10 Responses

  1. avatar
    Jackallo at |

    Eh si..! Magari potrei finire di leggere "On Cyberwarfare".. a me il compito di fare l'esegesi dell'USCC 2010……
    … ma che mi hai preso per uno in grado di fare seriamente queste cose..?!? Sei troppo buono, l'ho sempre detto..! 😉
    Cmq ci provo..

    Reply
  2. avatar
    giovanninacci at |

    …trecentoventiquattro paginette.
    Jack, ti tocca farci nottata… 😉

    Reply
  3. avatar
    Silendo at |

    Dividiamoci equamente i compiti. Io completo "On Cyberwarfare", tu questo 😀

    Reply
  4. avatar
    Jackallo at |

    .. non vale…!!!
    E poi io di questo "cinese" vedrei solo gli aspetti "cyberosi", lo sai. Il mio occhio è ormai geneticamente modificato.. 😉

    Reply
  5. avatar
    Jackallo at |

    Invece c'è Giovanni che ha un sacco di tempo libero (mi sembra di aver colto in post precedenti che sia in pensione!), poi ha anni di onorata carriera alle spalle (nella Marina, tra l'altro!), ama la lettura, è un esperto di OSINT (e questo doc viene da "fonte aperta"!), ecc.
    Insomma lo vedrei proprio idoneo..! 😛

    Reply
  6. avatar
    Silendo at |

    Ecco, su questo sono d'accordo! Giò ha tanto tempo e dovrebbe impiegarlo per la Patria nell'interpretazione e nella sintetizzazione del documento :))

    Reply
  7. avatar
    giovanninacci at |

    Confermo: Giovanni ha un sacco di tempo libero.
    E farà qualsiasi cosa sia umanamente immaginabile, affinchè il suo tempo rimanga tale.
    Per esempio in questo momento pare si stia preparando un magnifico vin brulé 😉

    Reply
  8. avatar
    Silendo at |

    Vi do una mano, vah…

    da http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/11/18/visualizza_new.html_1699402088.html

    ROMA – Per 18 minuti, lo scorso aprile, la Cina ha controllato il 15% di tutto il traffico web globale, compreso quello dell'esercito Usa, della marina, del Senato e del segretario di Stato alla Difesa, nonché quello della Nasa: un mega-dirottamento del traffico che, secondo il congresso americano, ha dimostrato che Pechino si sta esercitando per la 'cyber-guerra' che verrà.

    Secondo quanto riporta Cnn, il rapporto consegnato al Congresso dalla commissione Usa-Cina per la sicurezza apre scenari preoccupanti sulle capacità tecniche della Cina. Secondo gli investigatori, all'orgine del maxi-dirottamento su server cinesi ci sarebbe China Telecom, il gigante statale delle comunicazioni. Ma Pechino, e poi anche l'azienda, smentiscono categoricamente: ''Le accuse contro di noi o China Telecom sono irresponsabili, non faremmo mai niente per mettere a repentaglio la sicurezza di altri Paesi, sia nel mondo reale che in quello virtuale'', ha detto l'ambasciatore cinese presso gli Usa.

    Il rapporto non spiega se l'operazione cinese sia stata volontaria o meno, se il governo abbia avuto un ruolo attivo oppure se siano stati compromessi dei dati sensibili. Di certo, in quei 18 minuti la sicurezza di tutti i siti è stata a rischio, e potrebbe esserci stata una pericolosa 'fuoriuscita' di dati. Intanto dal Pentagono si affrettano a sminuire: ''Anche se vi fosse stato un ingresso nei nostri sistemi, la possibilità di rubare informazioni sarebbe stata scarsa, perché i nostri pc hanno delle protezioni molto alte'', ha detto un portavoce della Difesa.

    Ma, ha precisato, se dietro la sy-story ci fossero i servizi segreti cinesi, il rischio è che abbiano duplicato gli indirizzi email dei dipendenti del dipartimento per generare posta elettronica solo in apparenza sicura, e che invece potrebbe contenere virus altamente distruttivi. Per questo il Pentagono aumenterà i livelli di sicurezza, e prepara le armi per la guerra virtuale.

    Reply
  9. avatar
    Silendo at |
    Reply
  10. avatar
    giovanninacci at |

    Beh, se tutto il mondo occidentale, con la scusa di navigare in modo anonimo, usa i proxy cinesi… un bilanciamento del flusso verso il nodo più "pesante" del network, mi sembra anche normale. Internet o funziona così… o non funziona! 😀

    Reply

Leave a Reply


(obbligatorio)