Arrigoni, pacifista ultra-radicale blogger dall'enclave di Hamas
ROMA
Era stato anche minacciato di morte da un sito statunitense di estrema destra, due anni fa, Vittorio Arrigoni, il pacifista italiano rapito oggi a Gaza. Lo aveva rivelato lo stesso volontario sul suo blog.
Arrigoni è un attivista per i diritti umani dell’International Solidarity Movement che più volte ha partecipato ad azioni e campagne radicali in favore della popolazione della Striscia dove vive da tre anni. Sul sito stoptheism.com, nato proprio per combattere il movimento di Arrigoni International Solidarity Movement, l’italiano veniva indicato come bersaglio numero uno per le forze armate israeliane, con tanto di foto e dettagli che permettevono di identificarlo, come un tatuaggio sulla spalla.
Arrigoni era stato arrestato il 18 novembre 2008, insieme con un cittadino americano e un britannico, tutti membri del Movimento di Solidarietà Internazionale (Ism) e a 14 pescatori palestinesi, da un guardacoste della marina israeliana vicino alla costa di Gaza. Secondo i militari, i pacifisti e i pescatori erano a bordo di tre pescherecci che si trovavano al di fuori della zona di pesca autorizzata dalle autorità israeliane. Ancora prima, il 16 settembre dello stesso anno, il volontario era stato lievemente ferito mentre, insieme con una collega, aveva accompagnato in mare i pescatori.
Ancora, Arrigoni era tra i pacifisti a bordo delle imbarcazioni della missione internazionale «Free Gaza», diretta nell’agosto 2008 verso le coste della Striscia nel tentativo di forzare il blocco israeliano portando aiuti umanitari. Sull’assedio di Gaza da parte degli israeliani, Arrigoni ha anche scritto un libro, "Restiamo umani", in cui ha ricostruito dal punto di vista dei pacifisti le «tre settimane di massacro» subite dai palestinesi.
Deve trattarsi di qualche movimento salafita … israeliano … o di Langleyolandia
Per gli ignoranti PROPAL FOR EVER deve bruciare molto la morte di Arrigoni, tra qualche giorno spuntera il complottista di turno che dirà che i salafiti non esistono e che é stato opera del Mossad con uno zampino della CIA, e di Mubarak……
Fonti di uno dei gruppi ultraintegralisti salafiti della Striscia di Gaza hanno ammesso oggi la responsabilità di una loro cellula "fuori controllo" nel rapimento e nella feroce uccisione dell'attivista italiano. Le fonti, che parlavano a nome di 'al-Tawhid wal-Jihad' – una della fazioni salafite più note di Gaza, ispirate agli slogan di Al Qaida -, hanno negato che l'azione sia stata ordinata dai vertici del gruppo. "E' stata una iniziativa incomprensibile, compiuta da una cellula impazzita, fuori controllo, e che contrasta con l'insegnamento dell'Islam e i nostri interessi".
E un comitato di teologi islamici ha emesso oggi a Gaza una fatwa (decreto religioso islamico) in cui afferma che l'assassinio dell'attivista italiano Vittorio Arrigoni è "un crimine contro l' Islam" e per di più "fa il gioco del nemico sionista (Israele)". Il decreto, il cui contenuto è stato trasmesso alla stampa, è stato firmato dal Comitato dei teologi islamici, organo che, secondo fonti informate a Gaza, non è formalmente legato al governo di fatto di Hamas a Gaza ma i cui membri, al fianco di altri considerati indipendenti, sono in maggioranza legati a questo movimento islamico.
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/397948/
Arrigoni, pacifista ultra-radicale blogger dall'enclave di Hamas
ROMA
Era stato anche minacciato di morte da un sito statunitense di estrema destra, due anni fa, Vittorio Arrigoni, il pacifista italiano rapito oggi a Gaza. Lo aveva rivelato lo stesso volontario sul suo blog.
Arrigoni è un attivista per i diritti umani dell’International Solidarity Movement che più volte ha partecipato ad azioni e campagne radicali in favore della popolazione della Striscia dove vive da tre anni. Sul sito stoptheism.com, nato proprio per combattere il movimento di Arrigoni International Solidarity Movement, l’italiano veniva indicato come bersaglio numero uno per le forze armate israeliane, con tanto di foto e dettagli che permettevono di identificarlo, come un tatuaggio sulla spalla.
Arrigoni era stato arrestato il 18 novembre 2008, insieme con un cittadino americano e un britannico, tutti membri del Movimento di Solidarietà Internazionale (Ism) e a 14 pescatori palestinesi, da un guardacoste della marina israeliana vicino alla costa di Gaza. Secondo i militari, i pacifisti e i pescatori erano a bordo di tre pescherecci che si trovavano al di fuori della zona di pesca autorizzata dalle autorità israeliane. Ancora prima, il 16 settembre dello stesso anno, il volontario era stato lievemente ferito mentre, insieme con una collega, aveva accompagnato in mare i pescatori.
Ancora, Arrigoni era tra i pacifisti a bordo delle imbarcazioni della missione internazionale «Free Gaza», diretta nell’agosto 2008 verso le coste della Striscia nel tentativo di forzare il blocco israeliano portando aiuti umanitari. Sull’assedio di Gaza da parte degli israeliani, Arrigoni ha anche scritto un libro, "Restiamo umani", in cui ha ricostruito dal punto di vista dei pacifisti le «tre settimane di massacro» subite dai palestinesi.
Deve trattarsi di qualche movimento salafita … israeliano … o di Langleyolandia
Per gli ignoranti PROPAL FOR EVER deve bruciare molto la morte di Arrigoni, tra qualche giorno spuntera il complottista di turno che dirà che i salafiti non esistono e che é stato opera del Mossad con uno zampino della CIA, e di Mubarak……
Fonti di uno dei gruppi ultraintegralisti salafiti della Striscia di Gaza hanno ammesso oggi la responsabilità di una loro cellula "fuori controllo" nel rapimento e nella feroce uccisione dell'attivista italiano. Le fonti, che parlavano a nome di 'al-Tawhid wal-Jihad' – una della fazioni salafite più note di Gaza, ispirate agli slogan di Al Qaida -, hanno negato che l'azione sia stata ordinata dai vertici del gruppo. "E' stata una iniziativa incomprensibile, compiuta da una cellula impazzita, fuori controllo, e che contrasta con l'insegnamento dell'Islam e i nostri interessi".
E un comitato di teologi islamici ha emesso oggi a Gaza una fatwa (decreto religioso islamico) in cui afferma che l'assassinio dell'attivista italiano Vittorio Arrigoni è "un crimine contro l' Islam" e per di più "fa il gioco del nemico sionista (Israele)". Il decreto, il cui contenuto è stato trasmesso alla stampa, è stato firmato dal Comitato dei teologi islamici, organo che, secondo fonti informate a Gaza, non è formalmente legato al governo di fatto di Hamas a Gaza ma i cui membri, al fianco di altri considerati indipendenti, sono in maggioranza legati a questo movimento islamico.