Oramai sembra fatta. Questa settimana verrà diffusa la National Security Strategy (NSS)* dell'Amministrazione Obama. Nel frattempo, tra il discorso tenuto ieri a West Point ed alcune "fughe" di notizie, sembra di capire che i pilastri dell'imminente NSS saranno: 1) rafforzarsi a casa (anche, ma non solo, da un punto di vista economico); 2) trovare qualcuno con cui condividere l'onere della stabilizzazione internazionale.
* L'NSS è quel documento, generalmente piuttosto vago, nel quale il governo americano, in base al Goldwater-Nichols Act del 1986, deve esplicitare la propria strategia di sicurezza.
Proud to be American
Io vedo molto difficile il punto 2…
R.
Sicuramente, Robertino.
Non che il primo punto sia facile, comunque.
PS ovviamente sempre se ho azzeccato la semi-previsione… ;))
Non ricordo dove, se qui o altrove, avevo letto un saggio proprio su questo argomento. il senso era che gli Stati Uniti avrebbero dovuto guidare la transizione verso un mondo più multipolare anzichè irrigidirsi tentando di esercitare una leadership unipolare nei fatti al di sopra dele loro possibilità.
F.
Lo ricordo pure io.
Credo fosse un commento di Walt indicato da Silendone nostro.
R.
Ma sai che io ricordo il concetto ma non l'autore…?!? :O
Forse era proprio Walt ma non ne sono sicurissimo…
anche il Golbal Trends 2025 del NIC ha evidenziato questo concetto.
in sintesi il NIC sostiene che per gli USA è importante rafforzare i meccanismi di condivisione di responsabilità (e di oneri) con gli alleati allo scopo di rendere sostenibilie nel lungo periodo il controllo delle regioni "calde" e il conseguimento dell'interesse nazionale e degli obiettivi strategici prefissati.
addirittura, in uno degli scenari ipotizzati, il NIC prene in esame la possibilità che gli USA, prevalentemente per motivi di natura economica, si "chiudano a riccio" e si ritirino progressivamente dagli impegni internazionali, concentrando i propri assets prevalentemente sul "cortile di casa"; nel quadro di questo scenario, gli attori emergenti (CINA,RUSSIA, INDIA) ne approfitterebbero per consolidare i propri legami (politico-militari) e per aumentare la loro influenza nelle aree d'interesse, mediante l'intervento strutturato di forze di peace-keeping/peace-enforcing alternative a quelle ONU/NATO.
barry lyndon
Difatti, voci di corridoio :)) dicono che il Global Trends 2025 sia stato oggetto di particolare attenzione da parte dello staff del National Security Council proprio nel senso da te evidenziato.
Quello che qualche volta sfugge è che il declino (relativo o assoluto che sia) del potere americano nel sistema internazionale apre scenari di maggiore conflittualità e caos.
anche nel "vecchio" Rapporto 2020 del nostro MAE, il Gruppo di Riflessione Strategica promosso da Mr. Baffetto aveva espresso questo stesso concetto, ovviamente spostando il focus sull'Italia e sull'UE.
quindi il refrain che da più parti viene ripetuto sembra essere il seguente: è necessario adottare un approccio sempre più integrato (multinazionale/multilaterale) per la gestione delle aree di crisi e, soprattutto, creare meccanismi di ripartizione del carico di responsabilità dell'impiego delle risorse necessarie ad intervenire nelle stesse aree….perchè il singolo sistema paese (anche il più ricco e potente) nel lungo periodo….NUN GLI'AA PO FFà!!!
barry lyndon
al commento #9 dopo "carico di responsabilità" metteteci una "e" altrimenti sembrerà una dicharazione stampa rilasciata da Trapattoni!!! :))
barry lyndon
Per ottenere ciò, sempre ammesso che UE e Stati Uniti abbiano la scala necessaria, bisognerebbe concludere un nuovo accordo politico ed economico. Onestamente non vedo, soprattutto in Europa, la leadership in grado di farlo.
http://drezner.foreignpolicy.com/posts/2010/05/24/so_hows_the_national_security_strategy_going