22 Responses

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    utente anonimo at |

    Per Silendo :

    Fondi Sovrani sono di competenza AISI (come sembra dalla rassegna stampa e dichiarazioi) o dovrebbero essere di competenza AISE vista l’origine di provenienza?

    Oppure di chi ci mette il “cappello” per primo ad esempio facendo dichiarazioni alla stampa?

    BABBANO ASIMMETRICO

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    Silendo at |

    Bella domanda… cui non so rispondere perchè rientra della divisione delle competenze disegnata dai regolamenti di attuazione che sono segreti 😉

    Il linea generale e teorica, sulla base del modello d’intelligence adottato dalla nostra legge, la questione dovrebbe essere di competenza ripartita tra entrambi… a meno di un intervento del DIS (e/o dell’Autorità Delegata) che dia un’eventuale delega ad uno o all’altro.

    Aggiungo una riflessione personale: dato che l’Intelligence dovrebbe occuparsi di queste cose essenzialmente in quanto in grado di raccogliere info riservate (leggasi ‘dispone di informatori all’interno di determinati ambienti) e dato che si sta parlando di ambienti in gran parte stranieri… direi che un ruolo primario, se non di solo ‘studio’ si tratta, dovrebbe svolgerlo l’AISE.

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    utente anonimo at |

    Concordo con l’analisi di Silendo.

    Da un punto di vista meramente “pubblicistico” mi vien da ricordare che su Gnosis uscì qualche tempo fa un bell’articolone – che sicuramente conoscerete – sui “fondi sovrani”. Chissà se può essere un indicie di valutazione…

    Poi – a latere – mi frulla in mente una domanda (retoricissima, lo so…): il Presidente del Copasir sottolinea come sia emersa la “…consapevolezza della necessità di monitorare i mutamenti radicali degli scenari che si delineano come EFFETTO della crisi in atto nei mercati finanziari”.”

    Sarà emersa anche una consapevolezza degli “…scenari che si sono delineati come CAUSA della crisi in atto dei mercati finanziari”?

    Saluti a tutti

    Giovanni

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    daniele67 at |

    “Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Francesco Rutelli, ha deliberato di “inviare una comunicazione alla Procura della Repubblica di Roma in merito alla pubblicazione sul quotidiano La Repubblica di domenica 19 ottobre di stralci di un documento classificato segreto elaborato dai Servizi di informazione e sicurezza” ……………………………………..sono entarti i ladri in casa….METTIAMO LA PORTA BLINDATA!!!!:-)

    ma…come sarà arrivata al giornalista quella notizia…??? mah…..

    daniele

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    utente anonimo at |

    Buongiorno a tutti. In relazione alla competenza di intelligence sui fondi sovrani, la stessa è demandata all’AISE in quanto “colui che minaccia” la sicurezza e l’integrità del nostro paese ha la sua “base di comando e direttiva” all’estero.

    Esegesi Dalton

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    utente anonimo at |

    Domanda: al momento della promulgazione della l.124/07 non si parlava di transizione funzionale delle attività di counterintelligence al servizio interno, ossia all’AISI?

    Bourne

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    utente anonimo at |

    Esatto. Infatti il CS è competenza AISI ( con le difficoltà del caso)

    Esegesi Dalton

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    utente anonimo at |

    l’interpretazione corretta è di Silendo. Non si può semplicisticamente affermare che la competenza spetta all’AISE perchè la minaccia è esterna. E’ una cazzata che non tiene conto della transnazionalità di questi fenomeni.

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    utente anonimo at |

    Ma è una cazzata che tiene conto dell’origine “vera” della minaccia, la quale, nel caso dei Fondi Sovrani, lo si voglia o no, è sempre extranazionale.

    Esegesi Dalton

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    utente anonimo at |

    allora, siccome al quaeda e compagnia bella hanno l’HQ in pakistan, delle cellule italiane l’aisi non può occuparsene…ma suvvia, un pizzico di elasticità…;)

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    utente anonimo at |

    Per Silendo :

    … Tocca a me! … No, Tocca a noi ! L’ho visto prima io…

    Il problema è che spesso la realtà è proprio questa e si mette al primo posto prestigio personale e non il raggiungimento dell’obiettivo.

    A proposito in questi giorni ho letto del rifiuto dell’Ammiraglio Martini al giuramento di doppia fedeltà richiesto per ottenere l’incarico alla NATO quale capo dei Servizi di Intelligence dell’Alleanza.

    BABBANO ASIMMETRICO

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    utente anonimo at |

    E invece se ne occupa proprio l’AISI perchè solitamente le cellule terroristiche, pur legate all’organizzazione mandante, hanno potere decisionale/operativo autonomo…;)…vien da se che in questo caso ci sarà per forza uno scambio di flussi informativi tra le Agenzie.

    E.D.

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    Raffox74 at |

    A proposito dei servizi d’intelligence della NATO. Qualche mese fa ho avuto un incontro con il Research Director presso il NATO Defence College… tra i vari argomenti di cui si è discusso è rientrato anche quello relativo all’esistenza o meno di servizio d’intelligence interno all’Alleanza… Ebbene, mi è stato risposto che la NATO non è provvista di un apparato del genere e che per lo più si avvale dell’operato esterno di servizi appartenenti a numerosi Stati. Chi ne sa di più?

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    utente anonimo at |

    Era proprio questo il motivo del doppio giuramento richiesto all’Ammiraglio Martini

    (SS. Nato = Insieme SS. dei Singoli Paesi in particolare USA).

    BABBANO ASIMMETRICO

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    utente anonimo at |

    Scusate

    intendevo scrivere

    ” … giuramento di doppia fedeltà …” non ” … doppio giuramento” .

    E’ la ” doppia fedeltà'” che non è accettabile.

    BABBANO ASIMMETRICO

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    Silendo at |

    In merito al dibattito sulle competenze, la mia modestissima idea è che ci vorrebbe un forte coordinamento. Proprio perchè la caratteristica di questi fenomeni è la fluidità e la transnazionalità.

    Un sistema di intelligence deve essere in grado di rispondere con estrema velocità ed altrettanta fluidità altrimenti rischia di restare “fuori passo”.

    A mio avviso dovrebbe essere costituito un piccolo reparto di analisi economico-finanziaria in ambito DIS che sia in grado di coordinarsi con le due Agenzie operative a seconda delle opportunità (provenienza della minaccia, disponibilità di reti informative, ecc…).

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    utente anonimo at |

    Scusa Silendo io la butto giù (volutamente) da ignorante: e se invece funzionasse in maniera esemplare la Guardia di Finanza?

    D’altra parte le covert actions non sono esclusiava prerogativa dei servizi…!

    😉

    Bourne

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    Silendo at |

    La GdiF è un organo di Polizia. Non è una struttura di intelligence. Benchè abbia al suo interno una struttura che potremmo definire di intelligence (come tutte le nostre forze di polizia italiane) non ci si deve dimentare che polizia giudiziaria e intelligence hanno ruoli profondamente differenti.

    Le forze di polizia, in sostanza, indagano per reprimere reati o per prevenirli. La loro attività di raccolta informativa è funzionale a questo scopo.

    L’intelligence raccoglie informazioni per mettere il decisore in grado di conoscere e agire di conseguenza e non per reprimere reati (o per prevenirli).

    E’ chiaro che poi, quando si passa dalla teoria alla pratica, tutto diventa più grigio, meno netto. Proprio per questo ci deve essere un continuo interscambio tra i vari settori delle Istituzioni che operano nel campo della sicurezza ma senza confondere i ruoli.

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    utente anonimo at |

    Infatti la mia provocazione voleva far sorgere questa tua constatazione, e tu come al solito tendi a chiarire in maniera adeguata!

    Bourne

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    Silendo at |

    :) Troppo gentile Bourne…

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    utente anonimo at |

    Sai il problema è che spesso si fanno dei discorsi macchinosi (io in testa!!!) e poi non si riesce a far quadrare il cerchio! Quindi alla fin dei conti occorre fare sintesi e chiarezza! Un dono di pochi! Eh beati voi!

    Bourne

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    AllegraBrigata at |

    Ahahahah allora caschi bene. Sintesi e chiarezza sono le doti principali del Nostro.

    Forse pure troppa sintesi e troppa chiarezza ahahah

    Enrico

    Reply

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