(AGI) – Roma, 9 mag – Prende consistenza l’ipotesi di una pista “commerciale” nell’agguato a Roberto Adinolfi, ad di Ansaldo Nucleare. La traccia che porta all’Europa dell’est e ai business che l’azienda di Finmeccanica ha in vari Paesi dell’Europa orientale, anche nel settore dello smaltimento dei rifiuti radioattivi. E’ una delle ipotesi, alle quali stanno lavorando gli inquirenti e i servizi segreti. Lo si apprende da alcuni commissari, al termine dell’audizione del direttore dell’Aisi, Giorgio Piccirillo, al Copasir. Le altre ipotesi riguardano il terrorismo ‘verde’ contro il nucleare e quello anarchico del Fai. Nell’audizione odierna non si e’ invece mai pronunciata la parola ‘Brigate rosse’. Non c’e’ comunque ancora alcuna rivendicazione ufficiale dell’attentato.
Dal Copasir, secondo quanto si apprende, emerge anche la completa assenza di un nesso fra l’attentato ad Adinolfi e quello ad Alberto Musy, ferito da 5 colpi di pistola il 21 marzo scorso a Torino. I servizi – riferiscono alcuni commissari – ritengono che per Musy l’ipotesi piu’ accreditata sia quella della pista ‘passionale’ e non quella terroristica.
Riguardo la vicenda Andinolfi, ciò potrebbe essere un segno ulteriore dell’evidente indebolimento di Finmeccanica (e quindi della classe dirigente di questo Paese), oltre che dal punto di vista economico-finanziario. Probabilmente le grandi organizzazioni criminali post URSS hanno compreso il momento debole di Finmeccanica e cercano di escluderla dal mercato.. ..a modo loro.
Anche se tuttavia (e non mi stupirei affatto) è possibile che la stessa Ansaldo sia in ritardo con i pagamenti.
Si vedrà
Saluti,
E.S.
Agguato ad Adinolfi, la rivendicazione inviata al Corriere della Sera
sg
Pare che ci sia stata una rivendicazione ..ben distante dall’ipotesi sopra riportata
Saluti,
E.S.
Già…
sinceramente mi lascia maggiore amarezza questa ipotesi piuttosto che quella legata al business di Finmeccanica.. il disagio sociale e prima ancora esistenziale di queste sacche di popolazione e subculturali sfocia in ambiti e modalità preoccupanti e inumane.
Saluti,
E.S.
http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_11/rivendicazione-adinolfi-olga_838d0846-9b54-11e1-81bc-34fceaba092f.shtml
forse sono rientrati solo di recente da Marte
di sicuro l’11 marzo del 2011 non erano sulla Terra …
su marte sono più aderenti alla realtà….
anche prima della rivendicazione odierna, le affermazioni dell’aisi mi avevano lasciato perplesso.
a dire il vero mi è venuto da ridere, dubito che per risolvere eventuai problemi gli”orientali” debbano usare certi metodi… vedremo. saluti a tutti.
Carissimo Silendo, gli eventi di cui sopra, solo gli effetti di un sistema tecnocratico che non è stato compreso: Alain Touraine ne “La società post-industriale” aveva individuato la caratteristica del divario tra classe dirigente e classe lavorativa mediante la tecnocrazia, ovvero la complessità amministrativa mediante procedure tecniche.
Senza ciò non avremmo la” società telematica”, ma la incomprensione è torbida e ci riguarda tutti se nemmeno le elites riescono a capire la differenza tra FAI (Fronte anarco-insurrezionale) e FAI (Fondo ambiente italiano). Mi piacerebbe riscoprire Parini che educava il “Giovin signore” e le scuole di ogni ordine e grado che accolgono la mediazione.
Questi attentati non sono episodi isolati, sono strutturati, anche auto-lesionistici ma non hanno il coraggio kamikaze: sono meccanismi attuati da soggetti gerarchizzati, con contatti elitari capaci di individuare il capro espiatorio di turno, in una logica dell’anomia, ancorati a loro volta da organizzazioni che li alimentano alla anti democrazia. Sono sicura della vulnerabilità individuale, nel senso che trattasi di alleanze temporanee, ma purtroppo sono il vuoto da colmare, il silenzio dell’indifferenza e il risultato dei vizi che degenerano in assenza di virtù.
Morgana counterterrorism
La recente storia del terrorismo in Italia mi fa pensare che la rivendicazione del FAI potrebbe non escludere automaticamente le altre ipotesi (es. business nei paesi dell’est). Di terroristi telecomandati è piena la nostra storia. Fra 30 anni ci ritroveremo questo due disgraziati a piagnucolare in TV dicendo che loro non sapevano, che loro volevano solo (!) cambiare il mondo, che se sono stati strumentalizzati non è colpa loro e altre amenità del genere che gia ben conosciamo.
La madre degli utili idioti è sempre incinta.
Chiunque abbia letto almeno un libro sul terrorismo sa che per gambizzare una vittima bisogna sparare ai piedi altrimenti si rischia di recidere una vena e il malcapitato potrebbe morire dissanguato. Per fare questo (non me ne intendo ma sembra ragionevole che sia cosi) bisogna sparare da vicino e dall’alto verso il basso.
Questo che ha sparato ad Adinolfi si è inginocchiato, ha preso la mira e ha fatto fuoco. Un solo colpo, e anche questo è strano.
Possibile che non abbiano letto neanche un libro sulle BR o sugli anarchici? Non dico i loro scritti che erano dei mattoni piu mortali delle loro pallottole ma almeno un libricino di storia..
I due scappati di casa hanno dichiarato che ora ci saranno altri 7 attentati. Appassionati di numerologia? Amanti dell’esoterismo? Studiosi dei Maya? Forse la spiegazione è molto piu semplice. Forse hanno solo una pistola, ottenuta in modo fortunoso, il cui calibro è non standard e con soli otto proiettili. Un proiettile lo hanno gia usato e quindi ne rimangono sette…
Se fosse vero allora questi non hanno mai sparato con una pistola vera. Per allenarsi magari hanno usato una pistola ad aria compressa e addirittura una XBOX!.. Siamo messi bene!
La fortuna del principiante forse ha consentito che questa volta la vicenda non sia diventata una tragedia ma non sempre si ha la fortuna dalla propria parte. Incrociamo le dita.
sg
Credo tuttavia che non sia da escludere l’ipotesi di apertura, ovvero la pista che porta alla criminalità internazionale dell’est europa.
Saluti,
E.S.
Silendo come inquadreresti questa notizia?
Saluti,
E.S.