Dal Telegraph:
On Thursday, diplomats told The Daily Telegraph that the International Atomic Energy Agency had now substantiated evidence that Iran was a running weapons programme alongside its known civilian nuclear programme.
The IAEA report due to be released later this month is likely to herald resolutions before the United Nations for more sanctions against Iranian institutions, possibly including the Central Bank of Iran, which would have a severe effect on the country’s already staggering economy (…)
The Israeli cabinet is split on whether the benefits of an pre-emptive strike on the programme outweigh the inevitable consequences of retaliation either directly or through Iran’s militant proxies Hamas, Islamic Jihad and Hizbollah.
Analysts say the main danger is that Iran will stop short of actually building a nuclear weapon, but leave itself with sufficient “breakout capacity” – the ability to do so quickly – that it will become a de facto nuclear power with the strategic weight and deterrent effect that implies.
That would leave Israel in an ever more isolated position, unable to assert its own security but without a pretext for attacking its main regional enemy.
“This report will be a watershed in that it will confirm suspicions about Iranian work on weapons development,” said Mark Fitzpatrick, director of the non-proliferation and disarmament programme at the International Institute for Strategic Studies.
“I don’t expect that this information will be a smoking gun in terms of developing nuclear weapons, but it will certainly confirm Iran’s interest in having that option ready.
Salve.
Chiedo al competente curatore del blog, se "egli" si fida dei rapporti dell'AIEA e cosa pensa delle dichiarazioni di Simon Peres di oggi.
grazie
Uff. Formazione U.S.N.
Buongiorno

Avevo scritto un lungo commento e per errore l'ho cancellato
Sintetizzo quanto avevo scritto in precedenza.
Per formazione e carattere non mi "fido" mai. Cerco di valutare criticamente e di contestualizzare qualunque informazione, analisi o studio. Di conseguenza farò così anche con il report dell'Agenzia.
Nel caso specifico, ho letto molti documenti dell'AIEA e li ho trovati in genere ben fatti ed utili. L'Agenzia, tra l'altro, ha dimostrato nel corso degli anni di avere elevate competenze in materia.
Riguardo a Peres, inquadro le sue dichiarazioni nell'ambito di un più alto livello di tensione sul programma nucleare iraniano.
Secondo me la questione è la seguente: il governo israeliano sta davvero pianificando un attentato oppure bluffa per aumentare la pressione su Teheran.
Confesso che non so rispondere.
Tenderei a pensare che: a) un attacco non verrà anticipato da fughe di notizie: b) Israele non attaccherà da solo ma con l'aiuto americano: c) gli USA non hanno intenzione di impelagarsi in un altro casino in Medio-Oriente.
Però non posso non considerare che: a) non è detto che, prima o poi, una fuga di notizie non anticipi un vero attacco; b) Israele potrebbe scegliere di forzare la mano sulla questione iniziando l'attacco da solo; c) Washington potrebbe ritenere conveniente un attacco che miri ad indebolire l'Iran proprio adesso che i suoi presidi medio-orientali si stanno svuotando.
Detto in altri termini, io credo che un attacco all'Iran non sia razionale (controproducente per Washington e pericolosissimo per Israele) ma non sempre la razionalità guida gli affari strategici.
Personalmente ritengo più possibile un attacco Nato o Usa (magari con Israele appresso) quando sarà evidente che Obama sarà messo maluccio per la sua rielezione (e già lo è) oppure dopo un anno dalla possibile elezione di un rivale repubblicano che in campagna elettorale giuocherà bene le sue carte in chiave sfacciatamente filosionista.
Non credo comunque che Israele parta da solo lancia in resta. Troppo compromettente farlo da soli!
Fernando Volpi – vicepresidente U.S.N.
La ringrazio per la risposta.
Non mi fido molto dei "report ad utilitas".
Sono convinto anche io che Peres stia bluffando, probabilmente per forzare gli Atlantici, dopo l'inaspettata mossa dell'Unesco.
Credo che ci sia una partita a scacchi che riguardi l'Aipac e le Presidenziali USA del 2012.
Se non erro, cmq, nella storia di Israele, la dottrina militare più utilizzata è sempre stata quella dell'attacco partendo per primi.
Per la Libia cmq non è stata usata la tattica dell'attacco silente, ma invece le informazioni alla stampa, seppur manipolate e con il contagoccie,
Da tener in considerazione l'aspetto economico riguardante le spese di guerra che adesso non ritengo gli Stati
E in teoria, prima avrebbero da "sistemare" la Siria, con il solito metodo delle rivoluzioni colorate.
Staremo a vedere.
Avrò il piacere di ritornare qui.
Cordialità.
Uff. Formazione U.S.N.
Mah ! mah ! e poi mah!…condivido quello che dice Silente. Ho conosciuto Peres e tutto mi sembra che sia un falco…quindi se ha dato un battito d'ali di falco. Per me è solo il classico "siamo sempre pronti". E nel deserto del Negev sono davvero pronti: decollo armato in sessanta secondi.
Cmq in un piano del genere il problema non è la Siria, bensì la Turchia.
Solo se fosse veramente accerchiato al punto di vedere e sentire chiaramente prossima la sua fine, allora il primo colpo alla Bassora ci potrebbe essere. Tuttavia è dai tempi di Moshè Dayan che gli alti ufficiali sono molto equilibrati in periodi di massima tensione.
Shalom ! nel senso vero speriamo…della parola.
Nessuno
spero che mi perdoniate i numerosi errori che faccio nella velocità di battitura…come i precedenti…."tutto (Peres) mi sembra fuorchè un falco.." Non me la sentivo di acquisire il fatto che il mio computer possa essere dislessico. E' solo velocità quella che necessaria per riservarsi quei pochi minuti piacevoli di lettura che il Preside Silente offre !
Nessuno
Non preoccuparti, Nessuno… 😉