La Reuters riporta la notizia che la DARPA del Pentagono sta implementando un progetto iniziato nel 2009: il National Cyber Range.
Secondo quanto riportato dalla stampa si tratterebbe di una copia di internet, una sorta di poligono di tiro virtuale nel quale sperimentare ed effettuare esercitazioni, utile anche per l'attività addestrativa del Cyber Command.
In base ai dati ufficiali il programma avrebbe un budget di circa 130 milioni di dollari, 50 dei quali destinati alla Lockeed Martin ed al Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory.
E' interessante notare che il settore cyber risulta in controtendenza rispetto ad altri programmi destinati ad essere ridimensionati per i noti tagli al bilancio militare statunitense.
A conferma dell'interesse dei grandi contractors della difesa per questo settore anche la recente campagna acquisti di società specializzate nel cyberwarfare da parte di operatori come BAE Systems, General Dynamics, Lockheed Martin e Northrop Grumman.
Insomma, un mercato in crescita e con consistenti somme in gioco. Una considerazione che, ritengo, abbia una qualche attinenza alla sicurezza nazionale, economica e non.
A proposito di cyber-agenzie, pare ormai che la cosa abbia contagiato anche il settore trasporti locali:
il link
Il famoso progetto CPC. Cyber Personnel Corriera
Giovanni sei in forma smagliante oggi 😛
Tornando ontopic:
“When people can’t even agree about the most basic terminology, you know there is going to be a lot of confusion,” said Noah Shachtman, a nonresident fellow at the Brookings Institution and a contributing editor at Wired magazine. “The chances there aren’t billions of dollars in redundancies are slim to none.”
If we stick to the figures the Pentagon provided to NextGov, which were revised from the original figures given in the FY 2012 budget documents, we get the following breakdown.
La parte in grassetto mi pare lungimirante… 😉
Un bel mercato con grandi interessi e lobbies potenti.
F.
Sempre sull'onda delle novità a stelle e strisce in materia "cm-f", vi segnalo anche che è stato dato il via al progetto DIB (Defense Industrial Base) Cyber Pilot.
Annunciato da Lynn durante il workshop di Parigi della scorsa settimana, ha come obiettivo la creazione di un canale di condivisione delle informazioni classificate e delle competenze tra DoD, DHS, i membri dell'industria privata della Difesa americana e le private companies che gestiscono le infrastrutture critiche nazionali (l'82% di esse in America sono in mano al settore privato).
L'ennesimo tentativo di "condivisione" da parte americana. Funzionerà…?
Vi giro anche un link (uno dei tanti) alla notizia:
http://uk.ibtimes.com/articles/165468/20110619/us-govt-launches-pilot-cyber-defense-program-with-isps-defense-firms-dib-cyber-pilot.htm
Grande movimento sotto il cielo :))
Jack, dobbiamo parlare… 😀
che barba, che noia… che noia, che barba…
Fino a questo momento, Giovanni… ;))
En.
dici che ne vedremo delle belle?
Per riprendere quello che diceva Jack
Deputy Secretary Lynn Details Anti-Cyber Threat Strategy
Sì, Gio' e tu sarai tra i primi a saperlo ;))
Se si tratta di festeggiare con il brandy, io sono sempre disponibile
.
Per il resto c'è Mastercard 😉
… io non so niente, invece…
Perchè mi devo sempre "sniffare" in MITM le vostre comunicazione per sapere le cose…! :))
Un aggiornamento sul cyber-poligono, caro a Jack…
Io ho la mia rete privata per fare i miei "test"…. setto i sistemi al massimo della sicurezza possibile e poi "gioco" a trovare dove hop sbagliato.
Sconfiggere sé stessi, verificando "con mano" le crescite di competenza tecnica, è sempre una sfida molto affascinante.
Ovviamente i bug noti e da me non corretti, li provo, ma non valgono.
Attualmente il mio ultimo "poligono" regge da circa 1 anno… 😉