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    …Ma cosa crede che possa rispondere un’ Associazione Vittime?! …mah! C’é proprio bisogno dell’invito?

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    "Roma, 1 dic. (Adnkronos) – Il Copasir ha svolto nella seduta di oggi l'audizione dei rappresentanti delle Associazioni che riuniscono i familiari delle vittime delle stragi, della Federazione nazionale della stampa e della Societa' italiana per lo studio della storia contemporanea (SISSCO) sui temi del segreto di Stato e degli archivi dei Servizi. Il Comitato ha acquisito le valutazioni e le richieste espresse dagli auditi in qualita' di soggetti interessati ad accedere ai documenti sui quali vengono meno il segreto di Stato o le classifiche di segretezza."

    (ASCA) – Roma, 1 dic – ''Un incontro positivo, ma ora attendiamo di conoscere i risultati. Solo allora valuteremo''. Lo ha affermato Paolo Bolognesi, dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, dopo l'incontro di oggi con il Copasir presieduto da Massima D'Alema.
    ''Abbiamo ricordato a D'Alema gli impegni assunti affinche' tutti gli archivi vengano aperti per far luce sulle stragi, sugli atti di terrorismo e della criminalita' organizzata. Apprezziamo il fatto che il Copasir – hanno spiegato i presidenti delle varie associazioni – abbia espresso contrarieta' al prolungamento del segreto di Stato oltre i 30 anni stabiliti dalla legge''.
    Le associazioni, firmatarie dell'appello 'aprite gli archivi' (a cui hanno aderito anche gionalisti, politici e uomini del mondo della cultura), hanno ribadito la necessita' che i decreti attuativi della nuova legge sul segreto di Stato contengano norme all'insegna della trasparenza e non pongano ostacoli all'accesso a documenti da parte di magistrati, studiosi e familiari delle vittime.
    Ma non basta aprire gli archivi dei servizi segreti. E' necessario l'impegno delle istituzioni, hanno sottolineato le associazioni, affinche' siano aperti tutti gli archivi istituzionali, come quello della Presidenza del Consiglio, dei ministeri, delle forze dell'ordine.
    Felice Casson, vice presidente del Pd al Senato, ha auspicato che ''anche gli archivi diplomatici siano aperti, a distanza di anni''. 
    Fabio Granata del Fli, vice presidente della Commissione Antimafia, ha affermato che ''ricostruire i tasselli della memoria comune e' un atto di cittadinanza. Ora c'e' un clima nuovo che si respira sia nel positivo segnale dato da D'Alema, sia nella sapiente conduzione di Pisanu all'Antimafia''

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    Da Repubblica (di Matteo Tonelli):

    "(…) Durante l'incontro con i promotori D'Alema fornisce alcune cifre. In Italia ci sono 108 depositi di documenti presenti nelle sedi dei servizi. Le carte dovrebbero, dopo una selezione, finire al Dipartimento informazioni e sicurezza chiamto a riorganizzarli. Ma finora non ci sarebbero stati molti passi avanti verso questa direzione. Nel merito il presidente della commissione spiega che il Copasir è impegnato "per la piena attuazione della legge sui servizi, che significa non solo il rispetto rigoroso della caduta del segreto di Stato dopo 30 anni e la declassifica dei documenti, ma anche creare le condizioni per la riorganizzazione degli archivi per fare in modo che dopo 40 anni i documenti siano versati nell'archivio centrale di Stato e resi disponibili agli storici ed ai cittadini". Ed è questo un'altro punto che ai promotori dell'appello sta a cuore. Avere certezze su chi metterà le mani su carte e documenti. Sui chi e come li classificherà e chi deciderà cosa distruggere. "Non possono essere gli uomini dei servizi a decidere cosa scartare, ma un'autorità terza" dice Bolognesi."

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