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    barry lyndon at |

    rimanendo in tema di rapporto tra criticità del sistema economico di un Paese e sicurezza nazionale, pongo alla vostra attenzione il bollettino appena pubblicato dalla Banca d’Italia:

    http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/bollec/2012/bolleco68/bollec68/boleco_68.pdf

    il documento offre un’analisi dettagliata dell’anno lasciato alle spalle (2011) e dei primi mesi del 2012 ed evidenzia i principali punti deboli del nostro sistema economico-finanziario ma anche i miglioramenti della economia italiana, che, seppure marginali, hanno interessato alcuni settori.

    tra le criticità segnalate:

    —  “in aprile gli spread sui titoli di Stato sono tornati ad aumentare in misura rilevante, pur restando ancora molto inferiori ai massimi raggiunti in gennaio.Sono tornate a diffondersi tra gli operatori preoccupazioni sulle prospettive di alcuni paesi dell’area. I timori di un rallentamento più pronunciato della crescita globale hanno accentuato la preferenza per i titoli dei paesi ritenuti più sicuri“;

    — “nel quarto trimestre del 2011 il PIL in Italia è diminuito dello 0,7 per cento sul periodo precedente, riflettendo il calo della domanda interna […] Per i primi mesi del 2012 l’andamento degli indicatori congiunturali prefigura un’ulteriore diminuzione dell’attività produttiva”;

    — “la ripresa dell’occupazione si è arrestata negli ultimi mesi del 2011″;

    — “i consumi sono rimasti deboli nei mesi più recenti, soprattutto nel comparto dei beni durevoli. Gli investimenti delle imprese risentono degli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata e della debolezza della domanda interna, nonché delle tensioni, pur in attenuazione, sulle condizioni di finanziamento”.

    tra gli aspetti “positivi”:

    — “nell’area dell’euro, sulla base degli indicatori congiunturali, la contrazione dell’attività economica si è attenuata nel primo trimestre dell’anno in corso“;

    — “l’inflazione al consumo è scesa in marzo al 2,6 per cento sui dodici mesi, dal 3,0 nell’ultimo trimestre dello scorso anno“;

    — “nel 2011 l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche è sceso di sette decimi di punto rispetto al 2010, al 3,9 per cento del PIL. Al netto della spesa per interessi si è registrato un avanzo di un punto percentuale del PIL” *.

    * su questo punto, pur non essendo un tecnico, nutro qualche perplessità, anche perchè la crescita del PIL nel 2011 è stata molto più contenuta di quella stimata (0,4% invece che intorno all’ 1 % stimato) e perché il valore del debito sul PIL è anch’esso cresciuto rispetto alle stime (da 118,7 % a 120,1%).

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    1. avatar
      half-baked at |

      La risposta è qui:
      Al netto della spesa per interessi si è registrato un avanzo di un punto percentuale del PIL”
      Questo è il cosiddetto avanzo primario, un indicatore che prescinde dal costo del debito (tassi d’interesse). E’ interessante perchè in sostanza dice come lo Stato sta gestendo il rapporto spese-entrate al netto del fatto che sul debito già collocato occorre pagare gli interessi.
      Dati i tassi molto elevati – in particolare la scorsa estate, quando lo spread raggiunse i massimi – la spesa per interessi nel 2011 è stata parecchio pesante. Il che fa sì che pur in presenza di avanzo primario ci si trovi a vedere un aumento dell’indebitamento. La debolissima dinamica del PIL fa il resto.

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