"novità" che ho rilevato ad una prima e frettolosa lettura del documento:
– la "Commissione interorganismi" istituita presso il DIS con il compito di monitorare gradualmente (check bimestrali) l'attività degli apparati SISR (vedasi pag 11);
– l'imminente pubblicazione (prosima primavera) del "libro bianco" in materia di promozione della cultura dellla sicurezza e dell'informazione (vedasi pag 14);
– l'indicazione dei soggetti destinatari dell'output informativo, con relativa misurazione del volume di informative inviate alle varie autorità governative (il Ministero degli Esteri è il principale destinatario dopo l'Autorità delegata).
"..il dispositivo di controllo adottato efficacemente lungo le coste magrebine e nelle zoine frontaliere libiche a seguito degli accordi bilaterali stipulati con i Paesi del Nord Africa, e soprattutto con la LIBIA, ha contribuito a ridurre sensibilmente gli sbarchi di clandestini ….."
Il trattato italo-libico «di fatto non c'è già più, è inoperante, è sospeso», dichiara il Ministro La Russa.
Sfortunatamente con riferimento all'applicazione di un trattato internazionale l'espressione "sospensione DI FATTO" è priva di significato …
Caro Babbano, il concetto che credo volesse esporre il Ministro è o che attualmente manca la controparte, ovvero un Governo libico, o che, per la situazione caotica, risulta impossibile l'esecuzione del trattato
Se però il nostro Governo vuole estinguerlo/sospenderlo dovrebbe procedere formalmente in base a quanto previsto dalla Convenzione di Vienna (che regola la materia): articolo 65 e seguenti.
…oppure basta solo disattenderlo incorrendo così in un illecito internazionale, ma DI FATTO verrebbe meno il trattato.
cmq concordo con l'interpretazione del Vate.
Se il Trattato LIBIA /ITALIA dovesse prevedere che l'Italia si è impegnata a non attaccare la Libia e/o a non dare supporto permettendo l'utilizzo delle basi sul proprio territorio a quelle nazioni che dovessero attaccare la Libia ed non essendo stato sospeso/estinto il Trattato, l'Italia si troverebbe nella situazione di fatto di non partecipare ad eventuali azioni …..
Sbaglio ?
Le Parti, nel sottolineare la comune visione della centralità delle Nazioni Unite nel sistema di relazioni internazionali, si impegnano ad adempiere in buona fede agli obblighi da esse sottoscritti, sia quelli derivanti dai principi e dalle norme del diritto Internazionale universalmente riconosciuti, sia quelli inerenti al rispetto dell'Ordinamento Internazionale.
Articolo 2
Uguaglianza sovrana
Le Parti rispettano reciprocamente la loro uguaglianza sovrana, nonché tutti i diritti ad essa inerenti compreso, in particolare, il diritto alla libertà ed all'indipendenza politica. Esse rispettano altresì il diritto di ciascuna delle Parti di scegliere e sviluppare liberamente il proprio sistema politico, sociale, economico e culturale.
Articolo 3
Non ricorso alla minaccia o all'impiego della forza
Le Parti si impegnano a non ricorrere alla minaccia o all'impiego della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica dell'altra Parte o a qualunque altra forma incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite,
Articolo 4
Non ingerenza negli affari interni
1. Le Parti si astengono da qualunque forma di ingerenza diretta o indiretta negli affari interni o esterni che rientrino nella giurisdizione dell'altra Parte, attenendosi allo spirito di buon vicinato.
2. Nel rispetto dei principi della legalità internazionale, l'Italia non userà, ne permetterà l'uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia e la Libia non userà, né permetterà, l'uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro l'Italia.
Articolo 5
Soluzione pacifica delle controversie
In uno spirito conforme alle motivazioni che hanno portato alla stipula del presente Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione, le Parti definiscono in modo pacifico le controversie che potrebbero insorgere tra di loro, favorendo l'adozione di soluzioni giuste ed eque, in modo da non pregiudicare la pace e la sicurezza regionale ed, internazionale.
Articolo 6
Rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali
Le Parti, di comune accordo, agiscono conformemente alle rispettive legislazioni, agli obiettivi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
P.S. Curioso il fatto dei tre francesi in metro alla stazione Laurentina in attesa di essere presi per andare alla Cecchignola per andare alla Nato Defence …. sorpresi
richiamo all'attenzione dei Signori Utenti, alla luce della Relazione, il commento fatto ieri sera durante la trasmissione televisiva Ballarò dall'On. Casini, in merito al paventato allarme integralismo – per gli sconvolgimenti nei Paesi dell'area Maghreb…- esprimendo forti perplessità e dubbi sulla 'capacità di preveggenza dell'attività di intelligence'…
ogni riferimento all'attività dell'AISE mi sembra presumibilmente evidente…
Mi sono permesso di segnarlo inviandolo alla casella di posta elettronica del Ministro La Russa facendo riferimento alla fonte della segnalazione ….
…… scherzo ! ! !
Non ho seguito quella trasmissione TV, e mi pare curioso il riferimento ad una presunta attività di " preveggenza" che l'inteligence dovrebbe svolgere: secondo tale interpretazione i servizi, più che svolgere attività informativa , avrebbero capacità divinatorie, e allora perchè non metterle al servizio del Paese magari "prevedendo" il prezzo del petrolio fra un anno e sanando così la complicata situazione finanziaria italiana? Scherzo, ma attribuire ai servizi d'informazione e all'intero apparato informativo dello Stato simili capacità mi pare davvero pretenzioso. La premessa alla nota relazione parla di delineare gli scenari di rischio ( a p. 6) e non di "preveggenza": altrimenti fossero gli stessi soggetti politici che esprimono dubbi e perplessità a prevedere – ad esempio – quale sarà il risultato del loro partito alle prossime elezioni, in fondo si tratta di cose che conoscono meglio di chiunque altri.
CaioDecimo
"novità" che ho rilevato ad una prima e frettolosa lettura del documento:
– la "Commissione interorganismi" istituita presso il DIS con il compito di monitorare gradualmente (check bimestrali) l'attività degli apparati SISR (vedasi pag 11);
– l'imminente pubblicazione (prosima primavera) del "libro bianco" in materia di promozione della cultura dellla sicurezza e dell'informazione (vedasi pag 14);
– l'indicazione dei soggetti destinatari dell'output informativo, con relativa misurazione del volume di informative inviate alle varie autorità governative (il Ministero degli Esteri è il principale destinatario dopo l'Autorità delegata).
barry lyndon
Grazie per le info, Barry!
Vediamo se riesco a completarne la lettura pure io…. :)))
"..il dispositivo di controllo adottato efficacemente lungo le coste magrebine e nelle zoine frontaliere libiche a seguito degli accordi bilaterali stipulati con i Paesi del Nord Africa, e soprattutto con la LIBIA, ha contribuito a ridurre sensibilmente gli sbarchi di clandestini ….."
Italia-Libia, trattato sospeso
Il trattato italo-libico «di fatto non c'è già più, è inoperante, è sospeso», dichiara il Ministro La Russa.
Sfortunatamente con riferimento all'applicazione di un trattato internazionale l'espressione "sospensione DI FATTO" è priva di significato …
Silendo mi spieghi se i ns.rappresentanti che fanno tali dichiarazioni "ci fanno" o "ci sono" .
Io spero vivamente che stupidamente "ci fanno" perchè altrimenti non saprei cosa pensare.
Spieghi se senza una dichiarazione formale unilaterale di sospensione/ROTTURA il trattato tra gli Stati Italia/Libia è ancora valido.
B.A.
Caro Babbano, il concetto che credo volesse esporre il Ministro è o che attualmente manca la controparte, ovvero un Governo libico, o che, per la situazione caotica, risulta impossibile l'esecuzione del trattato
Se però il nostro Governo vuole estinguerlo/sospenderlo dovrebbe procedere formalmente in base a quanto previsto dalla Convenzione di Vienna (che regola la materia): articolo 65 e seguenti.
…oppure basta solo disattenderlo incorrendo così in un illecito internazionale, ma DI FATTO verrebbe meno il trattato.
cmq concordo con l'interpretazione del Vate.
saluti!
Grazie innanzitutto !
Se il Trattato LIBIA /ITALIA dovesse prevedere che l'Italia si è impegnata a non attaccare la Libia e/o a non dare supporto permettendo l'utilizzo delle basi sul proprio territorio a quelle nazioni che dovessero attaccare la Libia ed non essendo stato sospeso/estinto il Trattato, l'Italia si troverebbe nella situazione di fatto di non partecipare ad eventuali azioni …..
Sbaglio ?
B.A.
Questo è il testo del trattato. In particolare leggi la prima parte:
"Articolo 1
Rispetto della legalità internazionale
Le Parti, nel sottolineare la comune visione della centralità delle Nazioni Unite nel sistema di relazioni internazionali, si impegnano ad adempiere in buona fede agli obblighi da esse sottoscritti, sia quelli derivanti dai principi e dalle norme del diritto Internazionale universalmente riconosciuti, sia quelli inerenti al rispetto dell'Ordinamento Internazionale.
Articolo 2
Uguaglianza sovrana
Le Parti rispettano reciprocamente la loro uguaglianza sovrana, nonché tutti i diritti ad essa inerenti compreso, in particolare, il diritto alla libertà ed all'indipendenza politica. Esse rispettano altresì il diritto di ciascuna delle Parti di scegliere e sviluppare liberamente il proprio sistema politico, sociale, economico e culturale.
Articolo 3
Non ricorso alla minaccia o all'impiego della forza
Le Parti si impegnano a non ricorrere alla minaccia o all'impiego della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica dell'altra Parte o a qualunque altra forma incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite,
Articolo 4
Non ingerenza negli affari interni
1. Le Parti si astengono da qualunque forma di ingerenza diretta o indiretta negli affari interni o esterni che rientrino nella giurisdizione dell'altra Parte, attenendosi allo spirito di buon vicinato.
2. Nel rispetto dei principi della legalità internazionale, l'Italia non userà, ne permetterà l'uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia e la Libia non userà, né permetterà, l'uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro l'Italia.
Articolo 5
Soluzione pacifica delle controversie
In uno spirito conforme alle motivazioni che hanno portato alla stipula del presente Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione, le Parti definiscono in modo pacifico le controversie che potrebbero insorgere tra di loro, favorendo l'adozione di soluzioni giuste ed eque, in modo da non pregiudicare la pace e la sicurezza regionale ed, internazionale.
Articolo 6
Rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali
Le Parti, di comune accordo, agiscono conformemente alle rispettive legislazioni, agli obiettivi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
(…)"
Illuminante…
Grazie
B.A.
P.S. Curioso il fatto dei tre francesi in metro alla stazione Laurentina in attesa di essere presi per andare alla Cecchignola per andare alla Nato Defence …. sorpresi
Caro Babbano, ti segnalo questo articolo: http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=01-03-2011&pdfIndex=26
buongiorno.
richiamo all'attenzione dei Signori Utenti, alla luce della Relazione, il commento fatto ieri sera durante la trasmissione televisiva Ballarò dall'On. Casini, in merito al paventato allarme integralismo – per gli sconvolgimenti nei Paesi dell'area Maghreb…- esprimendo forti perplessità e dubbi sulla 'capacità di preveggenza dell'attività di intelligence'…
ogni riferimento all'attività dell'AISE mi sembra presumibilmente evidente…
Nathan MUIR
SILENDO GRAZIE per l'articolo chiarificatore.
Mi sono permesso di segnarlo inviandolo alla casella di posta elettronica del Ministro La Russa facendo riferimento alla fonte della segnalazione ….
…… scherzo ! ! !
B.A.
Non ho seguito quella trasmissione TV, e mi pare curioso il riferimento ad una presunta attività di " preveggenza" che l'inteligence dovrebbe svolgere: secondo tale interpretazione i servizi, più che svolgere attività informativa , avrebbero capacità divinatorie, e allora perchè non metterle al servizio del Paese magari "prevedendo" il prezzo del petrolio fra un anno e sanando così la complicata situazione finanziaria italiana? Scherzo, ma attribuire ai servizi d'informazione e all'intero apparato informativo dello Stato simili capacità mi pare davvero pretenzioso. La premessa alla nota relazione parla di delineare gli scenari di rischio ( a p. 6) e non di "preveggenza": altrimenti fossero gli stessi soggetti politici che esprimono dubbi e perplessità a prevedere – ad esempio – quale sarà il risultato del loro partito alle prossime elezioni, in fondo si tratta di cose che conoscono meglio di chiunque altri.
CaioDecimo