Pareri vari sulle conseguenze della fuoriuscita della Grecia dall’euro: Financial Times, l’Economist ed il nostro Phastidio.
Pareri vari sulle conseguenze della fuoriuscita della Grecia dall’euro: Financial Times, l’Economist ed il nostro Phastidio.
Le analisi lasciano un po’ il tempo che trovano, in compenso ho trovato molto interessante Phastidio.net che non conoscevo e l’interessante utilizzo della teoria dei giochi …
Grazie
J.
Phastidio è un grande

Scusate ma io dietro questa situazione della Grecia vedo delle prove tecniche di smantellamento dell’Europa, magari in vista di un dimagrimento o addirittura tri-potentato Germania-Francia-Benelux..
Saluti
E.S.
Una vera e propria strategia?
Perchè no? Forse condizionata dagli eventi ma sarebbe una sorta di exit strategy per scrollare di dosso il “fardello” che è stato necessario in fase di costituzione della moneta unica, ma che ora invece pesa.
Probabilmente sono state fatte mandare avanti gli istituti finanziari non a caso, ma come preciso tagliatore di teste (in questo caso di testa greca) e questo potrebbe essere un pilota per ulteriori passi futuri (vedi Irlanda, Portogallo e Spagna, oltre tutti gli assorbiti ex URSS).
In fin dei conti il discorso tornerebbe a favore dei più forti con l’Italia in una posizione sospesa, da valutare..
Saluti Silendo,
E.S.
Teofilo:
Perdonami ma non sono d’accordo. Negli anni intercorsi dal “lancio” dell’Euro a oggi, la Grecia aveva modo di mettere in ordine i propri conti e di seguire un percorso virtuoso di convergenza: non è successo l’altro ieri. La classe dirigente greca ha scelto di comportarsi in maniera differente, arrivando persino a falsificare i conti pubblici per difendere i privilegi propri e dei propri clientes.
Questo in misura minore (falsificazione dei conti esclusa) è accaduto anche in altri paesi, ma evidentemente questi ultimi avevano una situazione complessiva di minore debolezza economico-finanziaria per cui la crisi non li ha spinti, almeno finora, oltre l’orlo del baratro.
Si può obiettare che i paesi del Nord Europa erano a conoscenza delle scelleratezze greche; sì, come erano a conoscenza delle nostre, però la parziale cessione di sovranità all’Unione Europea non significa che tedeschi, olandesi eccetera potessero direttamente metter bocca sul comportamento dei politici ellenici. Avrebbero potuto monitorare, fare pressioni eccetera.. forse sì, ma non ci sono strumenti istituzionali (da Trattato) se non quelli che conosciamo, come le sanzioni per il deficit eccessivo che pure in anni passati sono state aggirate dagli stessi “paesi forti”.
Ora come ora, certo, esiste un conflitto di interessi tra la Grecia e i paesi più coinvolti nell’erogazione di fondi di emergenza. Ma non si sarebbe arrivati a questo punto se i greci avessero fatto i compiti: dubito fortemente che potesse esistere dal giorno uno una strategia finalizzata ad esautorarli e affossarli, così come dubito che esista adesso.
Poco ma sicuro…
Premetto che da europeista quale sono, il mio post precedente costituiva in via ipotetica un ragionamento per assurdo
Detto questo però effettivamente occorre pensare (e quì si nasconderebbe la vera malizia): gli stessi Paesi che oggi soffrono tanto, li facevano i compiti prima dell’entrata nell’euro?
Poi osserviamo un’altro aspetto insidioso: perchè è stato costituito l’euro e non l’Europa intesa come stato federale con una sua Costituzione ed un suo vero Governo centrale?
Questi ed altri aspetti (vedi le divergenze sulle tematiche di inquinamento, immigrazione, difesa unica, ecc. fanno riflettere su quanto si stia valutando ora – da parte di chi è forte ed ha molto da perdere – come fallito il progetto di creare gli Stati Uniti d’Europa e limitare i danni (il male minore) all’uscita accompagnata a mò di exit strategy di alcuni Paesi ritenuti fardelli e con obbiettive incapacità industriali e/o governative.
Infatti nessuno vuole togliere i demeriti a Governi (e culture) fallimentari, e ciò sia di esempio per l’Italia, anche se occorre dire che è stato facilitato un clima di rilassamento e di speculazione, cosa visibile dal fatto che proprio le banche esclusivamente francesi e tedesche siano state mandate avanti per affrontare la situazione (con l’acquisto dei titoli dopo la svalutazione a cifre stracciate e il conseguente duro piano di risanamento dei conti).
Infine: ma seppure l’europa non vigilava i diversi Stati membri e nello specifico i fondatori dell’UE non hanno i Servizi segreti? Chi teneva d’occhio questa situazione? Per guardare ad un altro paese, la Spagna ad esempio, non c’è stata nessuna informativa riguardo i fatti che hanno preceduto la bolla immobiliare (e quindi le condizioni per l’attuale crack?) ? Ma guardando bene si vede che anche la Spagna è stata “colonizzata” dalle imprese made in Uk.. queste non mi sembrano buone basi per un discorso europeista.
Saluti,
E.S.
Tutto può avvenire, ma ci sono cose probabili e altre meno …
“Sotto il cielo di Francoforte non c’è posto per i greci” di Fabrizio Goria su Linkiesta.