Dal Sole 24 Ore, di Marco Ludovico:
Si delinea una mini-riforma dei servizi segreti. Al Copasir, infatti, la scorsa settimana è stata concordata una scaletta di interventi per rafforzare e razionalizzare il funzionamento di Dis (Dipartimento informazione e sicurezza), Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) e Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna).
Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Massimo D’Alema (Pd), dovrà stendere un disegno di legge che, stanti le intenzioni bipartisan, dovrebbe trovare rapida approvazione anche se non sarà facile fare i conti con i calendari parlamentari da qui alla fine della legislatura. L’obiettivo è di fare, come si dice al Copasir, la «manutenzione» della legge n. 124 del 2007. In concreto, si tenta di risolvere i problemi insuperati dall’ultima riforma. Come le sovrapposizioni, le ambiguità e le incertezze, se non le contrapposizioni, nelle rispettive attività di Aisi (ex Sisde) e Aise (ex Sismi) quando non è chiaro il confine tra il lavoro delle due agenzie. Le zone grigie restano almeno in parte e non è servito oltrepassare la divisione tra servizio civile (Sisde) e militare (Sismi) o la dipendenza, rispettivamente, dal ministro dell’Interno e della Difesa, oltre alla presidenza del Consiglio, come ha previsto la legge 124. L’intervento normativo in programma intende dare più poteri al Dis, guidato dal prefetto Gianni De Gennaro, proprio per garantire la massima operatività delle agenzie. Si sta studiando, poi, la possibilità di accentrare al Dis una serie di servizi replicati nelle due strutture senza stretta necessità, come la logistica e la formazione.
La razionalizzazione degli uffici in realtà è già allo studio – senza fare ricorso a una norma di legge – e dovrebbe essere anche la logica conseguenza di una spending review in atto in tutta la pubblica amministrazione. La revisione della spesa, del resto, è tema caro al presidente del Consiglio, Mario Monti, che ne ha parlato anche nella sua audizione al Copasir.
È probabile, tra l’altro, che – come del resto era già in programma – sia presto in arrivo un’altra quota di pensionamenti nell’intelligence: il progetto risale al luglio 2010 e prevede fuoriuscite con 57 anni di età, 40 anni di contributi e 20 anni di anzianità nei servizi di informazione e sicurezza. Il testo della mini-riforma prevede poi un ruolo maggiore di controllo del Copasir. Riguarda i rapporti con gli ispettori degli agenti segreti: sono quattro – un prefetto, un generale dell’Esercito, un ambasciatore e un magistrato – e dipendono dal presidente del Consiglio, ma il comitato parlamentare vorrebbe una corrispondenza più serrata in caso di indagini e inchieste.
Il potere di controllo del comitato parlamentare dovrebbe esercitarsi anche sul Ris, il reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore della Difesa: il tema è stato discusso con il ministro Giampaolo Di Paola. Il Ris è un servizio segreto militare non inserito, però, nel sistema intelligence previsto dalla legge 124, che gli affida compiti di «ogni attività informativa utile al fine della tutela dei presidi e delle attività» delle Forze armate all’estero.