Mitico Silendo…se non ci fossi ti dovrebbero inventare!!!
Una volta ho incontrato una vecchiettina di Como che non faceva altro che parlare,parlare…ad un tratto mi ha detto: “Possibile che Lei non mi chiede di George Clooney?”….
….e che vogliamo fà…preferisco leggermi Kissinger e tutte le silendinate!!! Ma alla vecchiettina non l’ho detto!!!!
Come promesso sul post dedicato al vettore Agni 5 indiano riporto la mia domanda:
Se un numero sempre maggiore di nazioni, raggiungono, incrementano e perfezionano la propria dotazione nucleare si instaurerà effettivamente una vera deterrenza? oppure questo principio decadrà poiché all’aumentare delle nazioni e degli armamenti aumenta esponenzialmente il rischio escalation? oppure il sabotaggio, o il traffico clandestino incontrollato (tipo post caduta dell’URSS?)?
Non so quanto sia sicuro incrementare il potenziale nucleare, in quanto il principio di causalità (oltre la miopia di tanti potenti, oltre allo zampino del principe di questo mondo) porterà a sicuri effetti, sperando che si limitino alla deterrenza..
Ricordiamoci che la caduta dell’URSS iniziò nel 1983 con un guasto irreversibile alla base missilistica di Severomorsk nel Mare del Nord (che consentiva di controllare l’Atlantico) su cui i sovietici stavano puntando missili nucleari verso l’europa (chi ricorda gli euromissili?), e che si sfiorò l’attacco in quanto una esercitazione NATO fu scambiata per un aggressione dell’occidente.
Dall’indagine che ha condotto Antonio Socci nel libro “Il Quarto Segreto di Fatima” in un riferimento documentato dagli archivi segreti del Regno Unito si legge “nei primi anni Ottanta la tensione fra Est e Ovest era stata gravissima e aveva toccato il culmine nel 1983, con la crisi degli euromissili. Al Cremlino si succedevano Breznev, Andropov, Cernenko. Il sistema economico sovietico era ormai al collasso e la sfida militare imposta da Reagan – secondo i capi comunisti – metteva l’Urss davanti a una sola alternativa: o scatenare subito un attacco militare (inevitabilmente nucleare) all’Europa occidentale, prima di trovarsi in minorità militare sullo scenario europeo, o arrendersi al crollo del regime. Il Cremlino prese dunque in esame la possibilità di un attacco preventivo all’Occidente. E’ in questa terribile situazione, il momento più drammatico dal dopoguerra, che si situa la solenne consacrazione del Papa. Ebbene, dopo di essa accadono una serie di eventi del tutto imprevisti che di fatto spazzano via la possibilità concreta di una guerra. Ma perché nel giro di pochi mesi il Cremlino accantona l’ipotesi dell’attacco? Uno dei fatti che possono aver determinato quella svolta, secondo Alberto Leoni, esperto di storia militare, fu l’ “incidente” che mise fuori uso il potenziale militare sovietico, l’esplosione dell’arsenale di Severomorsk, nel Mare del Nord: “senza quell’apparato missilistico che controllava l’Atlantico” spiegava Leoni “l’Urss non aveva più alcuna speranza di vittoria. Per questo l’opzione militare fu cancellata”.
Saluti,
Buongiorno Teofilo,
non temere per il bottone: alle elites è dato schiacciare un solo bottone: “Salva”, preceduto da copia, incolla!!! E per arrivare a ciò il percorso è stato lungo: in una macro-analisi, quando Milinet (l’internet militare statunitense) è stata inventata come controffensiva allo Sputnik sovietico si sono demarcati dei confini di deterrenza molto diversi. In una micro-analisi ,un’arma è deterrente finchè ce l’hai nella fondina, quando vai al poligono misuri la tua capacità difensiva, quando sei fuori sai che “non ci sono armi pericolose, ma solo persone pericolose”. La funzione deterrente di un’arma di un operatore della sicurezza è non indurre al reato, la funzione deterrente di un’arma per un criminale ha solo un significato economico, ovvero ha un prezzo; nella mediazione tra la difesa e all’attacco si gioca tutto, compresa la possibilità di disarmare il criminale.
Ho molta stima per chi difende la Patria, e mi dspiace che a volte i vizi e tendenze delle elites, offendono e non apprezzano gli sforzi, ma vi auguro di mantenere il vostro equilibrio, ovvero la deterrenza dal non cedere alla follia…non dategliela vinta!!
Morgana, condivido il post (anche se concedimi di dire che le armi non sono pericolose in senso stretto legato all’intelligenza di utilizzo, ma in termini assoluti sono oggetti molto pericolosi – ad es. se fabbricate male le granate possono esplodere anche da sole), ed è sempre bello leggere i tuoi interventi!
Teofilo,
non ho capito il nesso tra il libro di Socci sul quarto segreto di Fatima e l’incidente a Severomorsk. Pensi che sia stata la Madonna a mettere fuori uso la base sovietica?
Vedi io non dico “dovete credere per forza” che è stata la Madonna – o meglio la Consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato come da Lei stessa richiesto a Fatima a Suor Lucia – ma bisogna ammettere che una piccola parte in questo misterioso incidente (assolutamente non previsto e cronologicamente provvidenziale) può averla giocata il fattore inspiegabile, quello che ci destabilizza perchè non lo comprendiamo: il miracolo.
In questi casi io cerco di raccogliere quanta più umiltà possibile e mi tornano in mente le parole di Gesù “Ti ringrazio Padre perchè hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli!”
Ti ringrazio Teofilo, ogni volta che consolidiamo qualcosa…per istinto ci apriamo verso qualcos’altro: adesso mi hai ricordato che effettivamente c’è poca attenzione alla qualità delle armi da guerra, ed io non sono assolutamente esperta, se non per aver seguito alcune lezioni teoriche sulla classificazione in termini di TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica sicurezza), inoltre l’attenzione giornalistico-investigativa è sempre stata orientata ad individuare depositi e traffici di armi ma non a tutelare effettivamente chi è direttamente a contatto con potenziali esplosivi….
..sono sempre più convinta che l’intelligence è un valido strumento per far emergere le soluzioni che mancano, ed in questo si racchiude il grande divario con la politica idealista delle elites..
se avete qualcosa sull’evitamento del rischio da “armi da guerra”, (in termini di qualità) potete allegare il link? Farò altrettanto…
non mi riferisco alle armi da tiro (quelle mi sono molto chiare)
Morgana per me l’evitamento del rischio guerra e armi da guerra è semplice: basta evitare la violenza. Perchè il mondo oggi è arrivato ad un livello che non può più puntare sullo sviluppo degli armamenti, perchè quelli a disposizione possono già ora distruggere il mondo in un instante.
A mio avviso invece la vera qualità del concetto si coglie nel comprendere il ruolo della violenza, intesa come processo volontario di dominare un confronto non sul piano dialettico ma sul piano della forza. Una forza che però si rivela inutile al giorno d’oggi perchè a causa degli armamenti disponibili si potrebbe porre fine all’esistenza umana globale.
Vedete, nel tempo il mondo ha sempre fatto ricorso alle armi ed esse hanno sempre “beneficiato” del progresso tecnologico. Tuttavia la vera forza, sta nel dialogo, nel saper accogliere gli sbagli dell’altro e avere la forza di perdonare. Anche dopo torti e soprusi terribili, impiegando anche una fatica triplice rispetto alla violenza.
Infatti se nei secoli passati, un esercito si scontrava con un’altro avente una tecnologia di armamenti superiore esso soccombeva, ma le conseguenze non si estendevano all’altro e agli altri popoli intorno. Ora invece avverrebbe l’annientamento globale.
Io, Morgana, inviterei a riflettere sulla necessità di superare la tendenza violenta che ci ispira il Nemico dell’uomo, così come fece a Caino, il quale tuttavia, pur avendo ucciso suo fratello, ebbe comunque la protezione di Dio, non per merito ma per misericordia.
Certo per essere concreti occorre ragionare ed impostare il dialogo su ciò che si ha e quindi sulle dotazioni nucleari: ecco la deterrenza (io ho l’arma, tu pure: stiamo attenti ad usarla) ma la chiave è “quanto vale la vita?”, “a chi dobbiamo rispondere delle nostre azioni? o delle azioni di altri spinte dalle nostre incitazioni? Quanta violenza c’è nelle nostre parole? Nel nostro pensare? Nel nostro agire?”
Senza questi solidi presupposti ecco che diventa facile per chiunque poter schiacciare qualsiasi bottone, poniamo il caso ad esempio si privatizzasse un conflitto (in proposito, sembra che il Pentagono sia orientato a questo)..
Credo che il riferimento che posso darti si trova nel Vangelo (Mt. e Lc.), il discorso della montagna è un chiaro riferimento, così come in Isaia 50 .
Poi, per chiudere la preghiera a Dio, sincera ed umile, è l’unica risorsa fondamentale per evitare qualsiasi rischio.
Un caro saluto,
E.S.
PS (so che posso aver deluso la richiesta dal punto di vista tecnico, ma spero di aver fornito materiale interessante per riflessioni e speculazioni molto più profonde)
in sntesi la riflessione dell’autrice dell’articolo è questa: le attività di cyberwarfare possono compromettere l’equlibrio della deterrenza strategica (fino ad ora garantito da testate nucleari + ICBM + sistemi anti ICBM)
Silendo e silendiani una curiosità prima della buonanotte…ma quando viene selezionato personale a questo mondo, quali sono le variabili da eliminare per fare in modo che qualcuno riesca a cogliere delle professionalità: non posso credere che la tecnologia sia un artificio illusorio ideato per costruire qualcosa di fine a se stesso. Mi viene in mente qualche ipotesi:
1- i selezionatori sono in ferie
2- a quest’ora bevono brandy e accidentalmente una folata di vento ha disperso alcuni curricula
3-un hacker ha distrutto l’hard disk
4- il selezionatore ha litigato con la moglie ed elimina tutti i nomi che le somigliano
5-il selezionatore ha litigato con l’amante
6-il selezionatore ha rovesciato il brandy su tutti i documenti
7-il selezionatore si è dimenticato che doveva selezionare
8- il selezionatore ha cambiato lavoro
9-il selezionatore è stato licenziato perchè ha rovesciato il brandy…se lo incontrate offritegli da bere!
10-il selezionatore si sta riprendendo dalla sbornia…e presto ci chiamerà tutti!
il web mi indica un post del 29 luglio 2008 in silendo.splinder, collegato ad un articolo del “Corriere della sera”, ma l’archivio attuale è datato fino al 10 luglio 2008….ho cercato anche nell’archivio storico del Corriere della sera ma non c’è traccia…puoi darmi il ink diversamente?
Carissimo Babbano asimettrico, se posso esprimere un parere personale all’articolo posso dire che ho stima per molti scrittori del “Corriere della sera”, a questo mondo ogniuno cerca di dare il proprio contributo, ovviamente quando si cresce culturalmente si aprezzano e si preferiscono altre informazioni più scientifiche o più pertinenti alla crescita individuale, ma posso confermare che ho avuto modo di accompagnare nelle mia formazione anche esponenti del giornalismo che dagli anni ’90 hanno fatto emergere una vera connotazione del giornalismo investigativo: un giornalismo di “blocchetti di appunti di carta” dietro gli insegnamenti di Montanelli di “Il Giornale” (che stimo molto). L’evoluzione tecnologica ci dona molto di più in termini di informazione, anche se personalmente ho contribuito scientificamente in modo del tutto gratuito ma nella consapevolezza che si trattava di un aspetto dell’investigazione che volevo e voglio capire, poichè è la modalità che ci permette di percepire la dimensione sociale della sicurezza.
Quanto al contenuto dell’articolo in questione posso notare che, la medicina e l’investigazione hanno qualcosa in comune: entrambe si basano sulla diagnosi, e questo non l’ho detto io, ma un’ampia parte della criminologia. Con ciò intendo e comprendo che la scienza è alla base dell’investigazione, ed in essa è compreso anche il metodo clinico: Conan Doyle, autore di Sherlock Holmes, era un medico.
Perdona il mio eccesso di razionalismo, ma per me la scienza è l’albero della conoscenza, ovvero la base comune a molte discipline, tra queste la criminologia e la sociologia sociale.
Quanto alla selezione di personale in generale, continuo a sostenere che nella nostra cultura c’è un’irrazionalismo incontrollato e che devia purtroppo dalla logica, e questo riguarda tutti i settori professionali, tuttavia con una sorta di ottimismo genetico, continuo a credere che è possibile iniziare ad essere realisti e concreti, iniziando ad osservare chi ha competenze: il sistema americano vive di questo, e quando uso la parola “selezionatori”, intendo proprio l’uso pragmatico che ne fanno gli Stati Uniti.
Concludo dicendo che la competizione è sana, quando un “Sistema” è efficiente, il nostro è un “Sistema” malato che alimenta molte persone caratterizzate da una finta “umiltà” e che non apprezzano le piccole cose, eppure le tracce e gli indizi necessari a svolgere l’attività dei servizi sono piccole e talvolta impercettibili. Vi auguro di riuscire sempre a trovare i dettagli che possono aiutare questo mondo ad essere migliore, e con una saggia indifferenza non date peso a tanta parte di questo Paese che non apprezza i dettagli.
Vorrei un Aiuto perchè mi sto preoccupando e vorrei una conferma da chi amministra il sito .
Mi sembra di aver inserito il mio (B.A.) ultimo commento senza che fosse pubblico quello della Dott.ssa Morgana in cui richiedeva il link.
Allora volevo sapere se è così effettivamente o se la Memoria mi sta abbandonado (dagli orari e dati riportati sembrerebbe di Si) .
Invece se fosse dovuto ai tempi della Moderazione allora vorrei provare a dare Risposte prima ….. delle Domande.
Se interpreto correttamente Silendo, ( la domanda di Morgana era precedente alla mia risposta, ma non poteva essere a me nonta in quanto ancora in moderazione/ “non approvata” e quindi non pubblica ) , mi confermi che si è trattato di un caso di telepatia. Corretto … ?
x Morgana : La segnalazione dell’Articolo era una segnalazione di un Articolo che aveva alla base le dichiarazioni del Gen. Paolo Inzerilli. La segnalazione non voleva avere nessuna vena polemica. Se così è stato mi spiace .
Potrei affermare anche’io che non sono mai stato selezionato da un ginecologo.
Scherzi a parte posso affermare che la mia esperienza lavorativa è stata costituita da ambienti in cui l’apporto del mondo femminile non è stato di minor Valore di quello maschile.
Se l’articolo è stato interessante sono contento di esser stato utile, in caso contrario mi spiace per una segnalazione banale , ma non polemica .
Silendo potrà segnalare qualcosa di più interessante a proposito della segnalazione del Personale.
A tale proposito ora mi viene in mente che ci deve essere un Articolo sulla rivista del SISDE sulla selezione del Personale.
Da quando scrivo su questo sito, chi mi ha letto (e Silendo è stato uno di questi) ha chiaro il mio “profilo”.
Carissimo Babbano, la premessa è che ti ringrazio per avermi segnalato l’articolo, sono devota a tutto ciò che mi viene indicato dai riferimenti che ho modo di poter cogliere in questo blog.
L’articolo è intrinsecamente utile a capire quello che era uno scenario del 1993, e come sostieni tu “speriamo superato”, ed in questo convengo. Scusami, forse ho un modo di esperimermi talvolta un pò realistico e con pathos, ma ahimè mi appartiene: ad ogni modo i protagonisti dell’articolo hanno tutti una ragion d’essere, per esperienza e lungimiranza.
Quanto ai dettagli clinici di ciascuno, l’allusione era unicamente ironica e non polemica, non so neanche cos’è il femminismo, ma so di voler essere utile senza dover mai ricorrere a tipologie di selezione che possono “deviare dalla norma”, e questo è un principio sociologico sacrosanto.
se stai diventando telepatico vuol dire che la plastica della tastiera non è in grado di isolare il passaggio della corrente dall’alimentatore al jack, quindi direi che sei un conduttore tra quel che scrivi e le sinapsi che si attivano nel tuo cervello (le sinapsi cerebrali funzionano in modo bipolare esattamente come l’energia elettrica)….ti consiglio di usare un parafulmine per evitare la scossa e come precauzione un paio di guanti in lattice.
… anche perchè – e non è un rischio banale – con l’incremento delle dotazioni nucleari strategiche, si modificano le strategie stesse, in quanto la potenza nucleare che sà di essere inferiore o quantomeno in procinto di essere attaccata, provvede ad operare la strategia dell’attacco preventivo (vedi i proverbi la miglior difesa è l’attacco e il romano chi mena per primo mena due volte…). A questo punto, mi chiedo, chi riuscirebbe a controllarsi? una volta lanciato il primo missile, chi potrà impedire il lancio degli altri in risposta? Vista dallo spazio, come sarà la terra? Si assomigliano, queste strategie, indipendentemente da chi le elabora, che sia la Russia, il Pakistan, il Vietnam, Israele o gli USA…
Insisto per affermare che la vera deterrenza consiste nella lotta quotidiana alla violenza, in tutte le sue forme ed in ciascuno. Credo che l’Europa debba confrontarsi su questi temi, piuttosto che fare velleitarie campagne libiche. Dico l’Europa ma voglio dire qualunque altra nazione o potenza.
E poi, per gli scettici, non pensiate che sia impossibile evitare le guerre o le minacce delle stesse, perchè in fondo basta una piccola azione come la rinuncia alla violenza nel privato di ognuno. La scienza dimostra che le prossime grandi scoperte saranno basate sullo studio dell’infinitamente piccolo, e così anche la deterrenza, non si ottiene puntando al macroscopico (distruzione o scontro), ma nel piccolo di ogni uomo, nella vita quotidiana..
diciamo che sarebbe una deterrenza buona: l’approccio orientato alla estirpazione della violenza piuttosto che dell’altro (inteso come essere umano), libererebbe il lemma deterrenza della sua accezione “cattiva”.
Mi permetto di insistere e non per sciocca polemica
Ciò che tu proponi è altro, non è deterrenza. La quale, secondo il tuo rispettabilissimo punto di vista, è negativa.
Perché insisto tanto? Perché secondo me è fondamentale non confonderci con la terminologia. Tempo fa qualcuno disse: “Quanto tutto è mafia, niente è mafia” 😉
Silendo devo dire touché. Linguisticamente è ineccepibile quanto dici ed io ho fatto male a non specificarlo quale premessa.
Ed in effetti è vero che il mio ragionamento è basato sulla promozione di un qualcosa che attualmente non è. Quindi io, sostenendo che occorre smantellare il termine deterrenza dalla sua accezione negativa eliminando la violenza dal vivere umano, in realtà non affermo che oggi (e probabilmente forse sempre) il termine stesso non abbia l’accezione attuale, ovvero comprendente anche il difendersi “mostrando i denti”.
Tuttavia, per chiarire il mio concetto, in via diciamo di speranza, credo che sia meraviglioso immaginare che per uno Stato il migliore deterrente all’aggressione esterna (culturale, di guerra, o economica) sia mostrare il lato più buono e misericordioso anzichè applicare logiche perverse, nel senso che prevedono l’eliminazione e la sofferenza umana. Senza psicolavaggi del cervello o scemenze simili, perchè credo fermamente che per quanto sia forte l’offesa e la minaccia nulla possa giustificare (questo sì) la sofferenza di milioni o miliardi di persone innocenti.
Comunque è bene chiarire che oggi deterrenza prevede l’impiego della forza .
Cari saluti!
E.S.
PS per chi dovesse pensare che bisogna essere solo carne da macello (posto che io preferisco essere vittima piuttosto che carnefice) dico che il ricorso alla violenza è impossibile da evitare del tutto, essa dovrebbe tuttavia essere l’extrema ratio e procurare il minore danno possibile (sempre secondo le circostanze).
Comunque è bene chiarire che oggi deterrenza prevede l’impiego della forza
L’impiego potenziale della forza. O meglio la minaccia del suo impiego.
Teofilo, la deterrenza è, per esempio, un elemento fondante del diritto. La minaccia di una sanzione (pena) ha una funzione deterrente nei confronti dei reati. Anche in questo caso, ad esempio, si minaccia l’uso della forza.
Tu affermi “il ricorso alla violenza è impossibile da evitare del tutto, essa dovrebbe tuttavia essere l’extrema ratio e procurare il minore danno possibile“. Bene. La deterrenza è proprio uno dei modi per ridurre al minimo il ricorso alla violenza.
Posso darti un modestissimo consiglio? Se già non l’hai fatto leggi “The Strategy of Conflict” del Premio Nobel Thomas Schelling. In italiano è stato tradotto dalla Bompiani. Uno dei testi indispensabili per capire l’interazione strategica, in ogni campo della vita umana.
Se poi l’argomento dovesse piacerti ti consiglio il secondo testo di Schelling: “Arms and influence“.
Per capire chi è stato Schelling ed il suo ruolo nella Guerra Fredda (e nella storia internazionale): “The Strategist: The Life and Times of Thomas Schelling“. Lo sto leggendo in queste ore. Veramente interessante ed istruttivo.
E’ vero. Non parla di deterrenza. In pratica, propone un programma di manipolazione psico-endocrinologica di qualche miliardo di persone al fine di renderle tutte delle innocue e mansuete pecorelle! Scuola (sur)realista di relazioni internazionali
Ciao Babbano, adesso me lo leggo…ma pensi che questo c’era anche nel Dossier Mitrokhin? Personalmente non ho competenze molto approfondite: ho seguito un convegno di studi nel 2004 e qualche resoconto. Ti ringrazio
Mitico Silendo…se non ci fossi ti dovrebbero inventare!!!
Una volta ho incontrato una vecchiettina di Como che non faceva altro che parlare,parlare…ad un tratto mi ha detto: “Possibile che Lei non mi chiede di George Clooney?”….
….e che vogliamo fà…preferisco leggermi Kissinger e tutte le silendinate!!! Ma alla vecchiettina non l’ho detto!!!!
Morgana
Come promesso sul post dedicato al vettore Agni 5 indiano riporto la mia domanda:
Se un numero sempre maggiore di nazioni, raggiungono, incrementano e perfezionano la propria dotazione nucleare si instaurerà effettivamente una vera deterrenza? oppure questo principio decadrà poiché all’aumentare delle nazioni e degli armamenti aumenta esponenzialmente il rischio escalation? oppure il sabotaggio, o il traffico clandestino incontrollato (tipo post caduta dell’URSS?)?
Non so quanto sia sicuro incrementare il potenziale nucleare, in quanto il principio di causalità (oltre la miopia di tanti potenti, oltre allo zampino del principe di questo mondo) porterà a sicuri effetti, sperando che si limitino alla deterrenza..
Ricordiamoci che la caduta dell’URSS iniziò nel 1983 con un guasto irreversibile alla base missilistica di Severomorsk nel Mare del Nord (che consentiva di controllare l’Atlantico) su cui i sovietici stavano puntando missili nucleari verso l’europa (chi ricorda gli euromissili?), e che si sfiorò l’attacco in quanto una esercitazione NATO fu scambiata per un aggressione dell’occidente.
Dall’indagine che ha condotto Antonio Socci nel libro “Il Quarto Segreto di Fatima” in un riferimento documentato dagli archivi segreti del Regno Unito si legge “nei primi anni Ottanta la tensione fra Est e Ovest era stata gravissima e aveva toccato il culmine nel 1983, con la crisi degli euromissili. Al Cremlino si succedevano Breznev, Andropov, Cernenko. Il sistema economico sovietico era ormai al collasso e la sfida militare imposta da Reagan – secondo i capi comunisti – metteva l’Urss davanti a una sola alternativa: o scatenare subito un attacco militare (inevitabilmente nucleare) all’Europa occidentale, prima di trovarsi in minorità militare sullo scenario europeo, o arrendersi al crollo del regime. Il Cremlino prese dunque in esame la possibilità di un attacco preventivo all’Occidente. E’ in questa terribile situazione, il momento più drammatico dal dopoguerra, che si situa la solenne consacrazione del Papa. Ebbene, dopo di essa accadono una serie di eventi del tutto imprevisti che di fatto spazzano via la possibilità concreta di una guerra. Ma perché nel giro di pochi mesi il Cremlino accantona l’ipotesi dell’attacco? Uno dei fatti che possono aver determinato quella svolta, secondo Alberto Leoni, esperto di storia militare, fu l’ “incidente” che mise fuori uso il potenziale militare sovietico, l’esplosione dell’arsenale di Severomorsk, nel Mare del Nord: “senza quell’apparato missilistico che controllava l’Atlantico” spiegava Leoni “l’Urss non aveva più alcuna speranza di vittoria. Per questo l’opzione militare fu cancellata”.
Saluti,
E.S.
Buongiorno Teofilo,
non temere per il bottone: alle elites è dato schiacciare un solo bottone: “Salva”, preceduto da copia, incolla!!! E per arrivare a ciò il percorso è stato lungo: in una macro-analisi, quando Milinet (l’internet militare statunitense) è stata inventata come controffensiva allo Sputnik sovietico si sono demarcati dei confini di deterrenza molto diversi. In una micro-analisi ,un’arma è deterrente finchè ce l’hai nella fondina, quando vai al poligono misuri la tua capacità difensiva, quando sei fuori sai che “non ci sono armi pericolose, ma solo persone pericolose”. La funzione deterrente di un’arma di un operatore della sicurezza è non indurre al reato, la funzione deterrente di un’arma per un criminale ha solo un significato economico, ovvero ha un prezzo; nella mediazione tra la difesa e all’attacco si gioca tutto, compresa la possibilità di disarmare il criminale.
Ho molta stima per chi difende la Patria, e mi dspiace che a volte i vizi e tendenze delle elites, offendono e non apprezzano gli sforzi, ma vi auguro di mantenere il vostro equilibrio, ovvero la deterrenza dal non cedere alla follia…non dategliela vinta!!
Morgana
Morgana, condivido il post (anche se concedimi di dire che le armi non sono pericolose in senso stretto legato all’intelligenza di utilizzo, ma in termini assoluti sono oggetti molto pericolosi – ad es. se fabbricate male le granate possono esplodere anche da sole), ed è sempre bello leggere i tuoi interventi!
Ciao,
E.S.
Teofilo,
non ho capito il nesso tra il libro di Socci sul quarto segreto di Fatima e l’incidente a Severomorsk. Pensi che sia stata la Madonna a mettere fuori uso la base sovietica?
Ciao Linus,
no: un incidente 😉
Vedi io non dico “dovete credere per forza” che è stata la Madonna – o meglio la Consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato come da Lei stessa richiesto a Fatima a Suor Lucia – ma bisogna ammettere che una piccola parte in questo misterioso incidente (assolutamente non previsto e cronologicamente provvidenziale) può averla giocata il fattore inspiegabile, quello che ci destabilizza perchè non lo comprendiamo: il miracolo.
In questi casi io cerco di raccogliere quanta più umiltà possibile e mi tornano in mente le parole di Gesù “Ti ringrazio Padre perchè hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli!”
Tutto quì, ciao.
E.S.
Ti ringrazio Teofilo, ogni volta che consolidiamo qualcosa…per istinto ci apriamo verso qualcos’altro: adesso mi hai ricordato che effettivamente c’è poca attenzione alla qualità delle armi da guerra, ed io non sono assolutamente esperta, se non per aver seguito alcune lezioni teoriche sulla classificazione in termini di TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica sicurezza), inoltre l’attenzione giornalistico-investigativa è sempre stata orientata ad individuare depositi e traffici di armi ma non a tutelare effettivamente chi è direttamente a contatto con potenziali esplosivi….
..sono sempre più convinta che l’intelligence è un valido strumento per far emergere le soluzioni che mancano, ed in questo si racchiude il grande divario con la politica idealista delle elites..
Ciao
Morgana
X Teofilo e silendiani,
se avete qualcosa sull’evitamento del rischio da “armi da guerra”, (in termini di qualità) potete allegare il link? Farò altrettanto…
non mi riferisco alle armi da tiro (quelle mi sono molto chiare)
Morgana
Morgana per me l’evitamento del rischio guerra e armi da guerra è semplice: basta evitare la violenza. Perchè il mondo oggi è arrivato ad un livello che non può più puntare sullo sviluppo degli armamenti, perchè quelli a disposizione possono già ora distruggere il mondo in un instante.
A mio avviso invece la vera qualità del concetto si coglie nel comprendere il ruolo della violenza, intesa come processo volontario di dominare un confronto non sul piano dialettico ma sul piano della forza. Una forza che però si rivela inutile al giorno d’oggi perchè a causa degli armamenti disponibili si potrebbe porre fine all’esistenza umana globale.
Vedete, nel tempo il mondo ha sempre fatto ricorso alle armi ed esse hanno sempre “beneficiato” del progresso tecnologico. Tuttavia la vera forza, sta nel dialogo, nel saper accogliere gli sbagli dell’altro e avere la forza di perdonare. Anche dopo torti e soprusi terribili, impiegando anche una fatica triplice rispetto alla violenza.
Infatti se nei secoli passati, un esercito si scontrava con un’altro avente una tecnologia di armamenti superiore esso soccombeva, ma le conseguenze non si estendevano all’altro e agli altri popoli intorno. Ora invece avverrebbe l’annientamento globale.
Io, Morgana, inviterei a riflettere sulla necessità di superare la tendenza violenta che ci ispira il Nemico dell’uomo, così come fece a Caino, il quale tuttavia, pur avendo ucciso suo fratello, ebbe comunque la protezione di Dio, non per merito ma per misericordia.
Certo per essere concreti occorre ragionare ed impostare il dialogo su ciò che si ha e quindi sulle dotazioni nucleari: ecco la deterrenza (io ho l’arma, tu pure: stiamo attenti ad usarla) ma la chiave è “quanto vale la vita?”, “a chi dobbiamo rispondere delle nostre azioni? o delle azioni di altri spinte dalle nostre incitazioni? Quanta violenza c’è nelle nostre parole? Nel nostro pensare? Nel nostro agire?”
Senza questi solidi presupposti ecco che diventa facile per chiunque poter schiacciare qualsiasi bottone, poniamo il caso ad esempio si privatizzasse un conflitto (in proposito, sembra che il Pentagono sia orientato a questo)..
Credo che il riferimento che posso darti si trova nel Vangelo (Mt. e Lc.), il discorso della montagna è un chiaro riferimento, così come in Isaia 50 .
Poi, per chiudere la preghiera a Dio, sincera ed umile, è l’unica risorsa fondamentale per evitare qualsiasi rischio.
Un caro saluto,
E.S.
PS (so che posso aver deluso la richiesta dal punto di vista tecnico, ma spero di aver fornito materiale interessante per riflessioni e speculazioni molto più profonde)
deterrenza strategica e cyberwarfare in un articolo del WaPo:
http://www.washingtonpost.com/world/national-security/in-us-russia-deal-nuclear-communication-system-may-be-used-for-cybersecurity/2012/04/26/gIQAT521iT_story.html
in sntesi la riflessione dell’autrice dell’articolo è questa: le attività di cyberwarfare possono compromettere l’equlibrio della deterrenza strategica (fino ad ora garantito da testate nucleari + ICBM + sistemi anti ICBM)
vedi quante ne combinano i compiutèrssss…
Barry la tua sintesi è stata così incisiva che ho avuto un déjà vu…
…buona giornata a tutti!
Morgana
Silendo e silendiani una curiosità prima della buonanotte…ma quando viene selezionato personale a questo mondo, quali sono le variabili da eliminare per fare in modo che qualcuno riesca a cogliere delle professionalità: non posso credere che la tecnologia sia un artificio illusorio ideato per costruire qualcosa di fine a se stesso. Mi viene in mente qualche ipotesi:
1- i selezionatori sono in ferie
2- a quest’ora bevono brandy e accidentalmente una folata di vento ha disperso alcuni curricula
3-un hacker ha distrutto l’hard disk
4- il selezionatore ha litigato con la moglie ed elimina tutti i nomi che le somigliano
5-il selezionatore ha litigato con l’amante
6-il selezionatore ha rovesciato il brandy su tutti i documenti
7-il selezionatore si è dimenticato che doveva selezionare
8- il selezionatore ha cambiato lavoro
9-il selezionatore è stato licenziato perchè ha rovesciato il brandy…se lo incontrate offritegli da bere!
10-il selezionatore si sta riprendendo dalla sbornia…e presto ci chiamerà tutti!
Morgana
X Morgana :
cerca : Silendo i nostri 007 ? Li sceglieva un Pediatra …
E’ un po’ datato e spero in parte superato .
Babbano Asimmetrico Storico
Ciao Babbano asimmetrico,
il web mi indica un post del 29 luglio 2008 in silendo.splinder, collegato ad un articolo del “Corriere della sera”, ma l’archivio attuale è datato fino al 10 luglio 2008….ho cercato anche nell’archivio storico del Corriere della sera ma non c’è traccia…puoi darmi il ink diversamente?
Morgana
X Morgana :
Dall’Archivio Storico
del Corriere della Sera :
http://archiviostorico.corriere.it/1993/agosto/08/nostri_007_sceglieva_pediatra_co_0_9308088332.shtml
B.A
Carissimo Babbano asimettrico, se posso esprimere un parere personale all’articolo posso dire che ho stima per molti scrittori del “Corriere della sera”, a questo mondo ogniuno cerca di dare il proprio contributo, ovviamente quando si cresce culturalmente si aprezzano e si preferiscono altre informazioni più scientifiche o più pertinenti alla crescita individuale, ma posso confermare che ho avuto modo di accompagnare nelle mia formazione anche esponenti del giornalismo che dagli anni ’90 hanno fatto emergere una vera connotazione del giornalismo investigativo: un giornalismo di “blocchetti di appunti di carta” dietro gli insegnamenti di Montanelli di “Il Giornale” (che stimo molto). L’evoluzione tecnologica ci dona molto di più in termini di informazione, anche se personalmente ho contribuito scientificamente in modo del tutto gratuito ma nella consapevolezza che si trattava di un aspetto dell’investigazione che volevo e voglio capire, poichè è la modalità che ci permette di percepire la dimensione sociale della sicurezza.
Quanto al contenuto dell’articolo in questione posso notare che, la medicina e l’investigazione hanno qualcosa in comune: entrambe si basano sulla diagnosi, e questo non l’ho detto io, ma un’ampia parte della criminologia. Con ciò intendo e comprendo che la scienza è alla base dell’investigazione, ed in essa è compreso anche il metodo clinico: Conan Doyle, autore di Sherlock Holmes, era un medico.
Perdona il mio eccesso di razionalismo, ma per me la scienza è l’albero della conoscenza, ovvero la base comune a molte discipline, tra queste la criminologia e la sociologia sociale.
Quanto alla selezione di personale in generale, continuo a sostenere che nella nostra cultura c’è un’irrazionalismo incontrollato e che devia purtroppo dalla logica, e questo riguarda tutti i settori professionali, tuttavia con una sorta di ottimismo genetico, continuo a credere che è possibile iniziare ad essere realisti e concreti, iniziando ad osservare chi ha competenze: il sistema americano vive di questo, e quando uso la parola “selezionatori”, intendo proprio l’uso pragmatico che ne fanno gli Stati Uniti.
Concludo dicendo che la competizione è sana, quando un “Sistema” è efficiente, il nostro è un “Sistema” malato che alimenta molte persone caratterizzate da una finta “umiltà” e che non apprezzano le piccole cose, eppure le tracce e gli indizi necessari a svolgere l’attività dei servizi sono piccole e talvolta impercettibili. Vi auguro di riuscire sempre a trovare i dettagli che possono aiutare questo mondo ad essere migliore, e con una saggia indifferenza non date peso a tanta parte di questo Paese che non apprezza i dettagli.
Morgana
per Babbano….
dimenticavo personalmente non mi sono mai fatta selezionare da un ginecologo, e ne vado fiera….
Morgana
Vorrei un Aiuto perchè mi sto preoccupando e vorrei una conferma da chi amministra il sito .
Mi sembra di aver inserito il mio (B.A.) ultimo commento senza che fosse pubblico quello della Dott.ssa Morgana in cui richiedeva il link.
Allora volevo sapere se è così effettivamente o se la Memoria mi sta abbandonado (dagli orari e dati riportati sembrerebbe di Si) .
Invece se fosse dovuto ai tempi della Moderazione allora vorrei provare a dare Risposte prima ….. delle Domande.
B.A. ….. Buon Lavoro A Tutti
P.S. Un Pensiero per i 2 Marò
Caro Babbano, il tuo commento è posteriore alla domanda posta da Morgana. Quest’ultimo, però, non era ancora stato “approvato”
Se interpreto correttamente Silendo, ( la domanda di Morgana era precedente alla mia risposta, ma non poteva essere a me nonta in quanto ancora in moderazione/ “non approvata” e quindi non pubblica ) , mi confermi che si è trattato di un caso di telepatia. Corretto … ?
x Morgana : La segnalazione dell’Articolo era una segnalazione di un Articolo che aveva alla base le dichiarazioni del Gen. Paolo Inzerilli. La segnalazione non voleva avere nessuna vena polemica. Se così è stato mi spiace .

Potrei affermare anche’io che non sono mai stato selezionato da un ginecologo.
Scherzi a parte posso affermare che la mia esperienza lavorativa è stata costituita da ambienti in cui l’apporto del mondo femminile non è stato di minor Valore di quello maschile.
Se l’articolo è stato interessante sono contento di esser stato utile, in caso contrario mi spiace per una segnalazione banale , ma non polemica .
Silendo potrà segnalare qualcosa di più interessante a proposito della segnalazione del Personale.
A tale proposito ora mi viene in mente che ci deve essere un Articolo sulla rivista del SISDE sulla selezione del Personale.
Da quando scrivo su questo sito, chi mi ha letto (e Silendo è stato uno di questi) ha chiaro il mio “profilo”.
B.A.
Carissimo Babbano, la premessa è che ti ringrazio per avermi segnalato l’articolo, sono devota a tutto ciò che mi viene indicato dai riferimenti che ho modo di poter cogliere in questo blog.
L’articolo è intrinsecamente utile a capire quello che era uno scenario del 1993, e come sostieni tu “speriamo superato”, ed in questo convengo. Scusami, forse ho un modo di esperimermi talvolta un pò realistico e con pathos, ma ahimè mi appartiene: ad ogni modo i protagonisti dell’articolo hanno tutti una ragion d’essere, per esperienza e lungimiranza.
Quanto ai dettagli clinici di ciascuno, l’allusione era unicamente ironica e non polemica, non so neanche cos’è il femminismo, ma so di voler essere utile senza dover mai ricorrere a tipologie di selezione che possono “deviare dalla norma”, e questo è un principio sociologico sacrosanto.
Morgana
… proposito della segnalazione del Personale. …
intendevo
…. proposito della selezione del Personale.
Però anche il termine segnalazione potrebbe avere un suo corretto significato.
B.A. TELEPATICO
Per Babbano
se stai diventando telepatico vuol dire che la plastica della tastiera non è in grado di isolare il passaggio della corrente dall’alimentatore al jack, quindi direi che sei un conduttore tra quel che scrivi e le sinapsi che si attivano nel tuo cervello (le sinapsi cerebrali funzionano in modo bipolare esattamente come l’energia elettrica)….ti consiglio di usare un parafulmine per evitare la scossa e come precauzione un paio di guanti in lattice.
Scherzo!!!!!! Grazie per la telepatia
Un aggiornamento.
Saluti,
E.S.
… anche perchè – e non è un rischio banale – con l’incremento delle dotazioni nucleari strategiche, si modificano le strategie stesse, in quanto la potenza nucleare che sà di essere inferiore o quantomeno in procinto di essere attaccata, provvede ad operare la strategia dell’attacco preventivo (vedi i proverbi la miglior difesa è l’attacco e il romano chi mena per primo mena due volte…). A questo punto, mi chiedo, chi riuscirebbe a controllarsi? una volta lanciato il primo missile, chi potrà impedire il lancio degli altri in risposta? Vista dallo spazio, come sarà la terra? Si assomigliano, queste strategie, indipendentemente da chi le elabora, che sia la Russia, il Pakistan, il Vietnam, Israele o gli USA…
Insisto per affermare che la vera deterrenza consiste nella lotta quotidiana alla violenza, in tutte le sue forme ed in ciascuno. Credo che l’Europa debba confrontarsi su questi temi, piuttosto che fare velleitarie campagne libiche. Dico l’Europa ma voglio dire qualunque altra nazione o potenza.
E poi, per gli scettici, non pensiate che sia impossibile evitare le guerre o le minacce delle stesse, perchè in fondo basta una piccola azione come la rinuncia alla violenza nel privato di ognuno. La scienza dimostra che le prossime grandi scoperte saranno basate sullo studio dell’infinitamente piccolo, e così anche la deterrenza, non si ottiene puntando al macroscopico (distruzione o scontro), ma nel piccolo di ogni uomo, nella vita quotidiana..
Saluti,
E.S.
Teofilo, con grande simpatia, permettimi… questa non è deterrenza 😉
Apparentemente Silendo, apparentemente..
diciamo che sarebbe una deterrenza buona: l’approccio orientato alla estirpazione della violenza piuttosto che dell’altro (inteso come essere umano), libererebbe il lemma deterrenza della sua accezione “cattiva”.
Un caro saluto,
E.S.
Mi permetto di insistere e non per sciocca polemica
Ciò che tu proponi è altro, non è deterrenza. La quale, secondo il tuo rispettabilissimo punto di vista, è negativa.
Perché insisto tanto? Perché secondo me è fondamentale non confonderci con la terminologia. Tempo fa qualcuno disse: “Quanto tutto è mafia, niente è mafia” 😉
Silendo devo dire touché. Linguisticamente è ineccepibile quanto dici ed io ho fatto male a non specificarlo quale premessa.
Ed in effetti è vero che il mio ragionamento è basato sulla promozione di un qualcosa che attualmente non è. Quindi io, sostenendo che occorre smantellare il termine deterrenza dalla sua accezione negativa eliminando la violenza dal vivere umano, in realtà non affermo che oggi (e probabilmente forse sempre) il termine stesso non abbia l’accezione attuale, ovvero comprendente anche il difendersi “mostrando i denti”.
Tuttavia, per chiarire il mio concetto, in via diciamo di speranza, credo che sia meraviglioso immaginare che per uno Stato il migliore deterrente all’aggressione esterna (culturale, di guerra, o economica) sia mostrare il lato più buono e misericordioso anzichè applicare logiche perverse, nel senso che prevedono l’eliminazione e la sofferenza umana. Senza psicolavaggi del cervello o scemenze simili, perchè credo fermamente che per quanto sia forte l’offesa e la minaccia nulla possa giustificare (questo sì) la sofferenza di milioni o miliardi di persone innocenti.
Comunque è bene chiarire che oggi deterrenza prevede l’impiego della forza
.
Cari saluti!
E.S.
PS per chi dovesse pensare che bisogna essere solo carne da macello (posto che io preferisco essere vittima piuttosto che carnefice) dico che il ricorso alla violenza è impossibile da evitare del tutto, essa dovrebbe tuttavia essere l’extrema ratio e procurare il minore danno possibile (sempre secondo le circostanze).
L’impiego potenziale della forza. O meglio la minaccia del suo impiego.
Teofilo, la deterrenza è, per esempio, un elemento fondante del diritto. La minaccia di una sanzione (pena) ha una funzione deterrente nei confronti dei reati. Anche in questo caso, ad esempio, si minaccia l’uso della forza.
Tu affermi “il ricorso alla violenza è impossibile da evitare del tutto, essa dovrebbe tuttavia essere l’extrema ratio e procurare il minore danno possibile“. Bene. La deterrenza è proprio uno dei modi per ridurre al minimo il ricorso alla violenza.
Posso darti un modestissimo consiglio? Se già non l’hai fatto leggi “The Strategy of Conflict” del Premio Nobel Thomas Schelling. In italiano è stato tradotto dalla Bompiani. Uno dei testi indispensabili per capire l’interazione strategica, in ogni campo della vita umana.
Se poi l’argomento dovesse piacerti ti consiglio il secondo testo di Schelling: “Arms and influence“.
Per capire chi è stato Schelling ed il suo ruolo nella Guerra Fredda (e nella storia internazionale): “The Strategist: The Life and Times of Thomas Schelling“. Lo sto leggendo in queste ore. Veramente interessante ed istruttivo.
E’ questa Vate? 😛

E’ vero. Non parla di deterrenza. In pratica, propone un programma di manipolazione psico-endocrinologica di qualche miliardo di persone al fine di renderle tutte delle innocue e mansuete pecorelle! Scuola (sur)realista di relazioni internazionali
Nella vita speravo di avere le qualità di un condottiero e invece ho acquisito quelle di un … conduttore !
Scherzi a parte trovo la cosa “strana/buffa” e divertente.
Il Silenzio di SILENDO però mi incuriosisce …..
B.A. CONDUTTORE
x Morgana :
un po’ datato 1947 …
http://www.foia.cia.gov/docs/DOC_0000256604/DOC_0000256604.pdf
B.A. 47
P.S. SILENDO la smetto di lanciare documenti …storici
Ciao Babbano, adesso me lo leggo…ma pensi che questo c’era anche nel Dossier Mitrokhin? Personalmente non ho competenze molto approfondite: ho seguito un convegno di studi nel 2004 e qualche resoconto. Ti ringrazio
Morgana