L'Intelligence americana sta avviando un programma di ricerca per lo sviluppo di sistemi automatici di monitoraggio dei social networks. Secondo IARPA e DNI infatti "research shows that many significant societal events are preceded by population-level changes in communication, consumption and movement. Some of these changes may be indirectly observable from diverse, publicly available data, but few methods have been developed for anticipating or detecting unexpected events by fusing such data. IARPA’s OSI program will use innovative statistical methods that combine publicly available data in order to alert analysts to changes in population behavior."
Una conferma dell'importanza attribuita dalla Community statunitense ai social media.
L'agenda non è aggiornata, manca Giovanni tra i relatori :D!
Molto interessante la parte "Metrics" invece.
http://www.iarpa.gov/solicitations_osi.html
B.A.
Cercare di prevedere il futuro è molto pericoloso (per chi subisce la previsione).
Una volta che un'organizzazione raggiungesse l'obiettivo di far credere di essere in grado di prevedere il futuro, immediatamente utilizzerebbe questa sua credibilità, invece che prevederlo, per cercare di modificarlo a proprio piacimento.
Le agenzie di rating insegnano. Ovvero come creare un centro di potere mondiale dal nulla.
saluti
ci si può trarre un buon soggetto cinematografico per hollywood !!! Quasi quasi ci farei una pensata.
Se qualcuno sa come indirizzare una domanda di assunzione mi ci candido pe non perdermi lo spettacolo e guadagnare un onesto stpendio 😀
Cmq scherzi a parte, visto che si parla di orizzonti elevati e di altissime professionalità sarei curioso di sapere più in la quali algoritmi di clusterizzazione verrebero inventati e quale sarebbe l'iterazione e l'interazione perpetua informativa su un dato items per averne conferma e dedurre una linea previsionale. Social network e dintorni come muri cittadini e vagoni della metropolitana per i writers ? un giorno puliti un giorno successivo con un piccolo segno, poi una piccola scritta, poi u due scritte, tre quattro fino ad arrivare a cento. A cento scatta il warning per quella scritta governo ladro che due mesi fa non c'era e poi……. Chissà se funzionerè più o meno così….E se ci sono i nomim cosa accade quando cambia nome ? ;-P
Nessuno
interesting doc, Sil! 😉
…gli ammericani so’ammericani.. 😀
@Nessuno
i social network sono degli strumenti. Ne più e ne meno. sono principalmente degli strumenti relazionali e di comunicazione. è importante capire come questi strumenti sono (e potranno essere) impiegati dagli utilizzatori (masse, movimenti organizzati, insurgents, organizzazioni criminali, gruppi terroristici, etc.). È importante capire come, dal monitoraggio e dall’analisi della “vita sociale” condotta attraverso questi strumenti, sia possibile se non prevedere almeno individuare possibili trends con probabile impatto sulla sicurezza nazionale. È importante capire come lo Stato (e quindi i suoi apparati) possa utilizzare efficacemente questi strumenti. E non solo in funzione di early warnings (attività di natura difensiva-preventiva) ma anche nell’ottica di impiegarli quali potenti strumenti di influenza (attività di natura offensiva-proattiva). è importante, infine, comprendere che lo stesso uso dei social network da parte degli appartenenti ad organismi “sensibili” (non solo apparati SISR ma anche Forze di Polizia, corpo diplomatico, Forze Armate, aziende di rilevanza strategica, etc.) può costituire una vulnerabilità e che, di conseguenza, è necessario che tali organismi adottino dei regolamenti specifici per disciplinare l’uso dei social media da parte del proprio personale.
Mah io direi che i "network sociali" sono in primo luogo delle strutture (informative) in quanto esplicano architetture, pesi, tipologie e direzioni delle relazioni (sociali, nel nostro caso) che si rilevano all'interno di un network (o di un sistema).
Non necessariamente queste relazioni "appoggiano" su una struttura informatica (o sullo "spazio cibernetico", come ci hanno obbligato a dire). L'origine del networking sociale (intesa come attività quasi formalizzata) è ben precedente all'avvento della "rete" intesa come oggi la conosciamo, ossia il fenomeno largamente percebile dalla maggioranza delle persone (anche di coloro che non l'hanno mai usata).
Nel nostro caso Internet non è altro che un ulteriore "carrier" (o facilitatore) sul quale le relazioni di cui sopra "appoggiano" la loro architettura. Va da sé che la tipologia del facilitatore in qualche modo implementa l'architettura stessa, a seconda delle proprie prerogative informative.
Un "carrier" ad alte prestazioni in linea di massima permetterà ulteriori sviluppi del network sociale, così come un network sociale di una certa complessità tenderà a cercarsi/crearsi un carrier di adeguate prestazioni.
Quindi io direi, ma è la solita mia "fissazione" per la quale vorrete perdonarmi anche stavolta
che sì, è importante capire i network sociali ma non dobbiamo cadere, ancora, nel tranello di credere che tutti i network sociali si "appoggino" sulla "rete", o che su questa si appoggino quei network sociali che potrebbero essere per noi più significativi…
Saluti cari a tutti
appunto Gió, sono degli strumenti! :-p
"E non solo in funzione di early warnings (attività di natura difensiva-preventiva) ma anche nell'ottica di impiegarli quali potenti strumenti di influenza (attività di natura offensiva-proattiva)"
Che è poi, a mio avviso, il vero obiettivo delle ricerche dell'IC statunitense… 😉
hummm… tento con un esempio.
Quando Michelangelo scolpì la "Pietà" il martello e lo scalpello erano i suoi strumenti, il marmo di carrara era (e sempre sarà) il "carrier" – ancora oggi – della concetto di "Pietà_di_Michelangelo", questo a prescindere dagli scalpelli e dai martelli che Michelangelo stesso usò i quali, pur avendo contribuito alla semanticizzazione del carrier, presi a sé stanti non esplicitano alcun contenuto semantico riconducibile alla "Pietà" (sebbene – in sostanza – abbiano modellato il marmo cozzandoci contro).
Questo significa che nell'analizzare il messggio di Michelangelo non possiamo limitarci al carrier "Pietà", ma dovremmo, ad esempio, studiarci ANCHE tutta la volta della cappella sistina.
Cosa che probabilmente richiederà un approccio totalmente diverso in termini di canoni estetici, tecniche realizzative, messaggi artistici, ecc. ecc….
Non so se son riuscito a spiegarmi…
P.S.: vorrei sottolineare che tutto ciò non è una semplice "pippa" linguistica o di definizioni più o meno accademiche scollate dalla realtà… è che le cose (alcune cose) sono realmente molto diverse tra loro e l'abitudine a generalizzare – anche in nome di una sacrosanta necessità di concretezza operativa – tende, alla lunga, a non portare a risultati strategicamente entusiasmanti…
My five eurocents ;))
caro Gió, quando – nel corso di questa nostra chiacchierata – parlo di social network mi riferisco esclusivamente ai servizi web utilizzati per relazionarsi e comunicare (e non alle reti sociali nella loro accezione generale). Ecco perché, secondo il mio punto di vista, tali servizi di social networking sono qualificabili come degli strumenti. Sono l’equivalente del martello e dello scalpello dello scultore. e servono per comunicare, condividere, diffondere, etc. Capirne le dinamiche e le modalità di utilizzo da parte degli utenti (e qui mi riferisco agli aspetti tecnico-informatici ma ai profili di natura socio-psico-antropologica) è importante per la sicurezza nazionale. Altrettanto importante è comprendere le capacità di impatto che l’uso di questi strumenti da parte degli apparati informativi può avere su vari soggetti: governi, opinioni pubbliche, vertici aziendali, gruppi organizzati, etc.. Essi sono strumenti, che a seconda di come e quando vengono utilizzati, possono assumere connotazione difensiva o offensiva.
Errata corrige: “e qui NON mi riferisco agli aspetti tecnico-informatici ma ai profili di natura socio-psico-antropologica”. Pardon
Sei perdonato, vah…. ;))
Fiiiuuuh! M’è andata bene..ed io che mi vedevo già a pompare serie da 50 con sopra il carico dei tuoi libri arretrati (rigorosamente in versione cartacea)!! :)))))
Barry caro, io sono d'accordissimo su ogni singolo punto in cui tu proferisci la frase "è importante", ci mancherebbe.
"È importante capire come … sia possibile se non prevedere almeno individuare possibili trends con probabile impatto sulla sicurezza nazionale. È importante capire come lo Stato …possa utilizzare efficacemente questi strumenti. E' importante …, comprendere che lo stesso uso dei social network da parte degli appartenenti ad organismi "sensibili" … può costituire una vulnerabilità. E' importante per la sicurezza nazionale … E' importante è comprendere le capacità di impatto che l'uso di questi strumenti da parte degli apparati informativi…"
Sono, anzi, ASSOLUTAMENTE d'accordo.
Ma PERCHE' queste cose sono importanti?
E' proprio nella fase in cui tentiamo di rispondere a questa domanda che diventa importante (appunto) – se non indispensabile – saper ben definire realtà, oggetti, fenomeni e concetti che insistono in un determinato ambiente.
E lo diventa perchè questo ci da la possibilità di discriminare, granularizzare, descrivere e – in ultima analisi – distinguere – oggetti (ovvero concetti) che sembrano simili ma non lo sono, che sembrano funzionare in un certo modo piuttosto che in un altro e che magari hanno significati e rilevanze diversi da quelli che ci aspettiamo, eccetera.
Questo perchè siamo ormai in una fase di studio più approfondito (quasi di ricerca sperimentale direi… :))) non più di mera osservazione percettiva di un fenomeno. O sbaglio?
I miei ultimi 5 cent. per il salvadanaio
Tenendo fermo il rasoio di Occam per cui entia non sunt moltiplicanda praeter necessitatem, ora Giovanni è giunto il momento di un bel saggio sulla ontologia del web social network!
Linus
Linus!! Non ti ci mettere pure tu! :))
Pronti!
E' da tempo che i filosofi seri ci lavorano. Direi che si può senza ombra di dubbio iniziare da Ferraris con questo e successivamente, meglio, questo.
Ai fini del "porting" della questione all'interno dello "spazio cibernetico" (ma restano sempre fermissime le mie perplessità sull'impiego del termine "cibernetico"…) può essere interessante questo.
….la prossima volta sto zitto
Però…se la NSA monitorasse questo micro (di fatto) social network di intelligence community (di fama…basta vedere i puntini rossi che rappresentano la provenienza di chi si collega) …mi divertirei tanto…
Comunque tanto per cercare di comporre una quasi disputa filo episto onto logica direi che rete è ciò che permette di mettere in relazione
Il muro del writer è una rete perchè come la bacheca di facebook mette in relazione attraverso la comunicazione di un contenuto quindi la sua condivisione. La variazione avviene con l'interazione dopo che quel contenuto è stato condiviso, o passando per strada o entrando in fb. Si noti bene dopo che è stato condiviso. Accettazione, rifiuto, così come sviluppo della stessa comunicazione avviano l'interazione. Sul muro scrivi forza roma e quello che passa dopo scrive abbasso Totti, poi non c'è più spazio…, Sul web invece sì più persone scrivono più opinioni circolano più arriva la pubblicità, più il social network prospera. Così per strada più persone passano a quell'incrocio migliore è il posto per piazzarci un cartellone pubblicitario 😛
Spero che Barry e Giò non me ne abbiano.
;-P
Nessuno
"la prossima volta sto zitto"
E perchè…??? 😉
😀 troppo buono Lei !!
Nessuno
1) …"x" è una rete
2) …"x" può generare una relazione
3) …"x" prevede la condivisione di un contenuto
se ne deduce che:
"x" è esempio ben formato di rete sociale*:
Ora voglio vedere chi mi contesta la definizione…
Saluti cari!
* molto, molto, molto sociale…
P.S.: Nessuno, non mi voler male: è a causa della cronica assenza di brandy…
ahahahah Giovanniiiii….!!!!
Contestare?? Su questa definizione non posso che essere completamente d’accordo con te, caro brandy-aholic!! :)))
Cmq lascio a te la rete X…io mi focalizzo sull’analisi del….suo contenuto!!:D
Barry caro, si vede che abbiamo una certo tipo di formazione comune
Tu parli del seguente tipo di analisi* giusto?
http://en.wikipedia.org/wiki/Deep_packet_inspection
;)))
Saluti cari!
* ho una teoria anche per questa… ;))
ahahahahah ragazzi!!!! anzi no….. ragazzacci!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ;)))))
F.& En.
COMANDI!!!
Giovanni si deve assolutamente scoprire l'identità ontologica della proprietaria della rete!!!
Non sei d'accordo????
En. senza F.
mah, oddio, da quel che vedo penso che a scoprire lei si "scoprirebbe" pure…
(quando si dice l'ambiguità della disambiguazione) 
E' strategico. 😉
A.
Di più, Andrea: è un primario interesse nazionale!
En. con F.
Amici dai… la parte superiore della foto non ve la posso proprio dare…
Davvero, mi mettete in un mare di guai…
Gio': E' UN ORDINE!!!!!!!!!! INvia tramite i soliti canali!!!!!!! ahahahah
F. che ha chiuso En. in sgabuzzino
Plancia, da Sonar: stiamo facendo tutto il possibile…
Certo Gió, partirei proprio da quel tipo di analisi!! 😉 ovviamente sarebbe solo lo step1, per poi continuare con quest’altra tecnica:
http://it.wikipedia.org/wiki/Penetration_Test
Dopo l’analisi…l’azione!! :))
Eh si, abbiamo gli fondamentali 😉
Silendo….lo avevo detto che dovevo stare zitto ! qui qualche marinaio e non solo (mi ci metto anch'io ;-P ) è stato coinvolto in una "Operazione Sottoveste" !! Ve lo ricordate l'esilarante Jack Lemmon e la sua corvetta?
Nessuno
Supercomputer predicts revolution.
Feeding a supercomputer with news stories could help predict major world events, according to US research.
http://www.bbc.co.uk/news/technology-14841018
saluti
sg
SG, grazie!!!! Una segnalazione veramente molto interessante!!