Un rapporto difficile quello del nostro Paese con la sicurezza informatica (o delle informazioni, come direbbe qualcuno…).
(ANSA) – ROMA, 26 APR – ”Un Paese puo’ essere messo in ginocchio da un’aggressione informatica, come e’ avvenuto qualche anno fa all’Estonia e noi siamo indietro nelle misure di difesa”. Lo ha detto il direttore del Dis, Gianni De Gennaro, nel corso di una conferenza alla Scuola di perfezionamento per le forze di polizia.
De Gennaro ha ricordato che ”Paesi come gli Stati Uniti, l’Inghilterra e la Francia hanno organizzato un sistema di difesa nazionale (funziona come una grande protezione civile) contro il rischio di attacchi cibernetici che noi non abbiamo”.
In Parlamento, ha aggiunto, ”c’e’ comunque una proposta di legge sul tema, il Copasir ha fatto una relazione e la presidenza del Consiglio ha costituito un gruppo di esperti per elaborare una proposta. Speriamo si arrivi presto ad una definizione”.
Direi che un passaggio fondamentale sarebbe quello di elaborare una strategia nazionale.
rimanendo in tema di c-mf, il GAO ha appena reso pubblico il suo ultimo report sulla materia, avente per titolo “Cybersecurity – Threats Impacting the Nation“:
http://www.gao.gov/assets/600/590367.pdf
“…Sources of threats include criminal groups, hackers, terrorists, organization insiders, and foreign nations engaged in crime, political activism, or espionage and information warfare. These threat sources vary in terms of the capabilities of the actors, their willingness to act, and their motives, which can include monetary gain or political advantage, among others…”.
Grazie per aver puntualizzato “sicurezza delle informazioni”, che mi sembra decisameente più corretto (a maggior ragione nel settore militare).
Come al solito adoro il GAO e quel report l’ho letto ieri avidamente, per preparare alcune riflessioni. Niente di nuovo sotto il sole.
Chissà cosa ci sarà scritto nella “proposta”…
Accorpamenti?
😛