Una seconda novità all’interno della Comunità di Intelligence statunitense è l’istituzione del Defense Counterintelligence and Human Intelligence Center (DCHIC) e la contemporanea soppressione della Counterintelligence Field Activity (CIFA).
Vediamo un po’ di non perderci con tutte queste sigle.
Innanzitutto stiamo parlando del Pentagono, ovvero del Dipartimento della Difesa americano.
Dal Pentagono dipendono diverse agenzie di Intelligence. Una di queste è la Defense Intelligence Agency (DIA). Grosso modo l’equivalente del nostro RIS-Difesa.
Nel 2002 l’allora Segretario alla Difesa Rumsfeld crea una piccola struttura: la Counterintelligence Field Activity (CIFA).
La CIFA, dipendente direttamente dal Sottosegretario alla Difesa per l’Intelligence, non è inserita all’interno della DIA ed ha il compito di gestire e coordinare le attività di sicurezza e counterintelligence del Dipartimento.
Nel corso del tempo, però, le competenze vengono estese e tra il 2004 ed il 2005 alla Counterintelligence Field Activity vengono assegnati anche ruoli di law enforcement in materia di controspionaggio (la qual cosa scatenerà successivamente diverse polemiche).
La particolarità di tale struttura, a mio avviso, è che non si è trattato di una struttura di mero coordinamento e/o implementazione bensì di una struttura operativa, benchè di ridotte dimensioni.
In pratica un piccolo ufficio di intelligence dipendente direttamente dal Segretario alla Difesa (per il tramite del suo Sottosegretario all’Intelligence) in grado in alcuni casi di bypassare la DIA (e cioè l’Agenzia naturalmente deputata a svolgere determinate attività).
Con una direttiva del 22 luglio il Pentagono, guidato adesso da Robert Gates, sopprime la CIFA e ne trasferisce funzioni e risorse alla DIA, all’interno della quale, con la medesima direttiva, viene istituito un nuovo Centro: il Defense Counterintelligence and Human Intelligence Center (DCHC).
Secondo la direttiva, il DCHC (e quindi la DIA, di cui il Centro è una componente) gestirà tutte le attività di intelligence e controintelligence del Pentagono.
In soldoni: un’importante attività di razionalizzazione e centralizzazione dell’intelligence militare americana.
Rumsfeld è sempre stato un gran caga minchia. Il concetto di divisione del lavoro gli era ignoto ;))
Ciao silendo,
non sapevo fossi eoliano.
Uff.. è l’unica parte della sicilia che non ho ancora visto.
Masterluiss
ahaha no, no, non sono eoliano !!! Magari !
Diciamo che mi ritengo eoliano d’adozione per tutte le volte in cui ci sono andato.
Cmq ragazzi, gia’ uno fa fatica a ricordarsi le sigle e gli acronimi in uso in Italia, figuriamoci quelli amerregani… che sono centinaia, se non migliaia. Che poi gli americani stessi adorano parlare per aconimi. Bah, capisco la comodita’ e la necessita’, pero’ che confusione nella capa!
Raffox
…ed in Italia? Che si sa della nostra cara intelligence nostrana? Approposito: che si sa dei regolamenti applicativi che dovevano uscire per fine mese di luglio?
Beh, della nostra intelligence qualcosa si sa. Dipende da cosa vuoi sapere
Dei regolamenti, al momento non si sa 😉
per esempio: il RIS/DIFESA (nel post precedente lo hai paragonato a grandi linee alla DIA Usa) che nella L. 124/07 è stato abbondantemente penalizzato, che futuro avrà?
E’ quello che si chiedono in tanti.
Di fatto, secondo me (ma posso sembre sbagliare o dire vaccate…), molto, se non tutto, dipenderà dai regolamenti attuativi e da come questi disegneranno i rapporti tra RIS e AISE.
…un futuro triste.
Ma quell’oggetto era già nato zoppo, sull’onda del “diktat” di un Presidente della Repubblica, il quale, a reti unificate, dopo svariati “non ci sto” disse che in Italia c’erano troppi Servizi.
Infatti, anche volendo circoscrivere l’oggetto dell’attività di un S.I. alla sola “intelligence” tecnico-operativa, credo che sia impossibile svolgere utilmente tale compito con un organismo che non privi il proprio personale dello “status” di militare, senza parlare poi della mancata estensione delle garanzie funzionali che gli operatori di qualsiasi tipo di “intellligence” debbono necessariamente avere.
Che dire…un S.I. col freno a mano tirato.
Graf von Spee