Grazie alla segnalazione di un illustre utente ho scoperto che il 24° Rapporto Italia dell’Eurispes contiene un sondaggio sulla fiducia dei cittadini italiani verso il Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica.
Qui di seguito quanto riportato nel sito della nostra Intelligence:
I Servizi segreti compiono un balzo in avanti, raccogliendo la fiducia del 40,6% degli intervistati, rispetto al 30,5% dell’anno passato.
A questo dato corrisponde evidentemente un livello di non o scarsa fiducia pari al 57,3%, a conferma del fatto che la storia recente del nostro Paese non ha reso giustizia al ruolo svolto silenziosamente dai nostri servizi di sicurezza, così come è vero che questi sono stati esposti spesso, anche ingiustamente, alle cronache per comportamenti, veri o presunti, non del tutto corretti.
Tuttavia, essi svolgono un ruolo essenziale per la difesa della nostra sicurezza, e il loro compito non è tanto quello di reprimere eventuali reati, quanto quello di impedire che si attenti alla sicurezza dello Stato. Non avremo mai la possibilità di avere contezza in termini statistici del lavoro svolto dai Servizi, né di conoscere lo svolgersi delle singole operazioni, e neppure potremo mai sapere con esattezza che cosa essi siano riusciti ad impedire con il loro lavoro e che cosa ci sia stato risparmiato grazie al loro impegno.
Gentile Silendo,
credo che l’informazione vada letta al contrario. In effetti un balzo in avanti di 10 punti non è da poco, anche perchè l’intero settore pubblico, se si esclude il Presidente Napolitano, soffre di poco consenso.
Io direi che si può essere soddisfatti…
Anonimo
Sì, sono d’accordo.
Ricordo, sullo stesso argomento, il sondaggio della Fondazione ICSA.
Ragazzi,
ma qualcuno sa con quale passo stanno procedendo i nuovi reclutamenti di personale qualificato?….sono di prossimo inzio o bisogna ancora aspettare?una vocina mi ha fatto sapere che ci sono stati dei ritardi per un “congelamento” dei fondi dovuto alla nota situazione economica dei mesi scorsi, ma adesso dovremmo esserne usciti e quindi pronti a partire.
Personalmente posso solo dire che non ho alcuna news in materia.
Mi dispiace
Penso che nel colloquio della scorsa settimana tra il Premier ed il Direttore del DIS si sia affrontata anche questa questione. Speriamo che la primavera porti novità.
Babilonia, cosa intendi per personale qualificato?
Proveniente dalle FF.AA. e FF.OO…oppure altro?
Martin BISHOP
Benvenuto Martin
Ciao Martin! per personale qualificato mi riferivo a tutti coloro in possesso dei requisiti accademici e professionali specifici per i vari profili di impiego indipendentemente dall’ambiente di provenienza (militare, civile, P.A., etc..). Ormai penso sia iniziata una nuova era in cui il “must” da seguire nelle assunzioni sia dettato dal “profilo di impiego” e non più solo quello meramente clienterale. Ovviamente la “sponsorship” , se autorevole , ha e deve avere la sua importanza nelle OO.SS. unicamente nel garantire l’affidabilità del soggetto, ma non certo ad assegnargli a sentimento quelle competenze specifiche necessarie ad espletare l’incarico.
Spero di aver chiarito.
Nessuno a parte il Padrone di casa, sa se siamo prossimi ad un pacchetto di assunzioni?
Le versioni ufficiali “da stampa” sostengono, come riportato nell’articolo segnalato oggetto di post in questo blog, che qualcuno sia già stato assunto (l’intervista al nuovo entrato nell’Aise, di “Panorama”, è stata tra l’altro trascritta anche nel sito istituzionale).
In aggiunta, ricordo che verso il 20 dicembre scorso era uscito forse su “Liberazione”, ma potrei sbagliare, un articolo il cui titolo era approssimativamente “007, licenza di spendere”, nel quale si parlava di 40 assunzioni effettuate nell’Aise circa una settimana prima.
Buona giornata a tutti!
17 dicembre, per la precisione.
http://www.difesa.it/SMD/Ufficio_Pubblica_Informazione/Eventi397/2011-12/Documents/RS_am_171211.pdf
Silendo, un vero cecchino!
Ammiratissimi complimenti!
ora capisco perchè gli hanno bloccato i forndi! no comment………..
Grazie JD Clayton
Ciao Silendo, il 40, 6 per cento degli italiani ha fiducia nei servizi…dopo aver letto il link del 17 dicembre ho capito a cosa pensa il restante 59,4….ad ogni modo visto che questo argomento lo hai abilmente affrontato qualche tempo fa….e mi pare ci fossero animi abbastanza scaldati, me compresa….mi sento di affermare per mantenere equilibrio che probabilmente vi sono settori professionali in cui fare riferimento a soggetti noti dovrebbe avere valenza di affidabilità e non di opportunismo.
Morgana Fiduciosa ma non fessa
Ciao Silendo e tutti i silendiani del Pianeta Silendo …
.”Tuttavia, essi svolgono un ruolo essenziale per la difesa della nostra sicurezza, e il loro compito non è tanto quello di reprimere eventuali reati, quanto quello di impedire che si attenti alla sicurezza dello Stato. Non avremo mai la possibilità di avere contezza in termini statistici del lavoro svolto dai Servizi, né di conoscere lo svolgersi delle singole operazioni, e neppure potremo mai sapere con esattezza che cosa essi siano riusciti ad impedire con il loro lavoro e che cosa ci sia stato risparmiato grazie al loro impegno”….
prima della buonanotte, non so il lavoro quotidiano dove vi porta , ma NON CI SONO SUPEREROI, ci sono alcune persone che ogni giorno svolgono un Servizio attraverso la responsabilità delle proprie azioni evitando di fare del male agli altri e difendendo la sicurezza dello Stato….e forse ogni tanto anche se rischiano la vita hanno veramente un grande cuore.
Morgana tanto fiduciosa
Ecco, questo a mio avviso è un limite nella cultura dell’intelligence del nostro Paese.
L’idea, cioè, che i Servizi servano esclusivamente per difenderci, per impedire che si attenti alla sicurezza dello Stato e dei cittadini.
L’Intelligence serve per acquisire informazioni segrete anche per questo ma, direi io, soprattutto per conseguire/realizzare l’interesse nazionale.
Appiattire l’attività dei Servizi (e la percezione diffusa presso i cittadini) sulla sola difesa/sicurezza – o, in altri termini, sul contrasto al terrorismo ed alla criminalità – oltre che oggettivamente errato non fa che svilire la “funzione Intelligence” rendendola, alla fine, una sorta di “polizia-bis” o, agli occhi di alcuni, una specie di “polizia segreta”…
….chi dorme non piglia intelligence….
…”L’Intelligence serve per acquisire informazioni segrete anche per questo ma, direi io, soprattutto per conseguire/realizzare l’interesse nazionale.”
…..è molto ampio…cosa intendi?….
Morgana
Sì, è molto ampio infatti. Dipende dagli obiettivi e dalle strategie fissate dal governo di quel dato Paese.
Molto molto molto schematicamente, l’Intelligence serve principalmente ad:
1) informare la leadership di un Paese su intenzioni/capacità degli attori (statali e non) considerati rilevanti e sui rischi/opportunità di quel dato Paese;
2) agire in modo riservato/occulto (operazioni coperte, disinformazione/influenza, ecc.).
Tralasciando il punto 2 per sinteticità e concentrandoci sul primo punto puoi ben capire come una Intelligence che operi solo a difesa della sicurezza (rischi) dei cittadini e dello Stato (attenzione: non sto sostenendo che la nostra Intelligence faccia solo questo e non sto sostenendo che la sicurezza dei cittadini non sia importantissima!) svolge quantomeno metà della sua funzione istituzionale. Lavora sui rischi ma non sulle opportunità. Da che mondo è mondo lavorare solo o principalmente sui rischi dimenticandosi delle (o comunque subordinando le) opportunità è una distorsione grave.
Ecco, ciò che io noto è che la cultura italiana dell’intelligence, per ben noti motivi storici, tende ad essere appiattita sulla sicurezza dimenticandosi il resto.
Per il cittadino i Servizi servono a difenderci (dai sovietici prima, da Bin Laden e dalla criminalità dopo), per il politico medio i Servizi servono a difenderLO (…).
Ampliando un attimo il discorso, la funzione dell’Intelligence è direttamente connessa agli obiettivi di un Paese ed alle strategie pianificate dal governo dello stesso per raggiungere quegli obiettivi. Serve cioè principalmente a fornire al governo un “bene”, il bene conoscenza. Quella conoscenza funzionale all’individuazione di obiettivi ed alla formulazione di strategie che altre istituzioni non possono fornire.
Se il governo non ha visione, non ha obiettivi e non ha strategie l’Intelligence tende a… languire ed a lavorare solo o principalmente sul “bene” sicurezza. Un bene che, però, anche altre Istituzioni dello Stato forniscono (Forze di Polizia, Forze Armate, Magistratura) e per le quali, sotto alcuni punti di vista, sono più attrezzate.
In tal caso si rischia, a mio avviso, una vera e propria distorsione nel governo della cosa pubblica in quanto un’Istituzione, i Servizi, svolge il 50% della sua funzione e, per giunta, quel 50% è già in parte fornito da altre Istituzioni dello Stato. Mentre il 50% mancante se non lo fornisce l’Intelligence non lo può fornire compiutamente (e legalmente) nessuna Istituzione.
Concordo!
A mio modesto avviso, l’interesse nazionale è ciò che ci rende liberi, sicuri e prosperi
Linus
Purchè sia individuato…
😉
R.
Buongiorno ! Sil concordo anch’io con te!
@Morgana: un buon significato d’intelligence lo trovi in questo sito http://www.osint.it/intelligence-osint.asp ,ma conta che questo è solo uno dei processi che la stessa utilizza(in questo caso Osint!). Questo invece è il significato che viene descritto dal sito dei Servizi Italiani http://www.sicurezzanazionale.gov.it/web.nsf/pagine/intelligence .
Ti consiglio di leggere questa ricerca :
http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti_militari/CeMISS/Pubblicazioni/Documents/18068_ricerca_Dpdf.pdf
A presto
Grazie Silendo, Ga78 ecc…silendiani per specifiche ed approfondimenti,
in particolare l’idea d’intelligence come opportunità che uno Stato dovrebbe intravedere non è semplice da rintracciare, anche se di recente con stupore un evento -convegno di studi sull’intelligence economica ha per la prima volta evidenziato le possibilità di esaltare il carattere propositivo di soggetti che possono far crescere l’interesse economico. Mi era capitato in passato di avere tracce di questo approccio, per così dire di sviluppo e di opportunità, nei convegni della Johns Hopkins…davvero ragguardevoli per l’apertura…a volte ripenso ai “Discepoli di Sais”: accade a un uomo di alzare il velo della dea di Sais, e cosa scopre? Meraviglia delle meraviglie…se stesso.
Morgana
Ecco, vedi… questo è il punto.
Tu scrivi che un’idea del genere “non è semplice da rintracciare“. Permettimi…dovresti scrivere: “non è semplice da rintracciare IN ITALIA”. Perchè all’estero l’Intelligence è proprio quest’idea… 😉
E non parlo solo di manuali professionali o testi accademici. Parlo proprio di cultura professionale specifica, applicata. Parlo di percezione da parte delle elites e da parte della popolazione.
Il fatto che tu abbia trovato tracce di questo approccio in ambito SAIS la dice lunga… 😉
Ti ringrazio per la puntualizzazione..l’avevo sottinteso.
Tuttavia, penso che l’Italia in termini di intellingence soffre di tre limiti: 1) il legame vincolante con la sicurezza/difesa istituzionale e in divisa; 2) il legame storico con la tradizione dei servizi belligeranti che hanno accompagnato le guerre mondiali 3) il legame della tradizione giuridica sorta con il codice Rocco degli anni ’30 e che fa apparire il sistema giustizia alquanto obsoleto.
Tutto ciò è a mio riguardo giusto e appropriato, ma altri Paesi europei hanno superato questi ancoraggi, intendo non hanno dimenticato la storia, le sofferenze e i martiri, ma hanno sicuramente sublimato la tradizione…e con meraviglia vivono la memoria storica come apertura al confronto.
Inoltre in alcuni Paesi europei, e anche in alcune città italiane c’è molta attenzione e riguardo ad essere comunicativi e a capire l’intelligenza e la professionalità, assolutamente non si lasciano influenzare da conoscenze ed opportunismi, ma l’individuazione di soggetti che possono far crescere l’interesse nazionale è data non da “chi conosce chi”, piuttosto “chi ha competenze e in cosa”, alias capacità.
Finchè non riusciremo a superare i limiti dell’interesse individuale, le elites e il singolo cittadino faranno l’interesse particolare e non il bene della Nazione.
Morgana
Ga non tutti i link inseriti sono validi 😉
V.
Ciao V.!
Ho capito a cosa ti riferisci! 😉
Secondo Il Secolo XIX il Presidente del Consiglio sarebbe in controtendenza rispetto ai risultati dello studio Eurispes…
anonimo nazionale
Già, ho appena letto…
Monti sa il fatto suo. A Tripoli sicuramente avrà saputo cose che non fanno bene all’onore del Paese Italia
http://www.sicurezzanazionale.gov.it/web.nsf/pagine/link_intelligence
E’ LA RACCOLTA DI TUTTI LINK DELLE AGENZIE DI INTELLIGENCE PER PAESE DA SITO DELLA NOSTRA (OLTRE 100).
INOLTRE VOLEVO LA CONFERMA CHE SONO SPARITI TUTTI GLI ATTI PARLAMENTARI RELATIVI AI VARII DISEGNI DI LEGGE PRESENTATI NEGLI ANNI RELATIVI ALLE NOSTRA.
POI UNA DOMANDA : SECONDO VOI L’ESSERE AFFETTO DALLA CELIACHIA (PIU’ PRECISAMENTE DAL MORBO CELIACO) E’ MOTIVO DI ESCLUSIONE ALLA VISITA MEDICA PER EVENTUALE ASSUNZIONE ?
E SE SEI ASSUNTO E SCOPRI SUCCESSIVAMENTE SCOPRI DI ESSERE AFFETTO DA QUESTA MALATTIA, COSA DOVREBBE ACCADERE ?
HO SCRITTO DOVREBBE VOLUTAMENTE E NON POTREBBE .
B.A.ORG.
P.S. SILENDO DOVRESTI RIMETTERE IN LINEA GLI ATTI PARLAMENTARI SE LI HAI SALVATI (COSA FATTA SICURAMENTE).
EVENTUALMENTE HO UNA COPIA DELL’INTERO ARCHIVIO OSINT
Il prof. Monti sa certamente il fatto suo; piuttosto mi domando se siamo in Libia per onore o, come altri, per piú prosaico interesse.
anonimo nazionale
ps: a costo di annoiare, segnalo nuovo articolo sulla guerra invisibile (per ora?) tra Iran e Israele di Meotti su Il Foglio
“piuttosto mi domando se siamo in Libia per onore o, come altri, per piú prosaico interesse.”
ciao Anonimo Nazionale
cosa intendi?
Mi scuso per l’artifizio retorico del “mi domando” col quale intendevo esprimere il convincimento che le relazioni internazionali e, soprattutto il sotto-insieme delle attivita’ di intelligence, si fondano sull’interesse nazionale. Se penso alla Libia mi vengono in mente petrolio, terrorismo, flussi di migranti, traffico di stupefacenti.
Credo, infine, che Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Qatar e alcuni altri Stati siano interessati alla Libia per motivi diversi dall’onore, qualita’ importante, a mio modesto avviso, per gli individui, meno per gli Stati.
anonimo nazionale
Sottoscrivo in toto!