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    utente anonimo at |

    Buonasera Mr. Silendo,
    è utile comprendere questa potenzialità..tanto più se è attendibile che tra Siria e vicinato Libano intercorre un traffico di armi…non so se qualcuno gli ha mai fatto vedere un pò di capoeira…nel senso che in OSINT la raccolta di informazioni è un arduo lavorio, ma in HUMINT è praticamente un enigma..tipo in "Mars Attack"…lanciare una colomba agli alieni è un segno di guerra…allora che fare?

    Morgana

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    utente anonimo at |

    c'è da tenere in consideraxione un fondamentale e cioè il petrolio quindi ritengo assai ardua un'intervento della nato anche se geograficamente è pur sempre un punto strategico come la turchia ma in turchia è diverso sotto diversi aspetti politci.

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    utente anonimo at |

    Dopo il fallimento dell’accordo con la Lega araba, la Siria è sempre più isolata. Da otto mesi il regime di Bashar al Assad continua la sanguinosa repressione contro le forze di opposizione senza fare alcun passo indietro. La decisione della Lega araba di sospendere la Siria e di imporre sanzioni al regime richiama ancora una volta l’attenzione su quella che è la situazione nel Paese, ormai sull’orlo di una guerra civile.

    La Lega araba ha chiesto ai paesi membri di richiamare i loro ambasciatori a Damasco, rinnovando l’appello al regime siriano di porre fine alle violenze che secondo le stime delle Nazioni Unite hanno provocato oltre 3.500 morti.

    A votare a favore della decisione diciotto dei 22 membri della Lega, che ha invitato tutte le correnti dell’opposizione siriana a ritrovarsi al Cairo nei prossimi tre giorni per definire un “progetto di transizione”.

    L’ambasciatore siriano presso la Lega araba, Youssef Ahmad, ha detto che la sospensione decisa è “illegale e contraria al trattato” dell’organizzazione. Questa è una decisione che “mette fine all’azione araba comune, e prova che l’amministrazione (della Lega) segue un programma scritto dagli americani e dagli occidentali”, ha affermato Ahmad alla tv di stato siriana.

    A nulla sono serviti gli appelli che la Lega Araba aveva fatto negli scorsi giorni chiedendo al regime di Damasco di mettere fine alle violenze, liberare i detenuti arrestati durante la repressione, ritirare le forze di sicurezza dalle strade, e avviare un dialogo con i gruppi di opposizione. In realtà Assad aveva accettato queste proposte ma nonostante ciò ha continuato a reprimere la manifestazioni di dissenso. Ieri, secondo quanto riferiscono attivisti per i diritti umani, sono stati uccise 12 persone.

    Pieno appoggio dell’Unione Europea alle decisioni della Lega araba. “Appoggiamo pienamente le decisioni prese oggi della Lega araba, che mostrano l’isolamento crescente del regime siriano”, ha dichiarato all’Afp un portavoce del capo della diplomazia dell’Unione Europea Catherine Ashton.

    Anche da parte dell’Europa cresce la pressione nei confronti del il regime siriano. Lunedì l’Unione Europea dovrebbe annunciare ulteriori sanzioni contro la Siria, dopo quelle sulle armi e sulle esportazioni di petrolio.

    La situazione sta diventando sempre più insostenibile e ancora non è dato sapere quanto queste misure riusciranno a fare repressione sul regime siriano. Intanto l’organizzazione in difesa dei diritti umani Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto con cui documenta l’accusa al governo siriano di commettere crimini contro l’umanità. Nel rapporto di HRW ci sono prove che i detenuti siano sottoposti a brutali metodi di tortura compreso l’uso di sbarre di ferro arroventate e la costrizione a rimanere in posizioni di forte stress fisico. Quanto basta, sostiene Human Rights Watch, perché la Lega Araba deferisca la Siria presso la Corte penale internazionale.

    di Elisa Cassinelli

    Principessa

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