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    utente anonimo at |

    SILENDO sai che è stata la prima prova che ho fatto … per vedere se avevano qualcosa sull'IRAQ ?

    La tecmica molto "casareccia" ed i tempi modesti dedicati non hanno dati frutti.

    BABBANO ASIMMETRICO curioso

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    Silendo at |

    Se è vero quello che si dice ne dovrebbero uscire diversi di documenti sull'Iraq :)

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    utente anonimo at |
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    utente anonimo at |

    05/08/2010  – "PANORAMA (Ed. ARNOLDO MONDADORI)", Pag. 78/80
    PERCHE' SONO DIVENTATO L'INCUBO DEI POTENTI
    Intervista a: JULIAN ASSANGE
    di: JOHN GOETZ

    B.A.

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    Silendo at |

    Solo l'Islanda si può permettere certe cose… 😉

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    AllegraBrigata at |

    INfatti……….!

    F.

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    utente anonimo at |
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    Silendo at |

    I sauditi? ;))

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    utente anonimo at |

    I  sauditi con le  offerte  dei pellegrini  alla  Mecca  in  arrivo con il prossimo inizio  Ramadan  all'11  agosto….;-)))

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    utente anonimo at |

    http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=23-10-2010&pdfIndex=61

    da Repubblica : da WIKILEAKS – BAGDAD cosi' morì lo 007 CALLIPARI
    Ecco il rapporto : il rapitore della Sgrena avvertì : auto bomba verso il checkpoint ..

    B.A.

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    utente anonimo at |

    Wikileaks: nuova pubblicazione documenti

    Annuncio dopo ordine di arresto per fondatore Assange
    22 novembre, 14:05

    (ANSA) – ROMA, 22 NOV – Wikileaks, tramite Twitter, annuncia una nuova "mega pubblicazione" di documenti: "Sara' sette volte piu' grande di quella sull'Iraq". E' la prima volta che l'account Twitter del sito torna a scrivere dopo l'ordine di arresto internazionale spiccato venerdi' scorso da un tribunale di Stoccolma per stupro e molestie contro il fondatore Julian Assange. La documentazione sull'Iraq, resa pubblica a fine ottobre, contava su 400.000 documenti. Quella sull'Afghanistan circa 77.000.

    B.A.

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    utente anonimo at |

    Pubblicati oltre 250.000 file
    del Dipartimento di Stato.
    Appello di Assange su Twitter:
    «Ora cercatevi da soli le notizie»
    La condanna di Amnesty International: «Così si mette
    a rischio la vita delle persone»

     

     

    L’intero archivio di cablogrammi riservati della diplomazia Usa è stato messo online da Wikileaks. Il sito di Julian Assange ha pubblicato su Twitter il link dal quale è possibile scaricare oltre 250mila documenti diplomatici, senza alcuna password di protezione.

    Sono circa 2970 i documenti del Dipartimento di Stato Usa pubblicati oggi provenienti dalle sedi diplomatiche statunitensi in Italia, per lo più dall’ambasciata a Roma. Una settantina di questi provengono invece dai consolati Usa di Napoli, Milano e Firenze. I documenti abbracciano un arco di tempo di 22 anni, dal 25 agosto 1988 al 26 febbraio 2010.

    Resta ancora da capire se anche questi nuovi documenti confidenziali siano stata pubblicati integralmente: nei giorni scorsi infatti, il sito aveva cominciato a diffondere 134mila cablogrammi senza omettere dati sensibili che potevano mettere in pericolo vite umane, riconducendo alle fonti delle informazioni. Questa scelta aveva fatto infuriare l’Australia, protagonista di parte dei documenti riservati finiti online, che aveva accusato il suo cittadino Assange di danneggiare la sicurezza nazionale e l’operatività degli agenti coinvolti nella lotta al terrorismo con rivelazioni inopportune e pericolose.

    Wikileaks ha rivolto un appello agli utenti della Rete per segnalare su Twitter le «scoperte importanti» tra gli oltre 251mila cablogrammi della diplomazia americana che ora sono on line. «La stampa mondiale non ha abbastanza risorse e ci sono sostanziali atteggiamenti di parzialità», scrive su Twitter il sito fondato da Julian Assange.

    I giornali ex partner di Wikileaks nella prima pubblicazione dei cablogrammi hanno criticato con forza la decisione di mettere online il resto dei documenti senza preventive censure. «Deploriamo la decisione di pubblicare i cablo non editati che può mettere a rischio la vita delle fonti», hanno indicato Guardian, New York Times, El Pais e Der Spiegel in un comunicato congiunto. «Difendiamo quel che abbiamo fatto in collaborazione con Wikileaks ma siamo uniti nel condannare la non necessaria pubblicazione dei dati completi», scrivono i quattro giornali secondo cui «la decisione di pubblicare da parte di Julian Assange è stata sua e sua soltanto». Si schiera contro la pubblicazione dei cablo anche l’organizzazione umanitaria Amnesty International «Ci dispiace che documenti che mettono a rischio persone, tra cui attivisti per i diritti umani, siano diventati pubblici», ha detto l’organizzazione al Times britannico.

    A favore della pubblicazione dell’intero archivio si era schierato ieri il "popolo di internet": il sito di Assange, infatti, aveva lanciato un sondaggio su Twitter chiedendo agli utenti di pronunciarsi in merito alla possibile diffusione di tutto il materiale riservato della diplomazia Usa in suo possesso. Wikileaks aveva spiegato su Twitter di aver scelto la pubblicazione integrale dopo che un file contenente l’intero database era stato reso accessibile da un giornalista del Guardian che aveva inserito la password in un libro pubblicato nel febbraio scorso. Accuse respinte dal quotidiano britannico secondo il quale in "WikiLeaks: dentro la guerra alla segretezza di Julian Assange", era «contenuta una password solo temporanea e comunque non c’erano dettagli sulla localizzazione dei file».

    A sua difesa, il quotidiano britannico aveva inoltre riferito che il 4 agosto scorso c’era stato un incontro «cordiale» tra Assange e Rusbridger, durante il quale il fondatore di Wikileaks non aveva «mai menzionato alcuna crepa nel sistema di sicurezza». Già ieri, il Dipartimento di Stato Usa aveva criticato le azioni «irresponsabili, sconsiderate e pericolose» del sito, affermando di essere stato avvisato della divulgazione imminente di informazioni, sottolineando tuttavia che gli appelli di Washington erano stati ignorati.

    B.A.

    B.A.Bbbb 

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    Anonimo at |
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