Ho scovato per puro caso questo studio che la McKinsey ha presentato all'IISS di Londra: "Lessons from around the World: Benchmarking Performance in Defense".
Si tratta, almeno da quello che leggo, del primo benchmarking applicato alle performances di produttività dei Ministeri della Difesa. Per la precisione gli autori raccolto dati su 33 Paesi, Italia compresa.
Buona lettura.
martedì, 2 novembre 2010 – 8:58
MILANO (MF-DJ)–Piu' che di allarme, il grido e' quasi di disperazione. I fondi destinati dal bilancio pubblico alla Difesa sono troppo pochi. Con i soldi a disposizione, il ministero guidato da Ignazio La Russa il prossimo anno sara' costretto a bloccare i nuovi reclutamenti per le Forze Armate.
A suonare il campanello d'allarme, si legge in un articolo di MF, e' la "Nota aggiuntiva allo Stato di previsione della Difesa per l'anno 2011", appena depositata in Parlamento dallo stesso ministro. "In assenza di idonei strumenti giuridici atti a consentire una contrazione sistemativa e funzionale della componente personale", si legge nel documento della Difesa, "i tagli finanziari apportati condizioneranno in maniera ancora piu' incisiva le future alimentazioni dei ruoli, in particolare si delineera' comunque", aggiunge la nota, "una situazione che costringera' le Forze Armate a ridurre drasticamente, finanche azzerare, i reclutamenti per il 2011 e per i successivi anni". Fuori dal linguaggio militare, significa che bisognerebbe trovare un modo di svecchiare l'esercito mandando a casa un po' di marescialli e ufficiali, senza rinunciare invece a forze fresche e soprattutto giovani. La mancanza di nuove reclute, spiega infatti il documento, determinera' nel tempo "un invecchiamento del personale militare della Difesa. In quest'ottica", spiegano i vertici delle Forze Armate, "i reclutamenti dovrebbero essere incrementati rispetto agli attuali livelli e adeguatamente incoraggiate le cessazioni dal servizio".