Il Ministro degli Esteri britannico ha annunciato oggi la costituzione, all’interno della Oxford Martin School, del Global Centre for Cyber Security Capacity Building.
Diretto da Sadie Creese il centro sarà finanziato dal governo inglese (500.00 sterline all’anno) il quale mira a renderlo un punto di eccellenza di livello internazionale.
[…] The establishment of the Global Centre for Cyber Security Capacity Building is a key element of the UK contribution to international efforts to raise cyber security. Its research will help define global priorities for capacity building and it will work with a wide range of partners to ensure increased and more effective effort against the wide range of cyber issues and threats.
Sadie Creese, Professor of Cyber Security and Co-Director of Oxford Martin School’s Institute for the Future of Computing will head the new Centre. “We aim to make our research findings available to governments, communities and organisations in a manner which can define global priorities for cyber security capacity building; identify opportunities for mutual support and international development; stimulate investment in areas crucial to capacity building; and underpin the increase of their capacity in ways appropriate to ensuring a cyber space which can continue to grow and innovate in support of well-being, human rights and prosperity for all.” […]
Obiettivi dichiarati del Centro sono i seguenti:
1. Creating and keeping up to date a critical guide to global expertise on cyber-security: through research to identify the full spectrum of cyber-security issues and where one can go for help and expertise to tackle cyber security issues.
2. Setting out what needs to be done to close gaps in the global response: by setting agendas and priorities for capacity building by region, country and organisation.
3. Identifying what works, what doesn’t and why, in cyber capacity building projects: setting out and encouraging the up-take of best practice and the sustainable development of cyber-security.
4. Increasing the supply of effective capacity building: through identifying public- and private-sector motives and stimulating funding, access to expertise and mechanisms for collaboration.
E pensare che Creese era “nostra”…

Italia?
No, non intendevo quello. Scusa Allegra Brigata preferirei non sbilanciarmi.
Comunque, quando si dice: “si chiude una porta e sia apre un portone”: la sua (di Creese) carriera è decollata quando il MoD ha deciso di chiudere QinetiQ, all’epoca c’è stato panico tra i dipendenti ed un travaso di personale da lì all’istituzione dove lavoro io ed altre simili. Mi ricordo che all’epoca il mio capo aveva anche cercato di acquisire del materiale di cui dovevano liberarsi, però alla fine se lo accaparrò un altro dipartimento. Lei si è trovata nel posto giusto al momento giusto e con una grande competenza dalla sua parte. OK, mi fermo qui prima che l’MI5 venga a cercarmi. 😀 😀 😉
della serie “se qui tuona, da qualche altra parte sta sicuramente piovendo”
Son tempi duri ovunque Giovanni, QinetiQ esiste ancora ma ha sostanzialmente dimezzato le attività e credo (ma qui potrei sbagliarmi) che abbia un impegno a ridurre il contributi da parte del ministero della difesa e di riceverne in percentuale crescente da privati. Non incidentalmente, QQ sorge nei pressi del Malvern Radar Centre che venne istituito durante la WWII, e si è sempre occupato di sviluppare tecnologia militare, in fatti (e questo probabilmente lo sai meglio di me) tramite la BAE, QQ è anche indirettamente coinvolta nella manutenzione delle navi della US Navy che incrociano nel Nord dell’Atlantico.
“..il MoD ha deciso di chiudere QinetiQ…”
Claw, ma forse volevi dire: quando il Mod ha deciso di chiudere la DERA 😉
barry lyndon
o no, intendevo proprio QQ, la DERA chiuse e si divise in due rami di cui quello nominalmente commerciale è QQ. Dico nominalmente perché alla fine l’MoD era ancora quello che dettava cosa si faceva in quanto i fondi venivano essenzialmente da loro. Pochi anni fa QQ, su pressione del MoD mi si dice, decise di chiudere molti dei rami di ricerca e sviluppo al suo interno causando una forte emorragia verso altri ambienti. Per dire, tutto il settore dei semiconduttori classici e dei sensori (ad impiego militare e non) è stato smantellato. I sottomarini ormai sono appannaggio della Rolls Royce come altre ricerche di cui non si può parlare. Non so quale sia la situazione per AWE ma mi pare che al momento non abbiano grossi problemi, ma potrei sbagliarmi in quanto i contatti che avevo lì non li vedo da anni.
Tutti che “corrono” per cercare di accaparrarsi una fetta del business… 😉
Ma c’è chi lo fa con un occhio all’influenza strategica ed all’intelligence 😉
In cyber veritas… 😉
En.
Un po’ di food for thought:
http://www.youtube.com/watch?v=JJREsmIxGlk
Grazie per il video, Hood. Mi sono permesso di modificare il tuo commento inserendolo direttamente.
Posso chiederti cosa ne pensi di questo nuovo Centro. La stessa domanda la pongo al nostro bravo Jack 😉
Io non sono un granché in temi di sicurezza informatica per cui sarei inadeguato a giudicare se il centro abbia i mezzi ed i metodi adatti a raggiungere quello che si prefiggono.
Posso dare un giudizio sulla presentazione e la struttura e mi sento di dire che sono squisitamente British, sia nell’approccio al problema che nell’individuare possibili soluzioni.
Vedo inoltre che Creese ha strizzato l’occhio (metaforicamente) agli operatori privati indicando dove esiste “business potential” con l’ultima slide del primo video che ho linkato. Questo mi fa pensare (come ha giustamente sottolineato Jackallo) che l’aspetto del business sarà comunque fondamentale, ma si sa che in UK funziona così perché è un’economia basata essenzialmente su ‘servizi’ che vengono venduti a livello globale. Per cui per loro è strategico difendere questo aspetto come lo sarebbe per l’Italia difendere Finmeccanica. Poi ricordiamoci che il tutto è nato sotto il patrocinio di Hague che dà alla faccenda una coloratura politica e metodologica abbastanza decisa.
Il resto non posso dirlo in un blog pubblico, sorry. Ti mando una mail.
Grazie Hood.
E per chi ha proprio tanto tempo:
http://www.youtube.com/watch?v=KKANhBixFNw
Per chi interessato a questo progetto, segnalo il link con i video della conferenza inaugurale
http://www.oxfordmartin.ox.ac.uk/media
cari saluti
Grazie, Sultano!