Se le notizie delle ultime ore fossero confermate potremmo dire che la Russia (la quale ha ripetutamente rigettato l’offerta di una tregua) con la scusa della difesa dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia sta di fatto invadendo la Georgia. Con l’obiettivo, a mio avviso, di "marcare" il territorio ed eliminare l’attuale governo filo-occidentale, ristabilendo in tal modo il pieno controllo sull’area.
Qui la pagina dell’International Crisis Group e qui le loro analisi
Qui gli aggiornamenti della Reuters
Qui la pagina del Financial Times
Qui la pagina del Carnegie.
Aggiornamento rassegna stampa: Carlo Jean sul Messaggero, l’ex Ambasciatore Stanevskiy e Luigi De Biase sul Foglio, Antonio Cassese su la Repubblica, Leonardo Maisano sul Sole 24 ore, Franco Venturini sul Corriere della Sera, Giacomello sul Riformista, l’inviata del Sole 24 ore, un commento del Wall Street Journal tradotto sul Foglio, l’Economist, Anatole Lieven del Carnegie Moscow Center, l’analisi di James Sherr del Royal Institute of International Affairs di Londra.
Secondo te come va a finire ?
Secondo me l’obiettivo principale i russi l’hanno raggiunto. Hanno fatto capire che quella è zona loro e che USA ed UE sono praticamente impotenti. Soprattutto gli USA: del tutto inefficaci (diplomaticamente o militarmente) a tutela dei loro protetti.
Effettuare una vera e propria avanzata sulla capitale sarebbe controproducente (oltre al fatto che richiederebbe un quantitativo di truppe che, in queste ore, sembra al di sopra delle potenzialità dell’Armata Rossa).
E’ palese che nel caos dello “scacchiere geopolitico” risulti gioco-forza incosciente provare a far avanzare verso l’area a scopo dissuasivo anche un solo uomo.
In tutto ciò penso che l’intelligence occidentale abbia perduto qualche “mossa” per strada.
Qualche “mossa” di troppo direi.
Bourne
indovinate???
moriremo tutti di una morte orribile………………
ahahahahahha
ma non dico per scherzo: come se sveglia putin, o chi per lui, e ce chiude i rubinetti del gas… poi voglio ride……..
Vabbeh, se chiude i rubinetti del gas il primo a prenderlo in quel posto è lui.
Produttori e consumatori, nei mercati energetici, sono legati e vincolati gli uni con gli altri. Le vicende del petrolio arabo negli anni ’70 lo insegnano chiaramente.
Putin, ed in generale i Paesi produttori, non possono tirare la corda altrimenti partono tutta una serie di aggiustamenti per loro moooolto negativi…
Bourne, riguardo all’Intelligence… conosci quel detto per cui, quando si parla di Servizi, è bene avere tutte le carte in mano ? 😉

La vicenda è tutt’ora in corso. Chi ci dice, per esempio, che alcune intelligence occidentali non fossero informate (in tutto o in parte)?
Fra qualche anno, forse, lo scopriremo
Per proseguire il discorso riguardo l’inefficacia degli Stati Uniti… Sicuramente l’inquilino della casa bianca, ormai arrivato a fine mandato, si guarda bene dall’intraprendere qualsivoglia misura che vada la di la’ di un semplice ‘Stop the invasion, buddy!’.
La penso bene?
Raffox
Caro Silendo,
la penso esattamente come te: il fatto è che più o meno involontariamente un qualche errore (magari programmato, e quindi da non considerarlo tale…) a livello informativo lo si possa aver
compiuto.
Giustamente gli “impegni di lavoro” sono orientati un pò pò più a S-S-E…Per tanto aprire un altro fronte diviene assai impegnativo…
Azzardo nel dire che forse ci si è abituati tanto ad affrontare il conflitto asimmettrico in maniara tale da esserci disabituati ad affrontarne nuovi di tipo simmetrico…
Ripeto questo pensiero risulta essere un mio puro azzardo…
Bourne
Ottima rassegna stampa. A parte le tirate idealistiche di Venturini…
Anche quelle “tirate” sono indicative.
Se poi ci si chiede perchè l’Italia e l’Europa contano così poco…
Raffox, sì, la pensi bene.
C’è però da dire che non è solo (o tanto) una questione di “fine mandato”. Gli USA, in questo momento, hanno comunque una serie di manovre diplomatiche in corso e nelle quali la Russia ha un certo peso.
Anche un Presidente nel pieno del suo mandato avrebbe avuto grossi problemi ad affrontare di petto Putin.
Caro Silendo,
non pensi che il risultato di questo conflitto sia una netta vittoria del Northstream e del Southstream sullo statunitense BTC? in fin dei conti il prezzo del petrolio non è salito (anzi sceso) e…forse, i russi attendono con “ansia” un attacco israeliano all’Iran, ovviamente “incrociando le dita” che abbia esiti negativi (ma non troppi) e faccia così schizzare il prezzo del greggio a 300$…..
con viva cordialità
un tuo appassionato lettore
Riguardo al BTC è quello che ho pensato subito anch’io. Però ti confesso che, ragionandoci un po’ su, sono giunto alla conclusione che forse è meglio aspettare gli sviluppi politici interni alla Georgia prima di valutare il conflitto in termini di vittoria di questo o quel tracciato di distribuzione.

In breve, voglio dire che di una vera e propria sconfitta del BTC si potrebbe parlare nel caso in cui i russi riuscissero a provocare un “regime change” a propria favore.
Se invece il governo filo-occidentale dovessere reggere credo che il BTC avrà buone speranze
Non pensi ?
PS Mi hai fatto venire in mente che devo dare un’occhiata alle valutazioni fatte dalle banche di investimento internazionali…
penso che il regime filo-occidentale possa reggere, anche se come ha affermato Sergio Romano “la Russia ha vinto”. Il regime change potrebbe avvenire, solo se, come ricorda Romano, la Russia “non ceda alle tentazioni di stravincere”. Ma io personalemente ritengo che la Russia, l’obiettivo lo abbia già raggiunto. A questo punto mi sembra che un pò tutti gli analisti sia siano resi conto che l’ingresso della Georgia (e dell’Ucraina) nella NATO sia più un miraggio americano che un mero esercizio di realpolitik. In realtà, già ce ne eravamo accorti all’ultimo vertice NATO di Bucarest. Infatti, se le intenzioni pre-vertice erano quelle di condurre Ucraina e Georgia nella NATO, il risultato è stato quello di chiedere alla Russia di far passare sul suo territorio i mezzi per l’alimentazione logistica delle Forze NATO in Afghanistan, riducendo così il trasporto attraverso “l’ambiguo” ed “inaffidabile” Pakistan – attualmente in fase di gestazione – i cui esiti sono davvero imprevedibili.
non pensi?
Sì, sono sostanzialmente d’accordo