Leonardo Maugeri, già responsabile delle strategie dell’Eni ed ora Research Fellow del Belfer Center, ha presentato qualche giorno fa, presso il magnifico Harvard Club di New York, un discussion paper dal titolo: “Oil: the Next Revolution – The Unprecedented Upsurge of Oil Production Capacity and What It Means for the World“.
Secondo Maugeri, autore peraltro di alcuni interessantissimi libri sull’argomento, la capacità produttiva petrolifera globale dovrebbe passare entro il 2020 dagli attuali 93 milioni ai 110 milioni di barili al giorno (+ 17,6 mbd). Un incremento nell’offerta dovuto ad un mix di prezzi elevati e nuove tecnologie che potrebbe trasformarsi in sovrapproduzione ove la domanda mondiale (attualmente sui 90 mbd) non aumenti ad un ritmo dell’1,6% all’anno.
Una rivoluzione nel mercato petrolifero che, oltre ad avere conseguenze di tipo industriale, potrebbe avere un discreto impatto di tipo geopolitico. Una parte consistente di tale incrementi, difatti, si produrrebbe in Paesi non medio-orientali: Stati Uniti, Canada, Venezuela, Brasile.
Scrive Maugeri nell’introduzione del suo studio: “While opinion-makers, decision-makers, the academy, and the financial market seem to be caught up in the “peak-oil” mantra and an excessive enthusiasm for renewable energy alternatives to oil, oil prices and technologies are supporting a quiet revolution throughout the oil world. If this “oil revolution” is true, it may change the way most people think about energy and geopolitics.”
Oil – The Next Revolution – By Leonardo Maugeri