Panebianco menziona diverse volte il ruolo dell’UK in tutta la faccenda.
Io sono giunto ad una conclusione personale a tale riguardo che è indipendente dal fatto che creda o meno nel progetto europeo.
I peggiori nemici dell’integrazione europea in UK sono i pro-EU.
Anche se da un punto di vista personale mi fa comodo (e mi semplifica la vita) che il Regno Unito sia nell’ Unione Europea è chiaro ormai che gli interessi dell’UK sono tutti orientati a avere un’influenza disgregativa sul lungo periodo (divide et impera). Le riforme che vogliono vanno comunque contro quella che è la tendenza generale del continente, anche se si tiene conto dei movimenti di protesta continentali. L’Europa farà ben poco nella direzione dell’integrazione finché l’ UK è parte di essa.
Poi possiamo discutere se vogliamo maggiore integrazione o se vogliamo cose diverse. Ma se si volesse andare nella direzione di una super-federazione per quanto labile nei suoi compiti è essenziale che gli inglesi se ne vadano. Per questo motivo sul lungo periodo la vittoria dell’UKIP potrebbe paradossalmente portare ad una europa più dinamica.
De Gaulle si oppose fino alla morte all’entrata della GB nell’Unione, forse aveva già capito come sarebbero andate le cose.
Dobbiamo anche considerare che le isole Britanniche provengono da una tradizione giuridica completamente diversa da quella del continente. Il sistema anglosassone è basato sulla common law anziché sulla civil law, questo rende l’applicazione delle leggi di Bruxelles un po’ meno semplice ma sopratutto la percezione di esse è altamente più invasiva.
Tanto le argomentazioni di natura giuridica (diverso sistema di diritto) quanto quelle di natura economica (spiccata finanziarizzazione dell'economia e regolamentazione conseguente) potrebbero contribuire a giustificare l'uscita dell'UK dall'EU, ma siete sicuri che anche a livello politico, ancor più a livello strategico a dirla tutta, sia lo stesso per il "futuro" dell'EU?
L'uscita dell'UK determinerebbe ragionevolmente la totale polarizzazione dei diversi stati attorno alle economie di Germania e Francia, cosa che in realtà è già presente oggi in misura minore, con il rischio di avere non solo due "europee" (permettetemi il virgolettato) ma tre e più.
Il problema del tre cilindri, di fatto la sua caratteristica, è che vi sono tre accenzioni in due giri, in pratica "un'accenzione e mezzo ogni giro", questo crea una zoppia vera e propria che solo ad altissimo numero di giri diventa quasi del tutto irrilevante (motivo per il quale veniva impiegato per le gare ma non per le produzioni su larga scala).
Una delle prime soluzioni fu il "volano bi-massa, anzi tri-massa. Ѐ la geniale invenzione che consente di assorbire l’irregolarità degli scoppi senza togliere nulla alla coppia […] Nel volano ci sono masse sostenute da molle che assorbono il colpo, lo attutiscono e poi lo restituiscono gradualmente. Così il funzionamento appare dolce e rotondo, almeno a quei regimi ove era più fastidioso.".
Bene, credo sia questo il punto focale del discorso: le Istituzioni. L'EU mi sa tanto di motore a tre cilindri senza volano ri-massa. Quelle che avrebbero dovuto assorbire/attudire le differenze e restituire gradualmente in termini unitari sono proprio le Istituzioni. Sono queste che non hanno funzionato.
Ora, se questo malfunzionamento sia dovuto più alle persone che le hanno rappresentate che ad un errore di progettazione, in tutta onestà, non ne ho cognizione. Però credo che solo questa possa essere la strada:è arrivato il momento di un nuovo trattato che corregga ciò che non ha funzionato e ridisegni il quadro istituzionale.
Ora, se questo malfunzionamento sia dovuto più alle persone che le hanno rappresentate che ad un errore di progettazione, in tutta onestà, non ne ho cognizione.
Caro SDL, ritengo che, più semplicemente, l'UE sia nata con una determinata impronta ed una determinata finalità. Entrambe, oramai, superate.
Caro Hood, secondo me l'UE è nata su impronta francese (da qui l'impostazione istituzionale) e con obiettivi meramente economici (da qui la scarsa attenzione per le altre politiche, di difesa, estera ecc) tra i quali il contenimento delle potenzialità economiche tedesche.
Ovviamente sto semplificando ma, sempre secondo me, è questo il DNA fondativo.
Quindi saresti un fautore di una politica estera e di difesa comune? Sarebbe possible farlo con una EU che è così allargata?
Ma anche senza badare all'allargamento, se pure le nazioni core non vi partecipassero sarebbe un problema: ad esempio, i tedeschi hanno rinunciato a qualsiasi forma di militarismo, ed infatti il loro budget per la difesa è risibile, lasciando il conto a Francia e GB. Ma l'UK non metterà mai la mano al portafoglio per sovvenzionare delle forze armate di cui non ha il pieno controllo.
Diciamo che ritengo che o l’UE si ristruttura e va verso una maggiore integrazione (anche della politica estera e di difesa) o avrà una vita non lunga.
Intendiamoci, essendo fortemente nazionalista non penso che le nazioni europee arriveranno mai a rinunciare totalmente alle proprie “prerogative”. Ma una maggiore integrazione, quella sì…. secondo me è possibile.
Riguardo alla Difesa, il problema, come tutti sappiamo, riguarda soprattutto l’industria militare…
Non credo che quanto avviene sul sistema Galileo sia solo il risultato di un errore.
Dietro ci sono forze enormi e la vicenda del Galileo rappresenta quella di maggiore contrasto tra gli interessi americani ed europei.
Ma ovviamente il lanciatore è russo e non si poteva fare altro… .
Un serio insuccesso del progetto Galileo, unito agli altri, noti, fattori di tensione per la tenuta dell'UE, potrebbe compromettere il futoro dei nuovi interessi europei.
Non posso sapere cosa ci sia dietro, ma sono sicuro che problemi di questo genere non avvengono per errori di progettazione.
Ci sono molti soggetti interessati a lanciare segnali o addirittura a sabotare il Galileo. Gli americani non lo vogliono (è noto) come alternativa al GPS, ma la vicenda può essere letta anche nell'ottica dello scontro Occidente Russia per la crisi in Eucraina, posto che gli europei (ma anche gli americani) dipendono (in buona parte ma non del tutto) dai lanciatori russi.
Non ho certo elementi sufficienti, ma soltanto esprimo un grosso sospetto.
Panebianco menziona diverse volte il ruolo dell’UK in tutta la faccenda.
Io sono giunto ad una conclusione personale a tale riguardo che è indipendente dal fatto che creda o meno nel progetto europeo.
I peggiori nemici dell’integrazione europea in UK sono i pro-EU.
Anche se da un punto di vista personale mi fa comodo (e mi semplifica la vita) che il Regno Unito sia nell’ Unione Europea è chiaro ormai che gli interessi dell’UK sono tutti orientati a avere un’influenza disgregativa sul lungo periodo (divide et impera). Le riforme che vogliono vanno comunque contro quella che è la tendenza generale del continente, anche se si tiene conto dei movimenti di protesta continentali. L’Europa farà ben poco nella direzione dell’integrazione finché l’ UK è parte di essa.
Poi possiamo discutere se vogliamo maggiore integrazione o se vogliamo cose diverse. Ma se si volesse andare nella direzione di una super-federazione per quanto labile nei suoi compiti è essenziale che gli inglesi se ne vadano. Per questo motivo sul lungo periodo la vittoria dell’UKIP potrebbe paradossalmente portare ad una europa più dinamica.
De Gaulle si oppose fino alla morte all’entrata della GB nell’Unione, forse aveva già capito come sarebbero andate le cose.
Dobbiamo anche considerare che le isole Britanniche provengono da una tradizione giuridica completamente diversa da quella del continente. Il sistema anglosassone è basato sulla common law anziché sulla civil law, questo rende l’applicazione delle leggi di Bruxelles un po’ meno semplice ma sopratutto la percezione di esse è altamente più invasiva.
I peggiori nemici dell’integrazione europea in UK sono i pro-EU.
Ben detto caro Hooded Claw!!
😀
Tanto le argomentazioni di natura giuridica (diverso sistema di diritto) quanto quelle di natura economica (spiccata finanziarizzazione dell'economia e regolamentazione conseguente) potrebbero contribuire a giustificare l'uscita dell'UK dall'EU, ma siete sicuri che anche a livello politico, ancor più a livello strategico a dirla tutta, sia lo stesso per il "futuro" dell'EU?
L'uscita dell'UK determinerebbe ragionevolmente la totale polarizzazione dei diversi stati attorno alle economie di Germania e Francia, cosa che in realtà è già presente oggi in misura minore, con il rischio di avere non solo due "europee" (permettetemi il virgolettato) ma tre e più.
Questa riflessione mi ricorda un bell'articolo letto su http://www.automoto.it/news/3-cilindri-quando-la-tecnica-cambia-l-opinione.html relativo la ri-scoperta del motore tre cilindri per le produzioni di serie "ecologiche".
Il problema del tre cilindri, di fatto la sua caratteristica, è che vi sono tre accenzioni in due giri, in pratica "un'accenzione e mezzo ogni giro", questo crea una zoppia vera e propria che solo ad altissimo numero di giri diventa quasi del tutto irrilevante (motivo per il quale veniva impiegato per le gare ma non per le produzioni su larga scala).
Una delle prime soluzioni fu il "volano bi-massa, anzi tri-massa. Ѐ la geniale invenzione che consente di assorbire l’irregolarità degli scoppi senza togliere nulla alla coppia […] Nel volano ci sono masse sostenute da molle che assorbono il colpo, lo attutiscono e poi lo restituiscono gradualmente. Così il funzionamento appare dolce e rotondo, almeno a quei regimi ove era più fastidioso.".
Bene, credo sia questo il punto focale del discorso: le Istituzioni. L'EU mi sa tanto di motore a tre cilindri senza volano ri-massa. Quelle che avrebbero dovuto assorbire/attudire le differenze e restituire gradualmente in termini unitari sono proprio le Istituzioni. Sono queste che non hanno funzionato.
Ora, se questo malfunzionamento sia dovuto più alle persone che le hanno rappresentate che ad un errore di progettazione, in tutta onestà, non ne ho cognizione. Però credo che solo questa possa essere la strada:è arrivato il momento di un nuovo trattato che corregga ciò che non ha funzionato e ridisegni il quadro istituzionale.
Caro SDL, ritengo che, più semplicemente, l'UE sia nata con una determinata impronta ed una determinata finalità. Entrambe, oramai, superate.
Sile, quali sono a tuo parere?
Caro Hood, secondo me l'UE è nata su impronta francese (da qui l'impostazione istituzionale) e con obiettivi meramente economici (da qui la scarsa attenzione per le altre politiche, di difesa, estera ecc) tra i quali il contenimento delle potenzialità economiche tedesche.
Ovviamente sto semplificando ma, sempre secondo me, è questo il DNA fondativo.
Quindi saresti un fautore di una politica estera e di difesa comune? Sarebbe possible farlo con una EU che è così allargata?
Ma anche senza badare all'allargamento, se pure le nazioni core non vi partecipassero sarebbe un problema: ad esempio, i tedeschi hanno rinunciato a qualsiasi forma di militarismo, ed infatti il loro budget per la difesa è risibile, lasciando il conto a Francia e GB. Ma l'UK non metterà mai la mano al portafoglio per sovvenzionare delle forze armate di cui non ha il pieno controllo.
Diciamo che ritengo che o l’UE si ristruttura e va verso una maggiore integrazione (anche della politica estera e di difesa) o avrà una vita non lunga.
Intendiamoci, essendo fortemente nazionalista non penso che le nazioni europee arriveranno mai a rinunciare totalmente alle proprie “prerogative”. Ma una maggiore integrazione, quella sì…. secondo me è possibile.
Riguardo alla Difesa, il problema, come tutti sappiamo, riguarda soprattutto l’industria militare…
Ed intanto US e Germania continuano a bisticciare:
http://www.theguardian.com/world/2014/jul/04/germany-arrest-bnd-spying-allegations-double-agent-us
Non credo che quanto avviene sul sistema Galileo sia solo il risultato di un errore.
Dietro ci sono forze enormi e la vicenda del Galileo rappresenta quella di maggiore contrasto tra gli interessi americani ed europei.
Ma ovviamente il lanciatore è russo e non si poteva fare altro… .
Un serio insuccesso del progetto Galileo, unito agli altri, noti, fattori di tensione per la tenuta dell'UE, potrebbe compromettere il futoro dei nuovi interessi europei.
Staremo a vedere
Cosa intendi? Ritieni che l'anomalia sia stata causata dagli Stati Uniti?
Il "lanciatore" è francese (con quote azionarie minoritarie in mano anche ad altri paesi europei).
barry lyndon
Il lanciatore era una Soyuz e non Arianne 5.
Non posso sapere cosa ci sia dietro, ma sono sicuro che problemi di questo genere non avvengono per errori di progettazione.
Ci sono molti soggetti interessati a lanciare segnali o addirittura a sabotare il Galileo. Gli americani non lo vogliono (è noto) come alternativa al GPS, ma la vicenda può essere letta anche nell'ottica dello scontro Occidente Russia per la crisi in Eucraina, posto che gli europei (ma anche gli americani) dipendono (in buona parte ma non del tutto) dai lanciatori russi.
Non ho certo elementi sufficienti, ma soltanto esprimo un grosso sospetto.