Come pianificato nel Libro Bianco sulla Difesa e sulla Sicurezza Nazionale del 2008, il Governo francese, con il decreto n. 2009-1657 del 24 dicembre scorso, ha istituito il “Conseil de défense et de sécurité nationale” (CDSN), evoluzione del precedente Consiglio per la Difesa Nazionale.
Vediamo un po’ struttura e compiti di questo nuovo organo.
Il CDSN fissa le linee strategiche in materia di difesa e sicurezza nazionale. In pratica, dovrebbe costituire l’organo di pianificazione strategica di vertice.
Il decreto stabilisce infatti:
Le conseil de défense et de sécurité nationale définit les orientations en matière de programmation militaire, de dissuasion, de conduite des opérations extérieures, de planification des réponses aux crises majeures, de renseignement, de sécurité économique et énergétique, de programmation de sécurité intérieure concourant à la sécurité nationale et de lutte contre le terrorisme. Il en fixe les priorités.
Si tratta di un comitato interministeriale presieduto dal Presidente della Repubblica e composto dal Primo Ministro, dal Ministro della Difesa, dal Ministro dell’Interno, dal Ministro dagli Esteri, dal Ministro dell’Economia e dal Ministro per il Bilancio (su iniziativa del Presidente possono essere chiamati a partecipare anche altri ministri).
Il Consiglio può riunirsi in due “formazioni specializzate”: il Consiglio per gli Armamenti Nucleari ed il Consiglio Nazionale per l’Intelligence.
Quest’ultimo “definisce gli orientamenti strategici e le priorità in materia di intelligence” nonchè la pianificazione delle risorse dei Servizi.
Del Consiglio Nazionale dell’Intelligence fa parte anche il Coordinatore Nazionale dell’Intelligence, figura, anche questa, di nuova istituzione.
Il Coordinatore è il consigliere del Presidente della Repubblica nel campo dell’intelligence, coordina le attività dei Servizi e costituisce la cinghia di trasmissione tra questi il Presidente ed il Primo Ministro.
In particolare:
Nommé par décret en conseil des ministres, le coordonnateur national du renseignement conseille le Président de la République dans le domaine du renseignement.
Avec le concours du secrétaire général de la défense et de la sécurité nationale, le coordonnateur national du renseignement rapporte devant le conseil national du renseignement dont il prépare les réunions et il veille à la mise en oeuvre des décisions prises par le conseil.
Il coordonne l’action et s’assure de la bonne coopération des services spécialisés constituant la communauté française du renseignement.
Il transmet les instructions du Président de la République aux responsables de ces services, qui lui communiquent les renseignements devant être portés à la connaissance du Président de la République et du Premier ministre, et lui rendent compte de leur activité.
Le coordonnateur national du renseignement peut être entendu par la délégation parlementaire au renseignement.
Tramite lo stesso decreto viene istituito anche il Segretariato Generale della Difesa e la Sicurezza Nazionale (SGDSN). Anche in questo caso si tratta dell’evoluzione di una struttura già esistente, il Segretariato Generale della Difesa.
Il Segretariato è costituito all’interno della Presidenza del Consiglio francese ed è una sorta di versione potenziata del nostro DIS.
Svolge le funzioni di segreteria del Consiglio di Difesa e Sicurezza Nazionale, assiste il Primo Ministro nell’esercizio delle sue funzioni in materia di difesa e sicurezza, coordina il lavoro interministeriale in questi settori anche elaborandone la pianificazione e verificandone l’implementazione, assiste il Coordinatore Nazionale dell’Intelligence nell’esercizio delle sue funzioni anche assicurando l’organizzazione dei gruppi interministeriali di analisi e sintesi.In breve, in base al decreto appena emanato, l’SGDSN è la struttura di alta direzione strategica nel campo della difesa e della sicurezza nazionale e realizza, assieme al Conseil de défense et de sécurité nationale, l’integrazione delle politiche di difesa e di sicurezza nazionale dal punto di vista dell’analisi, della pianificazione e della verifica dell’implementazione.
Come ho avuto modo di sottolineare in passato (forse pure troppo…) questa riorganizzazione delle strutture decisionali di vertice francesi rientra in una più generale tendenza internazionale alla centralizzazione ed integrazione del decision-making nel settore della sicurezza nazionale. La qual cosa, almeno a mio avviso, permette una più efficiente gestione del settore.
Inutile dire (perchè l’ho detto già molte volte) che un’evoluzione simile sarebbe auspicabile anche per l’Italia e sarebbe realizzabile attraverso la creazione di un Comitato Interministeriale per la Sicurezza Nazionale (ad esempio un CISR con competenze estese alla sicurezza nazionale) assistito da un Dipartimento Informazioni per la Sicurezza con competenze similmente ampliate.
Finchè non si modificherà la Costituzione in materia di forma di governo, ovvero in senso semipresidenziale, nulla cambierà. Per centralizzare occorre prima un centro
Auguriamoci che il 2010 sia davvero l’anno delle riforme!
Linus
Qualche tempo fa lessi un paper (in italiano) molto interessante e dettagliato riguardante la questione, ma non mi ricordo proprio dove o di chi fosse…
Mah, l’età fa brutti scherzi…
Saluti cari
E’ vero :))))
Lo ricordo pure io…. era fatto proprio bene, accidenti….
F.
Linus carissimo!
L’istituzione di un comitato interministeriale con funzioni preparatorie nel settore della Difesa e della Sicurezza (Nazionale) è possibile già adesso, in base all’attuale Costituzione e secondo autorevole dottrina non sarebbe necessario neanche una legge di riforma costituzionale.
Si potrebbe intervenire direttamente sull’articolo 5 della legge 124, estendendo le funzioni del CISR dalla politica dell’informazione per la sicurezza alle politiche di sicurezza nazionale.
Andrebbe, invece, emanata una norma chiara proprio sul concetto di sicurezza nazionale. Auspicabilmente una legge quadro.
Sarebbe anche un po’ ora…
😉
Silendone caro,
pienamente d’accordo.
Facevo solo un ragionamento a monte. E’ veramente ora che dalle chiacchiere si passi ai fatti. Il ritocco alla carta del 48 nella forma di governo è imprescindibile per dare al Pdcm una primazia che ora non ha. Poi a cascata tutti gli altri ritocchi necessari ;))
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201001articoli/51086girata.asp
Notizia di ieri. E l’Italia tiene tutto in "secretezza".