Solo a me vedere queste cose fa ancora più pena?
Veramente il massimo che sappiamo e possiamo fare per riportare i due marò a casa è mettere lo yellow ribbon un po’ dappertutto?
Ognuno di noi s’è chiamato fuori da questa faccenda, e deterge la coscienza con la semplice ostensione del nastrino giallo. Utilità?
XXL capisco e condivido la tua riflessione ma bisogna distinguere tra coloro che avrebbero il potere di incidere e non lo usano e coloro che non hanno questo potere ed usano tali manifestazioni di solidarietà come unica possibilità che hanno a disposizione per poter esternare il loro sostegno.
No, non è così. Nei rapporti tra governi il singolo cittadino non può nulla se non in tempi lunghi, su cicli elettorali.
Non mi pare certo il caso in questione.
Queste sono vicende da Governo e da classe dirigente.
Non sono affatto d’accordo. Un popolo che possa chiamarsi tale, protesta e fa sentire la sua voce, urlandola ai politici inetti.
Qui non facciamo nulla se non attaccare nastrini al bavero e incensarci con un inutile patriottismo verbale. Chi di noi (me compreso) ha solo pensato di unire le forze e far sentire la voce a Terzi? Nessuno.
Ribadisco, quindi, che tutti hanno potere di incidere. Pochi ne hanno voglia.
XXL
Purtroppo, quello che scrivi XXL è più che condivisibile.
p.s.: allo stato attuale quello che dobbiamo “sperare” è la soluzione del caso come avvenne nel caso “Rainbow Warrior” ai due francesi Alain Mafart e Dominique Prieur.
Aggiungo che, se avessero attaccato una foto di Terzi al muso della Ferrari, avrebbero fatto sentire in modo ben maggiore la loro voce.
Così facciamo fare una ricca risata agli indiani (i pochi che distingueranno la bandiera nella sua declinazione marinara).
<<distinguere tra coloro che avrebbero il potere di incidere e non lo usano e coloro che non hanno questo potere > > e non dovremmo includere le resposabilità per l’impiego di personale militare su navi mercantili?
<<«non è possibile garantire la sicurezza dei traffici marittimi imbarcando militari in servizio sui mercantili italiani», perché «in questo modo essi devono assoggettarsi alle decisioni di un comandante civile, si ritrovano equiparati al rango di “contractors” e, di fatto, costretti a dipendere da una catena di comando inadatta ad affrontare la complessità degli scenari giuridici e politici internazionali». «La presenza di militari sui mercantili si è rivelata sbagliata e pericolosa per loro e per l`Italia perchè è una soluzione ibrida ed ambigua che ha esposto il paese alle conseguenze di una grave crisi diplomatica».
«Quando si è scritta la legge si è parlato di responsabilità dei team solo nel caso di un attacco pirata. Ma c`è un`ambiguità profonda. Il comandante della nave svolge i compiti anche di polizia giudiziaria sia in acque internazionali che in acque territoriali di altri paesi o dell`Italia. Quindi si possono creare dei conflitti come credo sia avvenuto anche in questo caso, prendendo la decisione di attraccare al porto di Kochi in India».? L`ex capo Kfor «Probabili conflitti con i capitani, come l`attracco a Kochi» >>
<<”Utilizzare eventi sportivi per promuovere cause che non sono di natura sportiva significa non essere coerenti con lo spirito sportivo”. Cosi’ il ministero degli Esteri indiano sulla scelta della Ferrari di correre il Gran Premio in India con la bandiera della Marina militare italiana in segno di solidarieta’ con i maro’.>>
Per me, andava messo sulle monoposto all’ultimo momento senza nessun avviso.
Ora cosa faranno alla Ferrari ? Le terranno o le toglieranno.
A questo punto, se alle Ferrari avessero un po’ di … “Coraggio” non dovrebbero partecipare al Gran Premio se obbligati a togliere il simbolo della Marina Militare.
Un bel casco dei piloti Ferrari con la bandiera della Marina Militare o tutti i dipendenti ai box Ferrari con …
<<Aggiungo che, se avessero attaccato una foto di Terzi al muso della Ferrari, avrebbero fatto sentire in modo ben maggiore la loro voce.>> specie dopo un fortuito ..tamponamento.
Accordo tra Italia e India sul trasferimento delle persone condannate
E’ forse il modo italiano di rispondere agli illeciti internazionali di cui l’Italia è vittima. Invece di reagire interrompendo le relazioni diplomatiche o economiche, di richiamare l’ambasciatore, etc., l’Italia sceglie una strada inusuale: firmare un accordo internazionale con lo Stato che l’ha offesa. E lo ha fatto con l’India, stipulando, il 10 agosto 2012, un accordo sul trasferimento delle persone condannate. Il 26 ottobre 2012 è stata poi adottata la legge n. 183 (LEGGE 26 ottobre 2012) con la quale l’Italia ha ratificato e dato esecuzione all’accordo. Adottato, come detto, proprio mentre la crisi provocata dall’arresto dei due ufficiali del Battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, raggiungeva il punto più alto, con la chiara volontà delle autorità indiane di affermare la propria giurisdizione e di mantenere agli arresti i due militari che svolgevano il proprio dovere per conto dello Stato italiano a bordo della nave Enrica Lexie.
L’accordo fissa le condizioni per il trasferimento di una persona condannata in uno dei due Stati per scontare la pena inflitta nell’altro Stato. In base al trattato, le autorità dello Stato ricevente devono eseguire la condanna «rispettando la natura e la durata della pena inflitta dalla sentenza dello Stato trasferente». Spetta poi a quest’ultimo Stato decidere sulle domande di revisione delle sentenze mentre, per quanto riguarda l’amnistia, la grazia e l’indulto deciderà ciascuno Stato sulla base delle proprie leggi dando comunicazione all’altro Stato.
Immaginiamo come finirà per i due militari che, ricordiamolo, erano a bordo della Enrica Lexie per un’attività di contrasto alla pirateria. L’incidente che ha provocato la morte di due pescatori indiani, scambiati per pirati, è avvenuto in alto mare. Poi la strana decisione italiana (di chi, rimane un mistero) di far rientrare la nave nel porto indiano e addirittura di far scendere i militari, che si sono consegnati alle autorità indiane. Adesso, mentre da mesi i due militari sono lontani dalle proprie famiglie e agli arresti domiciliari, un accordo che però non serve a riportare subito a casa i militari. http://www.marinacastellaneta.it/accordo-tra-italia-e-india-sul-trasferimento-delle-persone-condannate.html
Caro Sil e cari lettori,
penso che, nel corso del tempo voi abbiate capito quanto rispetto io abbia nei confronti delle nostre Forze Armate,e nei confronti della mio Paese, ma con tutto ciò che leggo, mi sta venendo veramente l’acidità di stomaco( per esser fine!!)!
NON MI E’ PIACIUTO PER NULLA LA VIDEOCONFERENZA PUBBLICATA SU TUTTE LE TELEVISIONI ITALIANE ( e sapete bene a cosa io mi riferisca!). Guarda caso arriva dopo i fischi alla manifestazione dei Parà della Folgore…..!!!
Chiudo con: Viva le Forze Armate! Viva la Repubblica! Viva l’Italia!
Ma…abbasso le ipocrisie !!!!!
Mi scuso con voi tutti , ma sicuramente capirete lo sfogo!!!
Mi piace!
Anche a me.
A.
L’Erika Lexie non batte la bandiera della Marina Militare, batte la bandiera della
Marina Mercantile.
http://www.marinetraffic.com/ais/shipdetails.aspx?MMSI=247232700
Solo a me vedere queste cose fa ancora più pena?
Veramente il massimo che sappiamo e possiamo fare per riportare i due marò a casa è mettere lo yellow ribbon un po’ dappertutto?
Ognuno di noi s’è chiamato fuori da questa faccenda, e deterge la coscienza con la semplice ostensione del nastrino giallo. Utilità?
XXL capisco e condivido la tua riflessione ma bisogna distinguere tra coloro che avrebbero il potere di incidere e non lo usano e coloro che non hanno questo potere ed usano tali manifestazioni di solidarietà come unica possibilità che hanno a disposizione per poter esternare il loro sostegno.
R.
tutti hanno potere di incidere
No, non è così. Nei rapporti tra governi il singolo cittadino non può nulla se non in tempi lunghi, su cicli elettorali.
Non mi pare certo il caso in questione.
Queste sono vicende da Governo e da classe dirigente.
Non sono affatto d’accordo. Un popolo che possa chiamarsi tale, protesta e fa sentire la sua voce, urlandola ai politici inetti.
Qui non facciamo nulla se non attaccare nastrini al bavero e incensarci con un inutile patriottismo verbale. Chi di noi (me compreso) ha solo pensato di unire le forze e far sentire la voce a Terzi? Nessuno.
Ribadisco, quindi, che tutti hanno potere di incidere. Pochi ne hanno voglia.
XXL
XXL, su questo siamo d’accordo.
Purtroppo, quello che scrivi XXL è più che condivisibile.
p.s.: allo stato attuale quello che dobbiamo “sperare” è la soluzione del caso come avvenne nel caso “Rainbow Warrior” ai due francesi Alain Mafart e Dominique Prieur.
Aggiungo che, se avessero attaccato una foto di Terzi al muso della Ferrari, avrebbero fatto sentire in modo ben maggiore la loro voce.
Così facciamo fare una ricca risata agli indiani (i pochi che distingueranno la bandiera nella sua declinazione marinara).
<<distinguere tra coloro che avrebbero il potere di incidere e non lo usano e coloro che non hanno questo potere > > e non dovremmo includere le resposabilità per l’impiego di personale militare su navi mercantili?
Anonimo scusa ma non ti ho capito.
Militari in armi su navi civili: un`ambiguità tutta italiana Il nostro è l`unico Paese a «imbarcare» militari su mercantili per motivi di sicurezza.
L`ex sottosegretario Forcieri e il generale Mini: «Consuetudine sbagliata e pericolosa» U.D.G. ROMA L`Italia, ovvero l`unico Paese che ha «imbarcato» sui mercantili. Il caso della petroliera Enrica Lexie e l`arresto dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dalle autorità di New Delhi di aver ucciso il 15 febbraio scorso due pescatori indiani scambiandoli per pirati, ha scatenato perplessità sull`esigenza del Governo d`imbarcare squadre militari a bordo dei diversi mercantili italiani che navigano acque internazionali. Fino allo scorso anno nessuna nave battente bandiera italiana poteva usufruire di task foce armate a bordo. La legislazione è cambiata con il decreto legge 107 del luglio 2011, definitivamente approvato con la legge 130 del 2 agosto dello stesso anno. Il Dl è diventato operativo solo in seguito alla firma di un protocollo d`intesa tra il ministero della Difesa, allora guidato da Ignazio La Russa, e Confitarma, la Confederazione italiana armatori, ovvero la principale associazione di categoria dell`industria italiana della navigazione che raggruppa le imprese e gruppi armatoriali italiani presenti nel settore del trasporto merci e passeggeri, delle crociere e dei servizi ausiliari del traffico
<<«non è possibile garantire la sicurezza dei traffici marittimi imbarcando militari in servizio sui mercantili italiani», perché «in questo modo essi devono assoggettarsi alle decisioni di un comandante civile, si ritrovano equiparati al rango di “contractors” e, di fatto, costretti a dipendere da una catena di comando inadatta ad affrontare la complessità degli scenari giuridici e politici internazionali». «La presenza di militari sui mercantili si è rivelata sbagliata e pericolosa per loro e per l`Italia perchè è una soluzione ibrida ed ambigua che ha esposto il paese alle conseguenze di una grave crisi diplomatica».
«Quando si è scritta la legge si è parlato di responsabilità dei team solo nel caso di un attacco pirata. Ma c`è un`ambiguità profonda. Il comandante della nave svolge i compiti anche di polizia giudiziaria sia in acque internazionali che in acque territoriali di altri paesi o dell`Italia. Quindi si possono creare dei conflitti come credo sia avvenuto anche in questo caso, prendendo la decisione di attraccare al porto di Kochi in India».? L`ex capo Kfor «Probabili conflitti con i capitani, come l`attracco a Kochi» >>
<<”Utilizzare eventi sportivi per promuovere cause che non sono di natura sportiva significa non essere coerenti con lo spirito sportivo”. Cosi’ il ministero degli Esteri indiano sulla scelta della Ferrari di correre il Gran Premio in India con la bandiera della Marina militare italiana in segno di solidarieta’ con i maro’.>>
LA VINCENDA DEI DUE MARo’ E IL GP
India accusa la Ferrari per lo stemma della Marina sulle monoposto: non è un gesto sportivo
Per me, andava messo sulle monoposto all’ultimo momento senza nessun avviso.
Ora cosa faranno alla Ferrari ? Le terranno o le toglieranno.
A questo punto, se alle Ferrari avessero un po’ di … “Coraggio” non dovrebbero partecipare al Gran Premio se obbligati a togliere il simbolo della Marina Militare.
Un bel casco dei piloti Ferrari con la bandiera della Marina Militare o tutti i dipendenti ai box Ferrari con …
B.A. pro Marò
Le terranno, Babbano.
come volevasi dimostrare …
Ma li vogliamo portare a casa veramente così? A suon di retorica?
Alain & Sophie Turenge
ma chi? noi a fare operazioni come quella?
ma va….
andate oltre,
andate a studiare come si è conclusa la vicenda dopo il loro arresto
vorrei leggere i vostri commenti, sul primo GP d’India…;)
Sil, che ne pensi…
P
http://www.lastampa.it/2012/10/27/italia/cronache/maro-la-folgore-fischia-il-ministro-SStsnWAMGDvuRuzTtfSWmN/pagina.html
Ecco cosa bisogna fare! Ragazzi siamo con voi!!
http://www.youtube.com/watch?v=ARn9mtkfgAE
la prova concreta che un singolo può incidere molto, molto, molto.
i fischi di oggi sono stati come ceffoni per il ministro.
Verissimo XXL! Il Ministro deve far di tutto per riportare a casa i nostri marinai, e anche di più!
<<Aggiungo che, se avessero attaccato una foto di Terzi al muso della Ferrari, avrebbero fatto sentire in modo ben maggiore la loro voce.>> specie dopo un fortuito ..tamponamento.
Accordo tra Italia e India sul trasferimento delle persone condannate
E’ forse il modo italiano di rispondere agli illeciti internazionali di cui l’Italia è vittima. Invece di reagire interrompendo le relazioni diplomatiche o economiche, di richiamare l’ambasciatore, etc., l’Italia sceglie una strada inusuale: firmare un accordo internazionale con lo Stato che l’ha offesa. E lo ha fatto con l’India, stipulando, il 10 agosto 2012, un accordo sul trasferimento delle persone condannate. Il 26 ottobre 2012 è stata poi adottata la legge n. 183 (LEGGE 26 ottobre 2012) con la quale l’Italia ha ratificato e dato esecuzione all’accordo. Adottato, come detto, proprio mentre la crisi provocata dall’arresto dei due ufficiali del Battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, raggiungeva il punto più alto, con la chiara volontà delle autorità indiane di affermare la propria giurisdizione e di mantenere agli arresti i due militari che svolgevano il proprio dovere per conto dello Stato italiano a bordo della nave Enrica Lexie.
L’accordo fissa le condizioni per il trasferimento di una persona condannata in uno dei due Stati per scontare la pena inflitta nell’altro Stato. In base al trattato, le autorità dello Stato ricevente devono eseguire la condanna «rispettando la natura e la durata della pena inflitta dalla sentenza dello Stato trasferente». Spetta poi a quest’ultimo Stato decidere sulle domande di revisione delle sentenze mentre, per quanto riguarda l’amnistia, la grazia e l’indulto deciderà ciascuno Stato sulla base delle proprie leggi dando comunicazione all’altro Stato.
Immaginiamo come finirà per i due militari che, ricordiamolo, erano a bordo della Enrica Lexie per un’attività di contrasto alla pirateria. L’incidente che ha provocato la morte di due pescatori indiani, scambiati per pirati, è avvenuto in alto mare. Poi la strana decisione italiana (di chi, rimane un mistero) di far rientrare la nave nel porto indiano e addirittura di far scendere i militari, che si sono consegnati alle autorità indiane. Adesso, mentre da mesi i due militari sono lontani dalle proprie famiglie e agli arresti domiciliari, un accordo che però non serve a riportare subito a casa i militari.
http://www.marinacastellaneta.it/accordo-tra-italia-e-india-sul-trasferimento-delle-persone-condannate.html
Meglio non commentare…
Caro Sil e cari lettori,
penso che, nel corso del tempo voi abbiate capito quanto rispetto io abbia nei confronti delle nostre Forze Armate,e nei confronti della mio Paese, ma con tutto ciò che leggo, mi sta venendo veramente l’acidità di stomaco( per esser fine!!)!
NON MI E’ PIACIUTO PER NULLA LA VIDEOCONFERENZA PUBBLICATA SU TUTTE LE TELEVISIONI ITALIANE ( e sapete bene a cosa io mi riferisca!). Guarda caso arriva dopo i fischi alla manifestazione dei Parà della Folgore…..!!!
Chiudo con: Viva le Forze Armate! Viva la Repubblica! Viva l’Italia!
Ma…abbasso le ipocrisie !!!!!
Mi scuso con voi tutti , ma sicuramente capirete lo sfogo!!!