… nelle parole di saluto del Ministro della Difesa Gates.
"With respect to Europe, for the better part of six decades there has been relatively little doubt or debate in the United States about the value and necessity of the transatlantic alliance. The benefits of a Europe whole, prosperous and free after being twice devastated by wars requiring American intervention was self evident. Thus, for most of the Cold War U.S. governments could justify defense investments and costly forward bases that made up roughly 50 percent of all NATO military spending. But some two decades after the collapse of the Berlin Wall, the U.S. share of NATO defense spending has now risen to more than 75 percent – at a time when politically painful budget and benefit cuts are being considered at home.
The blunt reality is that there will be dwindling appetite and patience in the U.S. Congress – and in the American body politic writ large – to expend increasingly precious funds on behalf of nations that are apparently unwilling to devote the necessary resources or make the necessary changes to be serious and capable partners in their own defense. Nations apparently willing and eager for American taxpayers to assume the growing security burden left by reductions in European defense budgets.
Indeed, if current trends in the decline of European defense capabilities are not halted and reversed, Future U.S. political leaders– those for whom the Cold War was not the formative experience that it was for me – may not consider the return on America’s investment in NATO worth the cost.
What I’ve sketched out is the real possibility for a dim, if not dismal future for the transatlantic alliance. Such a future is possible, but not inevitable."
quindi è per questa ragione che hanno apprezzato così tanto la nascita del consorzio Airbus, dell'EADS, del progetto Galileo, dell'Euro, del caccia europeo Typhoon, eccetera.
non mi sembra solo un problema di budget.
Io gli cambierei sherpa prima di tutto….
Detto questo, a caldo, mi brainstormano due o tre cose:
Il messaggio per chi era ? Era comunicazione politica o/e istituzionale e/o diplomatica ? (anche vedendo dove è stato fatto il discorso)
(A seconda di chi fosse il destinatario del "messaggio" il grado di minaccia ed aggressività delle parole cambierebbe non poco.)
Nella regione dell'est Asia, il discorso non è applicabile esattamente negli stessi termini? Se non lo è, non indica uno spostamento dell'asse strategico US verso la regione sino coreana ed indiana?
Frattaz, se si legge tutto il discorso (e si tiene presente cosa sta succedendo) il discorso non mi sembra minaccioso ma… "accorato".
"Se non lo è, non indica uno spostamento dell'asse strategico US verso la regione sino coreana ed indiana?"
Non ho capito questa domanda, perdonami…
L'Economist…
Il testo l'ho letto tutto ma rimango della mia idea sulla scelta delle parole usate da Gates. E' decisamente "accorato", ma le frecciate ai flaws europei sono forti e chiare. Mi sembra un discorso fatto per aprire la strada ad un decoupling, più che un discorso che per presentarne il rischio.
Insomma non "possible, but not inevitable" ma previsto e non osteggiato.
Per la seconda domanda, volevo sottolineare come una situazione analoga a quella europea, quella dell'Est Asia sia trattata in maniera differente.
Il mantenimento della deterrenza estesa, ad esempio, a Corea del Sud E Giappone, della presenza militare ed i rinnovati sforzi di collaborazione con l'Australia, dipingono un interesse sempre crescente per quelle aree a discapito della vecchia europa e della GIUK . ( e della NATO )
Il tutto mi fa pensare più ad uno sganciamento graduale per rafforzare le proprie capacità di proiezione sul quadrante asiatico.
Frattaz: il cambio è già in corso, almeno in parte…
V.
Senza dubbio Vittorio (?).
La scelta delle parole però mi sembra un indicatore importante.
Più delle critiche che muove, abbastanza generiche e sotto gli occhi di tutti.