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    Giovanni Nacci at |

    E noi che diciamo sempre che nessuno ci considera con serietà…

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      barry lyndon at |

      :)

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    Nemo Profeta at |

    Nel mese di agosto, e` stata approvata una legge, nell`indifferenza generale, proposta al governo dai burocrati del ministero dell`Interno.

    Vengono cambiati i parametri di reclutamento del personale tecnico, scientifico e medico della Polizia di Stato, inclusi i funzionari di rango direttivo. D`ora in avanti si potrannno reclutare ingegneri, medici, biologi  ecc.. sotto il vincolo che abbiano meno di 32 anni. Il ragionamento che sta alla base della decisione e` che, rivestendo essi la qualifica di ufficiali di polizia guidiziaria, debbano essere sottoposti agli stessi vincoli dei loro colleghi dei ruoli investigativi (certi ragionamento, si commentano da soli).

    Non sara` per esempio piu` possibile pensare di reclutare personale in possesso di solide esperienze professionali o di travasare professionisti provenienti dal mondo civile e accademico nei ruoli della polizia (a meno che non abbiano raggiunto la maturita` professionale entro i 32 anni…).

    Una strategia sarebbe potuta essere quella opposta (adottata da molti paesi esteri): cercare di inserire nei ranghi della polizia, nei reparti biologia, informatica, psicologia, medicina legale,  professionisti nella loro maturita` professionale (35-45 anni), tenendo immutata la vecchia legge che non prevedeva limiti di eta` e attraendo professionisti maturi con premi di ingaggio (sul modello inglese che premia gli ingegneri con un golden hello in contanti se contraggono una ferma di cinque anni) e possibilita di concorrere ai gradi superiori in anticipo sulle tabelle ministeriali per chi nella vita civile ha gia` maturato buone esperienze professionali.

    Nel 1939 era possibile essere nominati ufficiali , per meriti tecnico-scientifici, fino al grado di maggiore, per nomina diretta e a prescindere dall`eta` (Marconi divenne ufficiale di marina grazie a questa legge, poi ampiamente riveduta e castrata in anni recenti)…

    erano piu` aperti nel 39 che nel 2012…
     

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      barry lyndon at |

      Ciao Nemo,

      capisco il senso delle tue considerazioni.

      Non condivido tutto, ma mi trovi d’accordo quando dici che andrebbero rivisti alcuni criteri/parametri di reclutamento e che, soprattutto per specifiche posizioni/incarichi, sarebbe opportuno individuare delle procedure differenti da quelle “standard”, in grado di “intercettare” elevate professionalità ;).

      Tieni conto, comunque, che il limite di 32 anni caratterizza le procedure concorsuali della maggior parte delle carriere direttive pubbliche (e non mi riferisco solo a quelle delle FF.AA./FF.PP.).

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    Ero Morgana at |

    Ciao Nemo, scusa se mi intrometto ma proprio per questo tanti civili vanno via da questo Paese: se è vero che la Costituzione italiana sancisce la possibilità di riunirsi in libere associazioni è  altrettanto vero che esistono lobby che decidono il buono e il cattivo tempo. La meritocrazia non esiste e neppure le buone intenzioni, del resto quando accade un cataclisma emergono le inefficienze. Non vale la pena neanche opporsi, ci sono persone che anzicchè credere alla sicurezza come valore comune la usa per i suoi interessi personali e per screditare il prossimo…sono senza parole!

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      barry lyndon at |

      sono senza parole!

      Morgana, anche io quando leggo alcuni dei tuoi commenti!* :) :) :)

      * si scherza, eh!

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    Ero Morggana at |

    Uffa….nessuno mi prende mai sul serio!!!

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    Nemo Profeta at |

    Quello che io vedo chiaramente e` una separazione molto forte tra ranghi della pubblica amministrazione e cittadini che lavorano nel privato. I due mondi si parlano molto poco, rispondono a logiche diverse  e in un certo senso si snobbano e si guardano in cagnesco.

    Di fatto, dopo la laurea si deve decidere se puntare sulla PA o sul privato. Dopo qualche anno i meccanismi di carriera rendono la scelta difficilmente reversibile. Tenete conto che i concorsi pubblici italiani (unici in Europa) quasi mai considerano la precedente esperienza lavorativa un elemento utile di valutazione .Per tornare al concorso per direttori tecnici della polizia: uno che si sia laureato a 25 anni e poi abbia lavorato fino ai 32 nella tabaccheria dello zio e` ammesso al concorso con gli stessi punti di uno che abbia lavorato per quei sette anni in al top del suo settore. Quindi la fase di “totipotenza”, in cui ha senso chiedersi se valga la pena di lavorare per lo stato, e` subito dopo la laurea, dopo un paio di anni nel privato ormai si sa che la scelta di transitare negli apparati dello stato sara` comunque in perdita (economica e di soddisfazione personale, salvo il caso di pochissimi missionari).

    Come effetto il travaso di persone di valore e in ultima analisi saperii dal mondo esterno verso la PA , anche quando non sia impedito per legge, avviene comunque molto raramente…

    Un secolo fa, quando la societa` e le scienze erano ancora poco “complesse” e soprattutto evolvevano a velocita` molto inferiori alle attuali, lo stato poteva pensare di reclutare giovani di primo pelo, confidando di poter attrarre i migliori, e di dotarli, mediante formazione tutta  interna allo stato, di competenze sufficienti…

    Oggi questo approccio e` disastroso… il sapere evolve a una velocita` tale che l`osmosi di saperi tra societa` civile e stato e` un imperativo… 

    Per esempio, uno dei motivi della corruzione della PA in Italia e dell`incapacita` cronica di avere opere pubbliche realizzate nei modi giusti, nei tempi giusti e ai costi giusti, sta nel fatto che la PA manca di ingegneri che abbiano una solida esperienza nella progettazione e realizzazione di opere pubbliche .

    Infatti, per effetto dei meccanismi di cui sopra, i migliori laureati in ingegneria si orientano alla carriera privata, quelli che si orientano alla PA non acquisiscono al suo interno le competenze necessarie e da ultimo pochissimi ingegneri validi e sufficientemente esperti dal privato si spostano nel pubblico.
    Come risultato oggi la PA non e` in grado, tramite i propri uffici tecnici, di entrare in un cantiere e valutare in modo diretto e incisivo se l`opera viene realizzata a regola d`arte e troppo spesso nemmeno di valutare autonomamente la qualita` tecnica di un progetto. Per queste valutazioni deve quasi sempre conferire un incarico a professionisti privati (che si spera non siano in conflitto di interessi). Il primo risultato e` una spesa abnorme in consulenze a privati,  il secondo risultato e` che lo Stato e` quasi sempre nella condizione di non capire se quello che sta comprando corrisponda alle esigenze per cui viene comprato. Il terso risultato e` una situazione di diffusa  subarlternita` cognitiva dello Stato che rende fenomeni corruttivi estremamente facili e lucrativi.

    Saluti

    Nemo

     

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      AllegraBrigata at |

      E’ tutto logico, caro Nemo.
      Non è la preparazione, l’efficienza o il merito che fa premio in Italia. E non da ora.
      Con i risultati che tutti abbiamo sotto gli occhi.

      F.

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    Anonimo at |

    Nemo, un’analisi perfetta.
    (purtroppo) bisogna farti i complimenti

     

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    Linus at |

    Analisi condivisibile anche se traspare, sbaglierò, un’amarezza personale. Oggettivamente, occorre dire che l’accesso alla dirigenza statale è senza limiti di età, sia tramite la SSPA e sia  tramite i bandi ministeriali. Stesso discorso per banca d’italia e tutto il variegato mondo delle autorità indipendenti, nonchè le magistrature ordinaria amministrativa contabile. Insomma, se guardiamo solo le eccezioni, non mi pare costruttivo, colpetti bassi delle burocrazie permettendo 😉
    Mancano gli ingegneri, questo è un vero problema, perchè al di là dell’attività di vigilanza dei cantieri, dovrebbero essere loro stessi a dare un contributo fondamentale nella stesura dei bandi, ma purtroppo abbiamo smantellato il glorioso genio civile.

    E’ tutta colpa dei giuristi! :) :) :)

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    Nemo Profeta at |

    Amarezza personale moltissima, certo.

    Per restare sul piano personale: oggi sono dirigente e guadagno circa il doppio di un commissario di polizia/direttore tecnico e ho benefit che uno statale non puo` avere: macchina aziendale , assicurazione sanitaria privata, generoso premio di produzione a fine anno . Eppure quel concorso probabilmente l`avrei fatto .

    Per quanto riguarda le altre carriere citate la Linus: a luglio e` uscito il corso concorso della SSPA e la selezione e` tutta fatta su domande di diritto (pubblico, costituzionale, amministrativo) e qualcosa di economia.

    Tutto questo e` ridicolo (altra amarezza personale): sul sito della SSPA pubblicano uno studio lungo pagine di sociologia della pubblica amministrazione in cui si parla del problema costituito dalla troppo spinta giuridizzazione, del fatto che troppo spesso la laurea in giurisprudenza e` prerequisito per le carriere direttive, che c`e` una sproporzione di dirigenti laureati in legge rispetto a dirigenti laureati in materie tecniche e che questo ha effetti devastanti sulla cosa pubblica, e poi che fanno? quizzone di diritto come prova di sbarramento.

    Certo che poi posso mettermi li a studiare diritto e fare quel quiz, ma mentre per il settore sicurezza avevo un debole personale, per la PA generica un po` meno e nel caso della SSPA ragiono colla testa e non col cuore. E dico: i miei saperi non sono meno degni di quelli di un giurista. Le volte che ho dovuto lavorare a contatto con i dirigenti dello sviluppo economico ero io a dover spiegare loro cosa dire alla commissione europea in fatto di politica spaziale, politica delle tlc e quant`altro , perche` non ne capivano assoultamente nulla…  e allora mi dico: sapete che c`e` ? alla fine a me, come ingegnere, coviene cosi`, che lo stato rimanga debole e dipendente dal privato.. basta restare nel privato a beccarsi le consulenze ! 

     

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    AllegraBrigata at |

    Di bene in meglio, caro Sil.

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