Appena diffuso dalla Casa Bianca, ecco il summary della review condotta sul c.d. "terrorist watchlisting system" statunitense in occasione dell’attentato del 25 dicembre.
Summary of the White House Review of the December 25 2009 Attempted Terrorist Attack
Qui la direttiva emanata da Obama riguardo agli aggiustamenti da effettuare.
Potus Directive Corrective Actions_1!7!10
Qui la conferenza stampa del Ministero per la Sicurezza Interna, Janet Napolitano, e del vice Consigliere per la Sicurezza Nazionale, John Brennan.
Una rassegna stampa: Guido Olimpio e Paolo Valentino sul Corsera, Angelo Acquaro su La Repubblica, il Washington Post, il New York Times.
Silendone, cosa ne pensi della review???
Vittorio
Mah…..
F.
F.!
Ragazzi, ancora non ho potuto completare la lettura di tutto il summary 😉
Ci risentiamo domani…
Molto interessante. Le parole chiave sono "intentional redundancy".
Il 9/11 era un problema di "information sharing", qui non si è riusciti nel "connect the dots".
A mio avviso c’è un errore di fondo.
C’è un volume di dati impressionante: database, screening lists, blacklist, watchlists, registrazioni visti online, impronte digitali e foto alla frontiera (solo per l’ingresso nel paese). Solo la watchlist contiene mezzo milione di entità.
Se continui ad ammucchiare paglia sarà sempre più difficile trovare l’ago.
Kadmos
http://online.wsj.com/article/SB10001424052748704130904574644852758778552.html
Finalmente ho avuto il tempo di leggere (e rileggere) con attenzione le sei paginette del sommario della review preliminare.
Confermo quanto scritto precedentemente. La mia impressione è che si tratti a) di un problema di duplicazione/sovrapposizione di competenze.
Perchè sarà anche vero che tali duplicazioni sono una forma voluta di ridondanza (conoscendo un po’ di storia dell’intelligence americana e di processi di riforma produbito fortemente che di questo si tratti…) ma il risultato è comunque che le strutture non comunicano.
Soprattutto, però, esiste b) un problema di eccessivo formalismo nelle procedure. Il formalismo rende il sistema rigido, poco flessibile e non integrabile. Cosa, quest’ultima, che se unita alla "ridondanza" delle strutture amplifica i problemi di incomunicabilità.
Ultima notazione. Non riesco a capire, leggendo il documento in particolare a pagina 5, se per la Comunità d’Intelligence era scattato, o no, un warning strategico riguardo alla minaccia proveniente da al Qaeda nella Penisola Araba.
E’ interessante capire questo punto perchè la letteratura ed i case studies in materia indicano che c’è una certa connessione tra mancato pre-allertamento strategico e "surprise attack"/failure di livello tattico.
Apparentemente gli alert strategici sono stati due: uno legato alla imminente minaccia contro interessi americani da parte di AQAP (sebbene la minaccia sia stata localizzata in Yemen) e l’altra riguardo al possibile utilizzo di esplosivi improvvisati del tipo usato sul volo Amsterdam-Detroit. Entrambi gli alert evidenziati in rapporti di analisi completi (finishhed intelligence products) ma per i quali le unità deputate hanno omesso di compiere ulteriori elaborazioni (follow up further).
Inoltre si fa esplicitamente carico a NCTC e CIA di non aver interrogato tutti i database disponibili per svelare tutte le informazioni esistenti sul conto del target (affermazione decisamente gratuita).
Non è un problema di condivisione e forse neanche di comunicabilità a mio avviso. Propendo per un problema di overflow.
Kadmos