Nel grafico a pag. 17 si evince che nel 2011 il Ministro degli esteri è stato il primo cliente istituzionale per numero di informative/analisi. Siccome c’è voluta la legge di riforma per introdurre un obbligo di informazione tempestiva e continuativa al Ministro in questione, mi chiedo se ciò abbia sanato un’anomalia o anche in precedenza vi erano buone prassi in tal senso, al di là del fatto che tali rapporti fossero “cordiali” o meno.
L’MI6, se non sbaglio, è addirittura incardinato presso il foreign office. Non credo si tratti di emulazione, ma di apprendere dalle migliori tradizioni 😉
Aggiungo una considerazione.
Nella relazione dell’anno scorso, lo stesso grafico includeva l’Autorità delegata, ovviamente risultando di gran lunga il primo destinatario di analisi/informative.
Il fatto che sia stata depurata dal grafico può voler dire che ci si è accorti che era tautologico inserire tale organo, per la semplice ragione che è ovvio che la presidenza del consiglio sia il primo cliente della presidenza del consiglio.
Non vedo altre ragioni, considerato inoltre che, relativamente al 2011, l’Autorità delegata ha operato fino a metà novembre.
Buonasera a tutti, Linus grazie dell’imbeccata. In effetti pensiamo al Dipartimento di Stato USA, l’attività informativa è molto più radicata no? Se non sbaglio il padrone di casa un po’ di tempo fa ci aveva postato un documento al riguardo. Il nostro MAE secondo me è sempre stato un po’ moscio e poco strategico (mi riferisco era Frattini).
Forse il dibattito non interessa a molti avventori del blog, visto che per la maggior parte sono militari/forze di p.s. 😉
Ma
Se è vero che il Mae è un gran consumatore di prodotti di intelligence e che non ha una propria struttura;
Se è vero che il consumatore ha sempre ragione;
Allora è legittimo che reclami uno spicchio significativo della sfera direzionale.
Da una lettura rapida e parziale mi sembra un prodotto di ottimo livello, sensibilmente superiore a quelli di qualche anno fa.
Segnalo, intanto, 5 cose che mi sono sembrate interessanti:
– i nostri apparati stanno approcciando alla funzione previsionale in modo “sistemico”* ; a pag. 8 della Relazione è riportato che “l’azione di prevenzione e contrasto focalizzata sugli intertessi del Paese e sulla tutela degli interessi nazionali” si esplica mediante la creazione di un “early warning system a protezione delle istituzioni democratiche e dei valori fondamentali dello Stato“;
– si iniziano a muovere i primi passi verso la definizione del concetto di “sicurezza nazionale” (vedi schema sintetico a pg. 14);
– sono stati isitituiti dei “punti di collegamento unitario” presso i Ministeri che compongono il CISR; in sostanza, presso le Amministrazioni Centrali coinvolte nel processo di elaborazione degli indirizzi generali della politica informativa per la sicurezza (Difesa, Interno, Esteri, Sviluppo Economico, MEF, Giustizia) è prevista la presenza di personale del comparto intelligence che svolga funzione di raccordo tra ciascun Dicastero e il SISR;
– il mantenimento dei “tavoli di coordinamento” presso il DIS (già menzionati nella precedente edizione della Relazione) e cioè di strutture dedicate alla trattazione di determinati settori/minacce e finalizzate a creare sinergia info-operativa tra le 2 Agenzie in tali specifici ambiti;
– il livello di attenzione che il SISR sta rivolgendo alla cybersecurity* (in linea con il trend delle IC degli altri paesi).
buongiorno a silendo e a tutti gli appassionati.
la relazione si presenta bene, a mio avviso,tenuto conto delle obiettive difficoltà di riferire senza entrare nel dettaglio in quanto è un prodotto pubblico, non classificato e destinato ad essere letto da chiunque, anche dalle controparti interessate.
mi sembra opportuno tentare la definizione di alcuni capisaldi, anzi indispensabile se si vuole creare la cultura della sicurezza. però che abuso di termini inglesi! non si tratta di un documento da trattare in lingua e magari in sede internazionale……….. comunque si migliora, per fortuna, almeno come immagine.magari è la via per arrivare, formalmente, al servizio unico. ops, lapsus di vecchiaia: agenzia unica.
se non sbaglio il mae era già destinatario di un importante numero di informative, in passato forse gestite perlopiù dalle singole ditte.
Nel grafico a pag. 17 si evince che nel 2011 il Ministro degli esteri è stato il primo cliente istituzionale per numero di informative/analisi. Siccome c’è voluta la legge di riforma per introdurre un obbligo di informazione tempestiva e continuativa al Ministro in questione, mi chiedo se ciò abbia sanato un’anomalia o anche in precedenza vi erano buone prassi in tal senso, al di là del fatto che tali rapporti fossero “cordiali” o meno.
L’MI6, se non sbaglio, è addirittura incardinato presso il foreign office. Non credo si tratti di emulazione, ma di apprendere dalle migliori tradizioni 😉
MI6, se non sbaglio, è addirittura incardinato presso il foreign office
Lo è!
V.
Aggiungo una considerazione.
Nella relazione dell’anno scorso, lo stesso grafico includeva l’Autorità delegata, ovviamente risultando di gran lunga il primo destinatario di analisi/informative.
Il fatto che sia stata depurata dal grafico può voler dire che ci si è accorti che era tautologico inserire tale organo, per la semplice ragione che è ovvio che la presidenza del consiglio sia il primo cliente della presidenza del consiglio.
Non vedo altre ragioni, considerato inoltre che, relativamente al 2011, l’Autorità delegata ha operato fino a metà novembre.
Oppure, diplomatici alla riscossa?
Caro Linus, ti confesso che ancora non sono riuscito a leggerla
Adesso però provvedo 😀
Buonasera a tutti, Linus grazie dell’imbeccata. In effetti pensiamo al Dipartimento di Stato USA, l’attività informativa è molto più radicata no? Se non sbaglio il padrone di casa un po’ di tempo fa ci aveva postato un documento al riguardo. Il nostro MAE secondo me è sempre stato un po’ moscio e poco strategico (mi riferisco era Frattini).
Ahimè non solo il Ministero degli Esteri…
Forse il dibattito non interessa a molti avventori del blog, visto che per la maggior parte sono militari/forze di p.s. 😉
Ma
Se è vero che il Mae è un gran consumatore di prodotti di intelligence e che non ha una propria struttura;
Se è vero che il consumatore ha sempre ragione;
Allora è legittimo che reclami uno spicchio significativo della sfera direzionale.
Soddisfatti o rimborsati? 😉
E’ più facile “cornuti e mazziati” 😛
Grazie, lo aspettavo.
Da una lettura rapida e parziale mi sembra un prodotto di ottimo livello, sensibilmente superiore a quelli di qualche anno fa.
Segnalo, intanto, 5 cose che mi sono sembrate interessanti:
– i nostri apparati stanno approcciando alla funzione previsionale in modo “sistemico”* ; a pag. 8 della Relazione è riportato che “l’azione di prevenzione e contrasto focalizzata sugli intertessi del Paese e sulla tutela degli interessi nazionali” si esplica mediante la creazione di un “early warning system a protezione delle istituzioni democratiche e dei valori fondamentali dello Stato“;
– si iniziano a muovere i primi passi verso la definizione del concetto di “sicurezza nazionale” (vedi schema sintetico a pg. 14);
– sono stati isitituiti dei “punti di collegamento unitario” presso i Ministeri che compongono il CISR; in sostanza, presso le Amministrazioni Centrali coinvolte nel processo di elaborazione degli indirizzi generali della politica informativa per la sicurezza (Difesa, Interno, Esteri, Sviluppo Economico, MEF, Giustizia) è prevista la presenza di personale del comparto intelligence che svolga funzione di raccordo tra ciascun Dicastero e il SISR;
– il mantenimento dei “tavoli di coordinamento” presso il DIS (già menzionati nella precedente edizione della Relazione) e cioè di strutture dedicate alla trattazione di determinati settori/minacce e finalizzate a creare sinergia info-operativa tra le 2 Agenzie in tali specifici ambiti;
– il livello di attenzione che il SISR sta rivolgendo alla cybersecurity* (in linea con il trend delle IC degli altri paesi).
*Giò, non ti alterare! 😀
… e speriamo che questo livello di attenzione aumenti sempre di più…
buongiorno a silendo e a tutti gli appassionati.
la relazione si presenta bene, a mio avviso,tenuto conto delle obiettive difficoltà di riferire senza entrare nel dettaglio in quanto è un prodotto pubblico, non classificato e destinato ad essere letto da chiunque, anche dalle controparti interessate.
mi sembra opportuno tentare la definizione di alcuni capisaldi, anzi indispensabile se si vuole creare la cultura della sicurezza. però che abuso di termini inglesi! non si tratta di un documento da trattare in lingua e magari in sede internazionale……….. comunque si migliora, per fortuna, almeno come immagine.magari è la via per arrivare, formalmente, al servizio unico. ops, lapsus di vecchiaia: agenzia unica.
se non sbaglio il mae era già destinatario di un importante numero di informative, in passato forse gestite perlopiù dalle singole ditte.
Qualcuno ha già disponibile la Relazione del 2012? Grazie.