti………… www.ilgiornale.it/news/cronache/lesperto-jihad-non-sono-onnipotenti-anche-litalia-1081270.html
Domanda genuina: é davvero cosí? 20 persone 24/7 per seguire ogni sospetto mi sembra veramente non sostenibile.
Gentile Luca, buongiorno. Concordo ma solo in parte. Il punto è che i due non erano affatto “lupi solitari”. Anzi, erano soggetti la cui pericolosita era nota. Stando, almeno, alle informazioni che circolano.
D’accordissimo sul fatto che per monitorare servano uomini e risorse. D’accordissimo sul fatto che spesso (non sempre) per un attentato che riesce ce ne sono altri 4,5 o 6 che vengono sventati. Fatto che sta che in ogni aspetto di questa vicenda la prestazione di tutto l’apparato di sicurezza francese appare mediocre.
Ribadisco: almeno sulla base delle informazioni a noi note.
D’altronde, gli esperti del settore sono da tempo concordi sul fatto che l’intelligence francese, soprattutto quella interna, aveaae più di un problema.
Questo è sicuramente un punto da approfondire, ma non credo sia solo questo.
E' proprio l'approccio complessivo dell'Europa e della Francia (che ha delle evidenti particolarità) che andrebbe rivisto. In termini normativi, organizzativi e, mi permetto, anche culturali.
Non è possibile una continua oscillazione, direi schizofrenia, legislativa in termini di c.d. "diritti civili" che limitano l'azione delle forze di Polizia e dell'Intelligence.
Cito, per tutti, la restrizione alla conservazione dei tabulati telefonici (che non sono le conversazioni), o a quelli (ancora più importanti) ai dati telematici.
Premesso (a scanso di essere equivocato) che siamo e dobbiamo restare una democrazia e che i veri diritti civili vanno rispettati, è possibile che in materia di:
– tabulati e telematica (vedi sopra);
– misure di prevenzione (uso il termine all'italiana) nei confronti dei sospetti;
– intercettazioni telefoniche e ambientali (troppo complesse);
– rimpatri ed espulsioni;
– certezza della pena;
– data base internazionali (dati genetici, ma anche le ricerche in Shengen e l'operatività di Europol);
– ecc. ecc.;
l'azione delle forze di sicurezza debbano essere così limitate?
Questo per gli aspetti di Polizia ma, come dicevo, è necessario un approccio globale dell'Europa alla sua sicurezza, in termini politici, economici, militari. Partendo dalla definizione di quae è l'area di sicurezza, oltre Shengen, che vogliamo proteggere oltre la frontiera.
Cosa intendiamo fare in Libia?
Altrimenti continueremo ad esitare indecisi, alternando ondate repressive a momenti di eccessivo allentamente, ma senza avere chiaro cosa vogliamo fare. Altrimenti l'Europa rischia molto.
–
Salve Silendo comunque un potenziale terrorista sa di esser controllato dai Servizi o almeno lo ipotizza io non sottovaluto questa gente. Quindi penso che se devono organizzare un'attentato prendano tutte le precauzioni neccesarie, ma soprattutto svolgono una vita normale senza dare nell'occhio. in qualsiasi situazione di certo non usano il telefono o skype, per parlare tra di loro, di certo non ne discutono in una moschea (sanno che ci sono orecchie lunghe) quindi penso che sia difficilissimo per l'operatore dei Servizi inviduare senza ombra di dubbio il vero terrorista da quello che parla ipotizza attentati, e poi è solo uno che parla e basta.
Francamente penso che le immagini delle truppe d'assalto che scivolano su una "timpa" siano efficaci per chiunque voglia rievocare il commisario Juve contro Fantomas che vuole dominare il Mondo…
Ah Silendo, ci vorrebbe una conversazione amichevole in un caffè libraire alla parisienne …ahahaha
.H.
Onore e "tanto di cappello" alle Forze Speciali francesi che sono riuscite, con due blitz, in contemporanea, a liberare tutti gli ostaggi e ad ammazzare i bastardi terroristi islamici. Chapeau!!!
Mi scuso per non essere sempre presente in questo blog… ma quando mi vedete è perchè qui trovo spiegazioni e chiarimenti a molte domande… sempre grazie a Sil!
Buongiorno! Datemi per favore un vostro parere… grazie!
La pratica di creare finti attacchi nemici per raggirare la costituzione e poter liberamente dichiarare guerra ai fantomatici aggressori ha un nome ben preciso nella lingua degli yankees: si chiama false flag.
Tutte le più recenti guerre che hanno coinvolto gli Stati Uniti d’America ne hanno una. Non a caso tutte le guerre moderne dell’America nascono da una menzogna!
Intervento di Aldo Giannuli (esperto di servizi segreti) sul Blog
"Come in tutti i “grandi casi” (Kennedy, piazza Fontana, Palme, 11 settembre, morte di Osama bin Laden ecc. ec.), anche in questo di Parigi, i conti non tornano e ci sono un sacco di cose da spiegare:
1. Come mai un obiettivo sensibile -come la redazione di Charlie Hebdo- era così debolmente protetto? Vista da questo angolo visuale, la vignetta che presagiva l’attentato appare come una cosa più sinistra di un semplice presentimento.
2. I servizi francesi sono fra i migliori del mondo ed hanno una scuola di pensiero molto avanzata, ma poi si fanno fregare in questo modo da tre ragazzi che vanno in giro armati di kalashnikov a fare strage di giornalisti? A quanto pare, sembra che non abbiano alcun controllo dell’ambiente jihadista presente sul proprio territorio, al punto di non essere capaci di monitorare neppure i reduci dalle guerre mediorientali.
3. E le armi, gli attentatori, dove se le sono procurate? Portate appresso dalla Siria? E i francesi se le sono fatte passare sotto il naso? Bella groviera sono i controlli! La mala vita, come suggerisce Loretta Napoleoni sul Fatto? Ma, da sempre la malavita è la cosa più infiltrata dalla polizia, per cui, se anche la cosa è sfuggita prima, ora dovrebbe essere relativamente (dico relativamente) agevole risalire agli attentatori.
4. “Gli attentatori sono provetti professionisti del mitra”, anzi no, “sono principianti che fanno errori da recluta come intrecciarsi sulle rispettive traiettorie di tiro durante la ritirata” e sbagliano pure indirizzo al primo colpo. La maggioranza dei giornali è del primo parere (professionisti), il Corriere della sera (8 gennaio) invece mette in risalto i diversi errori che fanno pensare a persone di recente addestramento. Mi sembra più plausibile la seconda ipotesi.
5. A proposito di errori: ma voi dove avete mai visto dei terroristi che vanno a fare un’azione portandosi appresso la carta di identità che, poi, dimenticano in auto? L’unico caso che mi ricordo è quello dello “sventato” brigatista che smarrisce il borsello a Firenze con dentro le chiavi del covo milanese di Montenevoso. Ma non stava andando a fare un’azione e nel borsello non c’era un documento di identità. Non è che, per caso, qualcuno ha volontariamente lasciato la carta di identità di un altro per depistare le indagini?
6. Meno che mai si ricordano terroristi che agiscono perdendo tanto tempo durante la fuga e dopo aver avuto ben due scontri a fuoco con auto della polizia: si attardano a dare il colpo di grazia ad un agente, raccattano scarpe, poi lasciano un guanto….
7. E’ ragionevole supporre che i giornalisti della sovrastante agenzia, fuggiti sul tetto e che hanno registrato le immagini che vediamo, abbiano subito telefonato alla polizia avvisando di quel che stava accadendo. Ed altrettanto avranno fatto, via radio, le prime due auto della polizia direttesi in rue Appert. Considerando il tempo necessario al completamento dell’azione, alle manovre per risalire in macchina, sostenere due scontri a fuoco a distanza di poco (il primo in Alèé Verte, il secondo in boulvard Richard Lenoir), fare inversione di marcia, freddare l’agente, raccattare la scarpa, ecc. debbono essere passati diversi minuti (stimiamo non meno di 20-25) per arrivare in boulevard Voltaire e poi via sino a Porte de Pantin. E non è scattato alcun blocco della zona? Nel pieno centro di Parigi, non devono essere state poche le auto della polizia in zona. E Parigi non ha un traffico scorrevolissimo.
8. Poi il preteso autista del complotto è arrestato, cioè si è arreso, o meglio si è costituito e, peraltro, avrebbe un alibi: non si capisce niente. Ovviamente è possibile che il giovanotto sia effettivamente fra gli attentatori e che, vistosi perduto, si sia volutamente consegnato, dopo aver messo insieme un qualche alibi ovviamente da verificare. Ma potrebbe anche darsi che effettivamente non c’entri, il che farebbe traballare tutto l’impianto investigativo attuale dando fiato all’ipotesi della carta di identità lasciata per depistare.
Insomma, resto dell’idea che la pista della strage jihadista sia quella nettamente più probabile, perché coerente con tutto un quadro formatosi da 10 anni in qua, questo però non vuol dire che nella questione non possano esserci altre “manine” di ben altra qualità. E neppure che gli attentatori non siano stati lasciati fare, magari perché qualche sentore c’era, ma non ci si aspettava una cosa di questa gravità. O che gli organi inquirenti non abbiano altri scheletri nell’armadio, che non c’entrano con la strage, ma che qualche aspetto della strage potrebbe portare alla luce e che, invece, occorre tener nascosti. O anche che nella vicenda le mani che intervengono a vario titolo (mandanti, organizzatori, utilizzatori occasionali, infiltrati, esecutori, intervenuti marginali ecc.) siano decisamente più di due, quattro o sei…
Insomma, molto probabilmente la strage è islamica, però… che gran puzza di bruciato!" Aldo Giannuli
Giuseppe io penso come detto in altro post che finché si continua la sorveglianza con Adroni,satelliti e altro si ottiene poco..sono per il vecchio spionaggio sul posto con infiltrati..con contatti,tutti si comprano.. non solo con i soldi..per il resto,armi si trovano dappertutto..lupi solitari??no..appartenenti a gruppi?neanche..per me due sacrificabili…si il più grande Said??ha avuto incontri importanti..ma e con questi incontri che si inculca la motivazione,se incontrava uno qualunque…..che dici Silendo???
Scommetto un occhio della testa che nel breve la Francia, nel nome della libertà, uguaglianza e fraternità, metterà piede in Libia.
Non lo sapremo mai se trattasi di false flag.
Segnalo questa analisi che, secondo me, fa riflettere:
http://www.panorama.it/news/oltrefrontiera/charlie-hebdo-quale-ruolo-per-i-servizi-segreti-dopo-blitz/
Per quanto riguarda la fantomatica carta d’identità, sembrerebbe che non sia mai esistita veramente, ma, bensì, una falsa notizia per spiegare, senza fornire particolari, la veloce individuazione dei due sospetti, i quali, ovviamente, erano sotto controllo. Purtroppo, non hanno capito in tempo cosa stavano progettando….
The Hooded Claw.
Ti dico per certo che, per controllare un individuo 24/7, un dispositivo di 20 uomini è veramente scarso. Soprattutto quando è fondamentale che il controllato non debba accorgersi del controllore…
Grazie Perro, non conosco la logistica di queste cose sul proprio territorio nazionale, certo in un ambiente estero e non amichevole non so come sarebbero attuabili, visti i consistenti odierni limiti di budget.
Una sceneggiata con un attore ?
http://www.huffingtonpost.it/2015/01/10/attentato-parigi-video_n_6447798.html?utm_hp_ref=mostpopular
Fallimento dell'intelligence Francese o not?
http://www.bbc.com/news/world-europe-30760656
Buongiorno Sultano,
l'articolo è molto chiaro e dice tutte cose giuste.
Mi sembra, però, che osserviamo il problema (cioè, gli attentati) in maniera non completa.
Il mestiere dell'Intelligence è ottenere informazioni e fare analisi, non sorvegliare tutti.Non credo che il fallimento dell'intelligence sia stato dovuto al fatto che non si sorvegliano adeguatamente tutti gli estremisti islamici in Francia e nemmeno se questo si facesse h/24 per i sospetti già acclarati. Tutti sappiamo che è impossibile con le risorse umane (aggiungo: sarebbe inutile: nemmeno la STASI ci è riuscita, anche se le circostanze sono del tutto differenti).
Quindi non solo serve una adeguata intelligence (sia del mondo Servizi che forze di Polizia), ma anche una altrettanto adeguata prevenzione.
Quello che manca in tutta Europa (non solo in Francia, insisto sul fatto che anche in Italia o in altri paesi non faremmo figure differenti, così come gli inglesi o gli spagnoli le hanno già fatte) è un adeguato sistema di prevenzione, che per forza di cose dovrebbe passare attraverso la revisione della normativa vigente, ripensando il tema dei diritti umani.
Insisto, prima ancora che di azione dei servizi segreti (che per esserlo e restare efficienti debbono essere numericamente limitati e non una burocrazia gigantesca…), bisogna potenziare l'azione di Polizia, cioè di prevenzione.
Gli estremisti li conosciamo? Perchè non gli applichiamo le misure di sicurezza come per la mafia in Italia? Perchè non gli applichiamo il divieto di dimora (magari l'obbligo di antica memoria) e le altre misure di prevenzione? Perchè non prevediamo la facoltà di intercettazione preventiva e ben più estesa di come facciamo oggi (Silendo, mi aiuti, mi consta ma non sono certo che gli inglesi hanno questa facoltà praticamente illimitata, ma non sono sufficientemente documentato), sia alle telefonate che ai dati? Perchè non ritiriamo loro la patente e i titoli abilitativi?
Perchè non mettiamo (come abbiamo smesso di fare, mentre la Legge Pisanu lo prevedeva) i money transfer, gli internet point e una serie di nuovi servizi emergenti sotto licenza di Polizia? Per inciso, le licenze per i fornitori di servizi internet sono state annullate solo graze alla pressione delle lobby degli albergatori e altro, ma non perchè non fossero un efficace strumento di contenimento.
Perchè la circolazione delle informazioni nel sistema Shengen è così limitata, così che una ricerca di una persona sospetta è limitata, nel tempo e nelle motivazioni, da uno stato all'altro?
Identità e documenti: vogliamo sanzionare duramente le false dichiarazioni o il possesso di documenti contraffatti? A tutt'oggi le false dichiarazioni alla Polizia Giudiziaria e, soprattutto, la reticenza non sono facilmente sanzionabili. Vogliamo inserire figure apposite? Vogliamo o meno inserire l'arresto obbligatorio in flagranza per diversi reati che consentono di prevenire condotte fiancheggiatrici del terrorismo (e la criminalità organizzata e la mafia)?
Vogliamo introdurre (in Italia serve una revisione costituzionale: si faccia!) un fermo di PS anche per un mese per i soggettia rischio? Ora c'è il rischio Vaticano e non è poca cosa: se si potesse fermare per un mese qualche centinaio di soggetti, ci rendiamo conto di quale strumento di disarticolazione dei circuiti jiadisti potremmo usufruire?
La lotta sul web: basta con il diritto di opinione senza limiti. Il tema è delicato ma perchè se si attacca duramente su Facebook un uomo politico si rischia la revoca dell'account, mentre questi fanno quello che vogliono? Solo con i cinesi le multinazionali scendono a patti?
Gli esplosivi: vogliamo inserire un adeguato sistema di tracciamento deglie esplosivi legali, prima ancora di cercare quelli importati illegalmente, posto che oggi è un colabrodo?
Ma ci sono numerosi ambiti "allargati" dove è necessario intervenire. Pensiamo alla gestione dei servizi sociali, dove quello che avviene nelle famiglie (musulmane, nella fattispecie) non viene segnalato (e tipicamente i padri scappano in Siria con i figli minori all'estero…), né adeguatamente prevenuto.
Mondo delle moschee e delle associazioni culturali: la stragrande maggioranza sono irregolari sotto il profilo normativo, associativo, edilizio, assicurativo, antincendio, ecc.. NON HO NULLA CONTRO I LUOGHI DI CULTO, ma vogliamo fare vivere gli estremisti (quando tali sono) in punta di piedi? Vogliamo fargli sentire il fiato sul collo?
Ancora, frontiere e, soprattutto, porti. Sono abbastanza un colabrodo ed è di lì che passano le armi e i clandestini. Vogliamo o meno applicare le norme vigenti sui controlli da applicare (C-TPAT, AEO, SOLAS) in maniera adeguata anche se diamo fastidio ad alcune multinazionali?
Mi fermo qui, ma ci sarebbe molto altro da scrivere
Caro Sultano, ottimo articolo. Lo segnalo con un apposito post 😉
“Tutto che quello che (non) sappiamo su Parigi” (Corriere).
. Possibile che abbiano deciso di agire in comune?… Gran bella domanda di Olimpo!
Buona settimana a tutti 😉
Diana cerchi risposte per il tuo lavoro su questo sito?….
scusami Neno, ma non capisco… se vuoi scrivimi in privato diana.auletta@gmail.com
Buona serata.
“La fuga di Hayat, la dama nera sparita il 2 gennaio. Caccia ad altri sei” (Corriere della Sera).
Sul poliziotto che scortava il direttore: http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_10/franck-brinsolaro-flic-addetto-sicurezza-charb-accadra-giorno-o-l-altro-4a47e992-98f0-11e4-8d78-4120bf431cb5.shtml
Sil… sembra di vivere in altro mondo. Sicuramente per te Guerriero, sono fatti scontati… ma a me si "arricciano le budelle"… a mio parere questa "dama nera" è uno specchietto per le allodole… per te?
Sugli errori politico-strategici francesi: http://www.analisidifesa.it/2015/01/soldi-e-islamisti-cosi-il-qatar-ha-invaso-la-francia/
Un terrorista… a mutuo….
http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_14/charlie-hebdo-attacchi-parigi-coulibaly-armi-comprate-belgio-81431cfe-9bf8-11e4-96e6-24b467c58d7f.shtml
Peppa Pig “bandita” dai testi scolastici per non offendere ebrei e musulmani – Peppa Pig “bandita” dai testi scolastici per non offendere ebrei e musulmani http://www.ilgiornale.it/news/mondo/oxford-university-press-contro-peppa-pig-niente-maiali-non-1082827.html
…..isteria collettiva. …
http://www.liveleak.com/view?i=325_1420675775
Operazione di anti-terrorismo in Belgio: http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_15/belgio-tre-morti-blitz-terrorismo-coulibaly-8a783162-9cdc-11e4-8bf6-694fc7ea2d25.shtml
La sicurezza non esiste più da nessuna parte... mi ripeto!
…notte a tutti