Per la serie “svegliarsi una mattina e scoprire che è una giornata più bella delle altre”. Caro Vate, mi fai commuovere…
(Intanto mi sono fatto una hard copy della schermata così la incornicio e un giorno potrò regalarla ai nipotini. E non sto scherzando…)
anche io mi associo ai complimenti ….e rilancio: le rilfessioni “non convenzionali” sono assolutamente necessarie per raggiungere una conoscenza profonda, completa e “multiangolare” di una data questione e per evitare (o, quantomeno, ridurre) l’effetto “conventional wisdom” (che è la mamma di tanti “fallimenti strategici”)
grazie Barry carissimo Ricambierò con un prosecco ad alta quota 😉
Vate, bisogna dire che queste nuove generazioni vengono su davvero bene. Ciò mi conforta e mi rallegra, specie dopo aver varcato la sogliOLA della mia carriera… “operativa”.
le rilfessioni “non convenzionali” sono assolutamente necesarie per raggiungere una conoscenza profonda, completa e “multiangolare” di una data questione e per evitare (o, quantomeno, ridurre) l’effetto “conventional wisdom” (che è la mamma di tanti “fallimenti strategici”)
Complimenti….mi piace molto questo argomentare cyber-filosofico, ma avrei una domanda, spero di non essere inopportuna: nel procedimento logico della critica kantiana e nella sua evoluzione attuata da Hegel, il procedimento logico consta di tesi, antitesi e sintesi. A pag. 4 che antitesi apporresti alla tesi, prima della sintesi?
Beh Morgana, alla tua domanda dovrebbero rispondere – e dopo snervanti disquisizioni – gli “esperti di dominio” giusti, ovvero i filosofi! 😉
Io magari sono tante cose (la maggior parte negative, ovviamente ma filosofo proprio no! 😀
Ad ogni modo: a pag. 4 mi servivo della (vaga, si è detto) immagine dei “momenti” della dialettica platonica solo ed esclusivamente per descrivere questa facilità di collocazione della “qualità caratterizzante” cyber tanto nei momenti generalizzanti (es. l’idea di “spazio cibernetico”, quando con ciò si vuole intendere un concetto sovraordinato allo spazio… fisico) quanto nei momenti di specializzanti (es. in “cybercommand”, con l’intenzione di indicare una particolare specie di struttura organizzativa fisica – un Command speciale, appunto – che si occupa di certe particolari cose e non di altre).
In altre parole non ho impostato – quantomeno al livello esplicito – il paper in modo visibilmentehegeliano 😉
Comunque per rispondere alla tua domanda: la lettura del paper avrebbe dovuto suggerire al lettore (e spero l’abbia fatto, sennò non è servito a nulla…) una struttura argomentativa più o meno di questo tipo:
– TESI: La questione cyber deve essere approfondita perché influisce negativamente sul pensiero strategico;
– ANTITESI: La questione cyber NON DEVE essere approfondita perché NON influisce negativamente sul pensiero strategico;
– SINTESI: La questione cyber va comunque approfondita perché è necessario chiarire IN CHE MODO influisce sul pensiero strategico.
I miei ulteriori 5 Cent sull’argomento (…ma di questo passo non diventerò mai ricco! 😀 )
Scusami, ma non volevo essere critica il tuo libello è utile, non ti ponevo quesiti filosofici, pensavo che nel tuo procedimento la TESI: uso spropositato di cyber, necessita di un’ANTITESI: limitazione dell’uso cyber/o se sei esperto occorre un neologismo….
…adesso capisco perchè in fondo c’è un dettaglio specifico circa gli incubi notturni degli analisti…
…va bè se non riesco a dormire, solite letture anti-paranoia…
Ancora sorry se ti ho detto “marinaio”…a proposito ma quel sottomarino lì ho provato ad ingrandirlo col canocchiale ma non ha la targa…e poi come lo parcheggi? Ci sono le strisce blu anche per i sottomarini? Ha anche il clacson? Come si mette la retomarcia? E il bagagliaio si apre con la leva o con la chiave? Esiste il crick anche per i sottomarini? E poi non dovrebbero chiamarsi sopramarini? Ce li ha gli specchietti retrovisori? E gli oblò sono a manovella o con alzacristalli elettrici? C’è il pedale della frizione? Quando si cambia l’olio bisogna aspettare che si arena una balena per usare il grasso? E i tergicristalli si accendono anche quando si va sott’acqua? …
Morgana, la mia tesi non è che ci sia un uso spropositato di cyber (ovvero, questa è una condizione che ho posto come contesto… a dimostrarla – se ce ne sarà bisogno – la dimostrerà qualcun’altro ;)).
La mia tesi è, appunto, che il contesto (l’uso spropositato di cyber) influisce negativamente sul pensiero strategico. In altre parole se il contesto (l’uso spropositato di cyber) non influisse affatto – o influisse positivamente – sul pensiero strategico, non avrei scritto il paper 😉 😛
P.S.: certo che hanno la targa
The conventional wisdom (la saggezza convenzionale) è la conoscenza che generalmente si considera veritiera, ma che a volte si rivela infondata.
Molto simile all’espressione italiana ‘la saggezza popolare’.
P.S.: purtroppo o per fortuna queste sono le ultime munizioni. Rimangono solo un paio (al massimo tre) cartucce significative. Poi la pace regnerà sovrana
Che siete bellini.
Siete proprio una manica di carusazzi.
Terroni che non siete altro.
Comunque, intanto mi rivolgo alle signore, che vengono sempre per prime:
Morgana carissima, Hegel non ha capito una benedettissima minchia di Kant. Puoi credermi sulla parola (per di più scritta).
In quanto addetta al settore, vi dico testualmente: Hegel potete tranquilissimamente buttarlo a dormire coi pesci. è una sola pazzesca.
Quanto all’opera dell’illustre Giovanni, adesso per colpa delle vs dialettiche discussioni che ovviamente mi hanno stuzzicato da morire me lo dovrò leggere per forza, in qualche modo (e dire che mi fidavo sulla vs parola che fosse assolutissimamente sbrexi e ora mi dovrò fare un culo così per riuscire a stargli dietro..)
Siete dei disgraziati.
Vastasunazzi.
Illustrissimo, gentilissimo, carissimo,
ma..io sono per gli Stati Uniti di Terronia (o meglio… ‘ State uniti in Terronia’?) !
perdonami inoltre l’inclinazione..ma vengo dalle Lande Estreme della Terronia Italica..(che dovrebbe scuotersi un po’)
Nel frattempo ho dimenticato la cosa più importante che dovevo dire al ns illustrissimo padrone di casa:
‘critica alla ragion cyber’ è bellissimo.
ma proprio assai.
bbeddu! bbravo, bbravo figghiu, tu sì che sei un caruso a posto.
CAZZO, Giovanni illustrissimo!
ma il titolo è proprio il vs!!!!!!
porca paletta, adesso proprio devo leggerlo. certo che ci vuole coraggio..
nel senso, di solito bisogna attendere un anglosassone per godere di simili approcci.
I miei più ammirati complimenti,
chapeau
Quanto a terrona….la bussola per il momento mi localizza a nord dell’Africa, ergo siamo tanti!!!
Quanto ad Hegel non l’ho conosciuto di persona, ergo non potrei dire che i suoi scritti sono da buttare, ma sulla base dei documenti e le testimonianze filosofiche che sono il modo in cui ho potuto apprendere la “Fenomenologia dello spirito”, posso dire che ha elaborato un contenuto profondo. Quanto a Kant (da non confondere con Eva Kant e Diabolik) l’orologio di Konisberg, puntuale e rituale, logico e razionale, illuminista illuminato da “il cielo stellato sopra di noi, la legge morale dentro di noi”….vorrei stimarlo più di quel che ho appreso.
Quanto all’idea di gettare talvolta, o ripudiare letture, è una necessità di sopravvivenza, per evitare di cadere nella follia come Heidegger che non riuscì a completare i suoi scritti: con ciò intendo quello che Kant racchiuse in un’unica parola “il noumeno”, ovvero quell’entità che non si può conoscere, quel fiore che galleggia sul lago ma di cui non è dato vedere le radici.
Forse è un bene talvolta non sapere, e come Socrate disse “sapiente è colui che sa di non sapere”.
Quanto all’autore di questo scritto cyber, posso augurargli di riuscire ad esprimere le proprie qualità cognitive sempre ed ovunque, e soprattutto come a tutti del resto auguro di riuscire sempre ad avere equilibrio psichico, poichè sono certa che l’andamento di tanti orizzonti culturali è l’induzione all’eliminazione della pazienza e della sopportazione. Ergo, diviene complesso combattere quando si è soli e lontani, e per non finire come don Chisciotte, bisogna corazzarsi anche di quel che non piace leggere ed usarlo all’occorrenza: la comprensione è un’apertura, è un’occasione che permette di capire quel fiore senza doversi chiedere cosa c’è sotto. In fondo nel giardino della conoscenza, è possibile incontrare anche fiori velenosi, basta saperli riconoscere per sopravvivere.
Grazie ancora Silendo, per riempire ogni giorno le pagine della cultura e di contribuire negli incontri straordinari fuori dalla realtà virtuale.
Gent.mo Silendo,
spero tu possa perdonarmi se mi rivolgo all’illustre Giovanni tra le auguste stanze della tua dimora,
ma avendo alfine letto , come promesso, l’opera dell’illustrissimo succitato autore, ho necessità di esprimere quanto segue:
il richiamo all’analisi del concetto ‘cyber’ (come di qualsiasi altro concetto alla base di una scienza o conoscenza) nonché della sua stessa definizione, e dunque delle metaregole che definiscono la corrispondenza tra termini e oggetti denotati attraverso un dato metalinguaggio nel dominio di un dato linguaggio,
è quanto di più epistemologicamente basico, (e intendo insieme ‘alto’, fondamentale, ‘nobile’) si possa opporre al dilagare della c.d. ‘cultura generale’ che tra poco inserirà qualche domandina sul termine cyber anche nei test dei concorsi per il personale scolastico (con tutto il rispetto per il personale scolastico),
è l’unico terreno di confronto vero tra scienze e la distinzione più netta tra scienze e pseudo-scienze;
il richiamo alla necessità di piani di lavoro interdisciplinari ci fa ben vedere come il ns abbia una ben chiara comprensione delle necessità contemporanee (e dell’entità dei problemi);
vorrei far sapere anche che l’illustre Giovanni tiene alto il morale di quanti, oltre a Kant, abbiano approfondito il nascere della filosofia del linguaggio e dell’epistemologia, della filosofia della scienza;
sottolineo anche che il coltissimo Giovanni porta il tema del ragionamento sulla definizione di ‘cyber’ su un piano assolutamente necessario proprio perché, a idee davvero chiare, seguano prassi altrettanto efficaci;
aggiungo proprio per rispetto alla conoscenza mostrata dall’autore una piccolissima osservazione:
con ‘Critica’ Kant intende ‘disamina, esame’ ovvero soprattutto ‘analisi’, non l’esposizione di ‘criticità’, come il ns presenta invece il suo stesso lavoro, (più o meno p.4),
presentazione, caro Giovanni, che in realtà è riduttiva, perchè invece il Vs è un lavoro analitico più nel senso kantiano (che nel senso di ‘una critica a..’);
ultima cosa: caro Giovanni, voi scrivete in modo piacevolissimo.
mi fermo qui.
Una lettura felicissima.
(per Morgana: Morgana cara, non mi permetterei mai di criticare i tuoi affetti filosofici; ti assicuro che è solo sulla base di motivi strettamente ‘tecnici’ e puramente scientifici che ho voluto metterti in guardia. mi limito a questo: il pensiero hegeliano ha prodotto lo storicismo, non per colpa dei suoi allievi, ma perchè in sé non è una visione filosofica, ma al massimo una proposta metodologica, espressa da qualcuno che era convito di aver prodotto addirittura una lente attraverso cui vedere il mondo)
Anche il mio…! Anche perchè pensare che sono riuscito a farti appassionare alla c-mf non solo mi onora e mi rende orgoglioso, ma soprattutto mi permette di essere democraticamente in maggioranza nel mio “scontro” senza confini (siamo su Internet!) con Giovanni…
Salve G. Nacci…eppure l’esistenza dei buchi neri virtuali potrebbe avvalorare la tesi che per ogni cyber scocciatore esiste in prossimità un buco nero che risucchia la stupidità…una specie di al di là per i naviganti sperduti, per i pirati informatici e tutti quelli che violano la netiquette…
Per la serie “svegliarsi una mattina e scoprire che è una giornata più bella delle altre”. Caro Vate, mi fai commuovere…
(Intanto mi sono fatto una hard copy della schermata così la incornicio e un giorno potrò regalarla ai nipotini. E non sto scherzando…)
In questo campo è davvero il numero uno
http://www.delphinet.it/retroblog/wp-content/uploads/2011/04/Schermata-2011-04-11-a-15.08.29.png
😀
Complimenti, Giovanni. Un gran bel lavoro.
Tra l’altro, sono completamente d’accordo con te sulla questione del (non) global common della cm-f.
Grazie Jack… 😉
anche io mi associo ai complimenti
….e rilancio: le rilfessioni “non convenzionali” sono assolutamente necessarie per raggiungere una conoscenza profonda, completa e “multiangolare” di una data questione e per evitare (o, quantomeno, ridurre) l’effetto “conventional wisdom” (che è la mamma di tanti “fallimenti strategici”)
grazie Barry carissimo
Ricambierò con un prosecco ad alta quota 😉
Vate, bisogna dire che queste nuove generazioni vengono su davvero bene. Ciò mi conforta e mi rallegra, specie dopo aver varcato la sogliOLA della mia carriera… “operativa”.
C’è speranza per il futuro
bollicine ben apprezzate…soprattutto se ad alta quota 😉
poi, caro vecchietto, considerato che la sogliOLA dell’età pensionabile è sempre più “(s)fuggente”, rimani con noi giouvincelli, ci si diverte! 😀 😀
“…rimani con noi giouvincelli, ci si diverte!”
Su questo non ho alcun dubbio! Ma nemmeno uno proprio! 😉 😀
BRAVO!!! Sei il mio orgoglio!!!! 😀
Anche il mio! 😀
Anche il nostro

R.
Complimenti….mi piace molto questo argomentare cyber-filosofico, ma avrei una domanda, spero di non essere inopportuna: nel procedimento logico della critica kantiana e nella sua evoluzione attuata da Hegel, il procedimento logico consta di tesi, antitesi e sintesi. A pag. 4 che antitesi apporresti alla tesi, prima della sintesi?
Morgana
Beh Morgana, alla tua domanda dovrebbero rispondere – e dopo snervanti disquisizioni – gli “esperti di dominio” giusti, ovvero i filosofi! 😉
ma filosofo proprio no! 😀
Io magari sono tante cose (la maggior parte negative, ovviamente
Ad ogni modo: a pag. 4 mi servivo della (vaga, si è detto) immagine dei “momenti” della dialettica platonica solo ed esclusivamente per descrivere questa facilità di collocazione della “qualità caratterizzante” cyber tanto nei momenti generalizzanti (es. l’idea di “spazio cibernetico”, quando con ciò si vuole intendere un concetto sovraordinato allo spazio… fisico) quanto nei momenti di specializzanti (es. in “cybercommand”, con l’intenzione di indicare una particolare specie di struttura organizzativa fisica – un Command speciale, appunto – che si occupa di certe particolari cose e non di altre).
In altre parole non ho impostato – quantomeno al livello esplicito – il paper in modo visibilmente hegeliano 😉
Comunque per rispondere alla tua domanda: la lettura del paper avrebbe dovuto suggerire al lettore (e spero l’abbia fatto, sennò non è servito a nulla…) una struttura argomentativa più o meno di questo tipo:
– TESI: La questione cyber deve essere approfondita perché influisce negativamente sul pensiero strategico;
– ANTITESI: La questione cyber NON DEVE essere approfondita perché NON influisce negativamente sul pensiero strategico;
– SINTESI: La questione cyber va comunque approfondita perché è necessario chiarire IN CHE MODO influisce sul pensiero strategico.
I miei ulteriori 5 Cent sull’argomento (…ma di questo passo non diventerò mai ricco! 😀 )
Scusami, ma non volevo essere critica il tuo libello è utile, non ti ponevo quesiti filosofici, pensavo che nel tuo procedimento la TESI: uso spropositato di cyber, necessita di un’ANTITESI: limitazione dell’uso cyber/o se sei esperto occorre un neologismo….
…adesso capisco perchè in fondo c’è un dettaglio specifico circa gli incubi notturni degli analisti…
…va bè se non riesco a dormire, solite letture anti-paranoia…
Ancora sorry se ti ho detto “marinaio”…a proposito ma quel sottomarino lì ho provato ad ingrandirlo col canocchiale ma non ha la targa…e poi come lo parcheggi? Ci sono le strisce blu anche per i sottomarini? Ha anche il clacson? Come si mette la retomarcia? E il bagagliaio si apre con la leva o con la chiave? Esiste il crick anche per i sottomarini? E poi non dovrebbero chiamarsi sopramarini? Ce li ha gli specchietti retrovisori? E gli oblò sono a manovella o con alzacristalli elettrici? C’è il pedale della frizione? Quando si cambia l’olio bisogna aspettare che si arena una balena per usare il grasso? E i tergicristalli si accendono anche quando si va sott’acqua? …
Buona notte
Morgana
Morgana
Morgana, la mia tesi non è che ci sia un uso spropositato di cyber (ovvero, questa è una condizione che ho posto come contesto… a dimostrarla – se ce ne sarà bisogno – la dimostrerà qualcun’altro ;)).
La mia tesi è, appunto, che il contesto (l’uso spropositato di cyber) influisce negativamente sul pensiero strategico. In altre parole se il contesto (l’uso spropositato di cyber) non influisse affatto – o influisse positivamente – sul pensiero strategico, non avrei scritto il paper 😉 😛
P.S.: certo che hanno la targa
The conventional wisdom (la saggezza convenzionale) è la conoscenza che generalmente si considera veritiera, ma che a volte si rivela infondata.
Molto simile all’espressione italiana ‘la saggezza popolare’.
B.A. scolaro
Caro Giovanni è veramente una bella lettura.
Se mi posso permettere, continua su questa strada.
R.
Son molto contento che ti sia piaciuto, davvero.
P.S.: purtroppo o per fortuna queste sono le ultime munizioni. Rimangono solo un paio (al massimo tre) cartucce significative. Poi la pace regnerà sovrana
a volimu finiri cu sti pighjiati p’uu culu!! 😀 😀 😀
😀 😀 😀 assami stari che ieu l’haiu a suppurtari tutti i iorna 😀 😀
😀 😀 😀
AHAHAH

qualcuno deve pur farlo… 😀
Non fate troppi complimenti al caro barry ché poi si ingozza di n’duja! 😉
Che siete bellini.
Siete proprio una manica di carusazzi.
Terroni che non siete altro.
Comunque, intanto mi rivolgo alle signore, che vengono sempre per prime:
Morgana carissima, Hegel non ha capito una benedettissima minchia di Kant. Puoi credermi sulla parola (per di più scritta).
In quanto addetta al settore, vi dico testualmente: Hegel potete tranquilissimamente buttarlo a dormire coi pesci. è una sola pazzesca.
Quanto all’opera dell’illustre Giovanni, adesso per colpa delle vs dialettiche discussioni che ovviamente mi hanno stuzzicato da morire me lo dovrò leggere per forza, in qualche modo (e dire che mi fidavo sulla vs parola che fosse assolutissimamente sbrexi e ora mi dovrò fare un culo così per riuscire a stargli dietro..)
Siete dei disgraziati.
Vastasunazzi.
😀 😀 😀 😀 non credo che la tua declinazione dialettale sia la più corretta, in questo specifico contesto “terronale” 😉 😀 😀
Illustrissimo, gentilissimo, carissimo,
ma..io sono per gli Stati Uniti di Terronia (o meglio… ‘ State uniti in Terronia’?) !
perdonami inoltre l’inclinazione..ma vengo dalle Lande Estreme della Terronia Italica..(che dovrebbe scuotersi un po’)
Per l’appunto.. vogliamo forse che il siculo diventi la lingua ufficiale della Terronia!?!?!? :O
😀
MAI!!!!!!!

Enrico
Nel frattempo ho dimenticato la cosa più importante che dovevo dire al ns illustrissimo padrone di casa:
‘critica alla ragion cyber’ è bellissimo.
ma proprio assai.
bbeddu! bbravo, bbravo figghiu, tu sì che sei un caruso a posto.
CAZZO, Giovanni illustrissimo!
ma il titolo è proprio il vs!!!!!!
porca paletta, adesso proprio devo leggerlo. certo che ci vuole coraggio..
nel senso, di solito bisogna attendere un anglosassone per godere di simili approcci.
I miei più ammirati complimenti,
chapeau
Quanto a terrona….la bussola per il momento mi localizza a nord dell’Africa, ergo siamo tanti!!!
Quanto ad Hegel non l’ho conosciuto di persona, ergo non potrei dire che i suoi scritti sono da buttare, ma sulla base dei documenti e le testimonianze filosofiche che sono il modo in cui ho potuto apprendere la “Fenomenologia dello spirito”, posso dire che ha elaborato un contenuto profondo. Quanto a Kant (da non confondere con Eva Kant e Diabolik) l’orologio di Konisberg, puntuale e rituale, logico e razionale, illuminista illuminato da “il cielo stellato sopra di noi, la legge morale dentro di noi”….vorrei stimarlo più di quel che ho appreso.
Quanto all’idea di gettare talvolta, o ripudiare letture, è una necessità di sopravvivenza, per evitare di cadere nella follia come Heidegger che non riuscì a completare i suoi scritti: con ciò intendo quello che Kant racchiuse in un’unica parola “il noumeno”, ovvero quell’entità che non si può conoscere, quel fiore che galleggia sul lago ma di cui non è dato vedere le radici.
Forse è un bene talvolta non sapere, e come Socrate disse “sapiente è colui che sa di non sapere”.
Quanto all’autore di questo scritto cyber, posso augurargli di riuscire ad esprimere le proprie qualità cognitive sempre ed ovunque, e soprattutto come a tutti del resto auguro di riuscire sempre ad avere equilibrio psichico, poichè sono certa che l’andamento di tanti orizzonti culturali è l’induzione all’eliminazione della pazienza e della sopportazione. Ergo, diviene complesso combattere quando si è soli e lontani, e per non finire come don Chisciotte, bisogna corazzarsi anche di quel che non piace leggere ed usarlo all’occorrenza: la comprensione è un’apertura, è un’occasione che permette di capire quel fiore senza doversi chiedere cosa c’è sotto. In fondo nel giardino della conoscenza, è possibile incontrare anche fiori velenosi, basta saperli riconoscere per sopravvivere.
Grazie ancora Silendo, per riempire ogni giorno le pagine della cultura e di contribuire negli incontri straordinari fuori dalla realtà virtuale.
Morgana
Per così poco…
Gent.mo Silendo,
spero tu possa perdonarmi se mi rivolgo all’illustre Giovanni tra le auguste stanze della tua dimora,
ma avendo alfine letto , come promesso, l’opera dell’illustrissimo succitato autore, ho necessità di esprimere quanto segue:
il richiamo all’analisi del concetto ‘cyber’ (come di qualsiasi altro concetto alla base di una scienza o conoscenza) nonché della sua stessa definizione, e dunque delle metaregole che definiscono la corrispondenza tra termini e oggetti denotati attraverso un dato metalinguaggio nel dominio di un dato linguaggio,
è quanto di più epistemologicamente basico, (e intendo insieme ‘alto’, fondamentale, ‘nobile’) si possa opporre al dilagare della c.d. ‘cultura generale’ che tra poco inserirà qualche domandina sul termine cyber anche nei test dei concorsi per il personale scolastico (con tutto il rispetto per il personale scolastico),
è l’unico terreno di confronto vero tra scienze e la distinzione più netta tra scienze e pseudo-scienze;
il richiamo alla necessità di piani di lavoro interdisciplinari ci fa ben vedere come il ns abbia una ben chiara comprensione delle necessità contemporanee (e dell’entità dei problemi);
vorrei far sapere anche che l’illustre Giovanni tiene alto il morale di quanti, oltre a Kant, abbiano approfondito il nascere della filosofia del linguaggio e dell’epistemologia, della filosofia della scienza;
sottolineo anche che il coltissimo Giovanni porta il tema del ragionamento sulla definizione di ‘cyber’ su un piano assolutamente necessario proprio perché, a idee davvero chiare, seguano prassi altrettanto efficaci;
aggiungo proprio per rispetto alla conoscenza mostrata dall’autore una piccolissima osservazione:
con ‘Critica’ Kant intende ‘disamina, esame’ ovvero soprattutto ‘analisi’, non l’esposizione di ‘criticità’, come il ns presenta invece il suo stesso lavoro, (più o meno p.4),
presentazione, caro Giovanni, che in realtà è riduttiva, perchè invece il Vs è un lavoro analitico più nel senso kantiano (che nel senso di ‘una critica a..’);
ultima cosa: caro Giovanni, voi scrivete in modo piacevolissimo.
mi fermo qui.
Una lettura felicissima.
(per Morgana: Morgana cara, non mi permetterei mai di criticare i tuoi affetti filosofici; ti assicuro che è solo sulla base di motivi strettamente ‘tecnici’ e puramente scientifici che ho voluto metterti in guardia. mi limito a questo: il pensiero hegeliano ha prodotto lo storicismo, non per colpa dei suoi allievi, ma perchè in sé non è una visione filosofica, ma al massimo una proposta metodologica, espressa da qualcuno che era convito di aver prodotto addirittura una lente attraverso cui vedere il mondo)
blockquote>Gent.mo Silendo,
spero tu possa perdonarmi se mi rivolgo all’illustre Giovanni tra le auguste stanze della tua dimora,
Figurati, per me è solo un piacere.
Ringrazio realmente commosso ma declino ogni responsabilità relativa ad un mio eventuale “adeguamento” a tutti quei superlativi… 😀
(specie sul “coltissimo” vedo la cosa davvero molto, molto difficile… 😉 )
Saluti cari a tutti
Volevo chiedere all’autore ma esistono i “CYBER BUCHI NERI”?….
Morgana
Mah, direi che usare il connotato cyber anche in questo settore non mi sembra una pratica che possa portare a grandi soddisfazioni… 😉
Anche il mio…! Anche perchè pensare che sono riuscito a farti appassionare alla c-mf non solo mi onora e mi rende orgoglioso, ma soprattutto mi permette di essere democraticamente in maggioranza nel mio “scontro” senza confini (siamo su Internet!) con Giovanni…
Salve G. Nacci…eppure l’esistenza dei buchi neri virtuali potrebbe avvalorare la tesi che per ogni cyber scocciatore esiste in prossimità un buco nero che risucchia la stupidità…una specie di al di là per i naviganti sperduti, per i pirati informatici e tutti quelli che violano la netiquette…
scherzetto
Morgana