Qualcosa mi dice che in un futuro molto immediato negli Stati Uniti, il valore degl’immobili potrebbe scendere sensibilmente… Mumble mumble… Qualcuno saprebbe darmi una previsione?
Sì, in effetti potrebbe verificarsi che il prezzo degli immobili (già sceso sensibilmente nell’ultimo semestre) possa di riflesso diminuire ulteriormente, ma anche no e quindi rimanere ai livelli attuali. Però anche se Lehman Brothers non è direttamente coinvolta nel mercato dei mutui (si occupa prevalentemente di stock options, 41k e cioè pensioni, e sostanzialmente mercato dei titoli), l’insufficente liquidità rallenterebbe in qualche modo gli stimoli ad investire un pò in tutti i settori.
6 sicuro che la L.B. anche se il Real Estate e il mercato dei mutui non sono il suo core business non abbia ricevuto il colpo di grazia dal rallentamento dell’immobiliare e dalla crisi dei mutui sub-prime
Forse un’altra ottica di analisi potrebbe essere quella legata alla troppa libertà di movimento lasciata ai banchieri. Ricordiamoci che Parmalat ed Enron sono state la dimostrazione di come derivati ed accesso drogato al mercato dei capitali (per fare commissioni a qualsiasi costo) portino la parte monetaria dell’economia ad avere il sopravvento su quella reale.
Certo, che fino a che gli asset di bilancio sono valutati con mark to market fatti in casa c’è poco da andare lontano. Consiglio a tutti di andarsi a rivedere il film su Enron: http://www.film.it/cinema/schedafilm.php?id=1349.
Esatto! E come ha recentemente affermato anche il nostro ministro Tremonti, probabilmente è giunto il momento in cui gli americani adottino un’attività economica e finanziaria più etica!
Bella storia silendo. Io ho la sfortuna di vivere abbastanza in diretta il mondo della finanza (specialmente quello milanese, ma tutte le piazze sono simili) e l’impressione che ho (e che gli operatori confessano a microfoni spenti) è che sia un ambiente totalmente autoreferenziato in cui si scambiano gli ostaggi (i titoli) facendo guadagni incrociati. Il gioco funziona finchè un qualche ingranaggio si rompe (Parmalat, Cirio, i derivati di Unicredit, Finpart, Italease, ecc). CI vediano asap.
Apprendiamo con stupore che il Ministro Tremonti, dopo averci inflato i marroni per decenni con il mercatismo, la finanza creativa e i paradisi fiscali, è diventato un convinto keynesiano. Ma che dico keynesiano, ascoltando il Tremonti attuale sembra di sentire un filosofo tradizionalista alla Evola.
Può essere mai credibile un personaggio del genere?
Cogliendo fior da fiore:
“la globalizzazione sfrenata, senza regole bla bla bla…”
Qualcosa mi dice che in un futuro molto immediato negli Stati Uniti, il valore degl’immobili potrebbe scendere sensibilmente… Mumble mumble… Qualcuno saprebbe darmi una previsione?
Raffox
Una previsione sul “se” o sul “quanto” ?
F.
Ciao F(ederico?)
Sul ‘se’. =) e perchè no, anche su ‘quando’ non guasterebbe.
Raffox
Non sto seguendo la vicenda per impegni personali, io direi che non è detto che il mercato degli immobili USA subisca un rallentamento significativo.
La situazione è molto fluida in queste ore.
Sì, in effetti potrebbe verificarsi che il prezzo degli immobili (già sceso sensibilmente nell’ultimo semestre) possa di riflesso diminuire ulteriormente, ma anche no e quindi rimanere ai livelli attuali. Però anche se Lehman Brothers non è direttamente coinvolta nel mercato dei mutui (si occupa prevalentemente di stock options, 41k e cioè pensioni, e sostanzialmente mercato dei titoli), l’insufficente liquidità rallenterebbe in qualche modo gli stimoli ad investire un pò in tutti i settori.
Boh… magari ho detto una serie di castronerie =)
Raffox
6 sicuro che la L.B. anche se il Real Estate e il mercato dei mutui non sono il suo core business non abbia ricevuto il colpo di grazia dal rallentamento dell’immobiliare e dalla crisi dei mutui sub-prime
Se la domanda era rivolta di me, la risposta è che penso proprio che la Lehman abbia ricevuto la mazzata finale dal crollo dei subprime.
F.
E tutto riconduce sempre ai fantasmagorici prestiti subprime (o ‘second chance’ che dir si voglia)…
Sono loro il vero male del mondo!
Raffox
Forse un’altra ottica di analisi potrebbe essere quella legata alla troppa libertà di movimento lasciata ai banchieri. Ricordiamoci che Parmalat ed Enron sono state la dimostrazione di come derivati ed accesso drogato al mercato dei capitali (per fare commissioni a qualsiasi costo) portino la parte monetaria dell’economia ad avere il sopravvento su quella reale.
Certo, che fino a che gli asset di bilancio sono valutati con mark to market fatti in casa c’è poco da andare lontano. Consiglio a tutti di andarsi a rivedere il film su Enron: http://www.film.it/cinema/schedafilm.php?id=1349.
La storia era già scritta.
Illustre ospite
Esatto! E come ha recentemente affermato anche il nostro ministro Tremonti, probabilmente è giunto il momento in cui gli americani adottino un’attività economica e finanziaria più etica!
Raffox
Carissimo Illustre Ospite 😉
come si chiama in termini tecnici? “Cattura del regolatore” ? O qualcosa del genere… :))
Con tutto il rispetto… Tremonti è meglio che stia zitto… 😉
Bella storia silendo. Io ho la sfortuna di vivere abbastanza in diretta il mondo della finanza (specialmente quello milanese, ma tutte le piazze sono simili) e l’impressione che ho (e che gli operatori confessano a microfoni spenti) è che sia un ambiente totalmente autoreferenziato in cui si scambiano gli ostaggi (i titoli) facendo guadagni incrociati. Il gioco funziona finchè un qualche ingranaggio si rompe (Parmalat, Cirio, i derivati di Unicredit, Finpart, Italease, ecc). CI vediano asap.
Concordo su Tremonti
Apprendiamo con stupore che il Ministro Tremonti, dopo averci inflato i marroni per decenni con il mercatismo, la finanza creativa e i paradisi fiscali, è diventato un convinto keynesiano. Ma che dico keynesiano, ascoltando il Tremonti attuale sembra di sentire un filosofo tradizionalista alla Evola.
Può essere mai credibile un personaggio del genere?
Cogliendo fior da fiore:
“la globalizzazione sfrenata, senza regole bla bla bla…”
“Basta con in paradisi fiscali”! (sic!)
Graf von Spee
La cosa che mi manda più in bestia è quando lo sento qualificare come “economista”. Quando invece trattasi di commercialista/fiscalista.
http://business.timesonline.co.uk/tol/business/industry_sectors/banking_and_finance/article4800550.ece