E’ il titolo di un libro appena tradotto e pubblicato in Italia.
L’autore è un economista, Alan Krueger, ed il volume contiene le tre conferenze da lui tenute alla London School of Economics.
L’ho appena acquistato per cui non posso giudicarlo (e mi guardo bene dallo scrivere che lo farò presto poichè ho un arretrato di mesi…). Mi ha attratto la descrizione contenuta su Internetbookshop.it:
"Perché l’Occidente è stato preso di mira? Cosa fa sì che una persona sia disposta a sacrificare la vita per arrecare distruzioni di massa in un paese straniero? Molti hanno optato per la spiegazione più semplice: le privazioni economiche e la mancanza di istruzione indurrebbero all’estremismo e alla violenza. Questa soluzione piace a tanti, da capi di Stato a noti intellettuali. Eppure metà della popolazione mondiale vive con meno di 2 dollari al giorno e le persone con un livello di istruzione elementare o inferiore sono più di un miliardo: se povertà e ignoranza fossero cause, anche minori, di terrorismo, il mondo sarebbe pieno di militanti pronti all’azione. In realtà, i dati disponibili ci dicono che i terroristi in carne e ossa sono ben diversi dallo stereotipo dell’analfabeta indigente. Abbiamo a che fare con persone informate, militanti, dalle idee radicali; a spingerli non è la ricerca di profitto, ma un coinvolgimento politico tanto forte da giustificare la morte a sostegno della "causa". L’Occidente è stato preso di mira non perché è ricco ma perché è influente e perché il terrorismo ha maggiori probabilità di successo se colpisce una democrazia rispetto a un’autocrazia. Alan Krueger analizza con rigore scientifico e con gli strumenti della ricerca empirica, i fattori di rischio, la distribuzione geografica dei combattenti catturati, le conseguenze economiche, psicologiche e politiche degli attacchi e il ruolo dei media nell’amplificare l’allarme."
Sarebbe come dire: Agenti dell’intelligence,perchè? …perchè ognuno vive nel mondo che ha in testa! Ci sono persone,che sin da piccole,sognano di poter un un giorno,presto o tardi che sia, di tutelare la propria patria,o se possibile il mondo. C’è chi vive interiormente di pace così come c’è chi vive interiormente di guerra,di conflitto. Ovviamente,nel caso dei paesi del medio oriente,gioco forza lo fa una religione fondamentalista come quella mussulmana,che indottrina il popolo sin dalla prima età alla guerra in favore di un dio. E’ anche vero che un maggiore astio da parte dei mediorientali nei confronti dell’occidente è dato dalla scarsa conoscenza della loro cultura da parte di questi ultimi,che tendono giorno dopo giorno a discriminarli e se vogliamo anche ad odiarli. I mandanti degli attentati terroristici però,a differenza del popolino,hanno come obbiettivo niente che possa far pensare al dio tanto caro ai kamikaze,ma tutt’altro,o meglio,hanno un altro dio che si chiama ”potere economico”. E’ indubbio che ci sia bisogno di persone con motivazioni differenti dalle loro per far si che i loro intenti si materializzino. Non so fino a che punto la loro tecnica basata sulla paura possa avere successo in occidente. Ad oggi,ciò che più spaventa l’occidente è la crisi economica che sta attraversando e non la minaccia(che non manca mai) degli attentati terroristici. Diciamo anche che senza terrorismo non ci sarebbe la necessità da parte di ogni stato di avere un servizio di intelligence! E’ tutta una questione di equilibrio. Saluti.
Anonimo, non ti sembra una visione un po’ “deterministica” della vita?
Davide